Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Viva Verdi (e Arma)!
In questi giorni cade il ducentesimo compleanno dell’insigne maestro Giuseppe Verdi. Non a caso ieri sera si assistette alla rappresentazione della “Traviata” al teatro comunale di Vecchiano. Dunque è d’uopo vergar queste note a mo’ di cronaca sportivo-verdiana e quindi melodrammatica. Innanzitutto come non considerare, prima della partita, il fatto che “un periglio ci sovrasta”, vale a dire la brama del Perugia di voler essere “sicura vindice” e di “lavar l’onta” della colossale beffa perpetrata da Ciccio l’anno scorso? E come non riflettere sul fatto, che con i suoi alti e bassi, il Pisa è “croce e delizia al cor”? E se, per disgrazia, dovessimo perdere? “Ecco l’unica sventura ch’io pavento a me fatale!”
Si parte, con la novità Bollino in luogo di Giovinco e senza il nostro estremo titolare, infortunato durante il riscaldamento; al suo posto ecco il giovine Provedel, che nelle battute iniziali “ben gagliardo si mostrò”. Il Perugia appare più impetuoso e preme, ma la prima occasione è di Arma, però “l’estro non gli arride” e di testa sbaglia da due metri. Subito dopo è il centravanti avversario che giunge solo davanti al nostro portiere, il quale compie un intervento gattesco e ci salva. I perugini continuano a tener palla e il brazileiro Favinho ci inquieta assai, ma al 32° ecco il guizzo del magico Arma e della sua testina d’oro: 1 a 0! E dunque, “dell’universo immemore, io vivo quasi in ciel!”. Purtroppo però poco dopo si fa male Rozzio e quindi ci indeboliamo parecchio. In ogni caso il tempo finisce: “dammi tu forza, o ciel” di sopportare la inesorabile sofferenza della ripresa.
Dopo un momento di panico nel quale il segnale di 50 Canale sparisce di colpo, la contesa riprende; Pagliari toglie Bollino (che nel primo tempo ha giovinchicchiato molto) e mette Favasuli (che certo da quelle parti non è proprio popolare). Comprensibilmente il Perugia attacca alla disperata e inizia l'attesa sofferenza. Si arriva al 20° e siamo ancora avanti. Al 25° Napoli butta via un’occasione invitante, ma subito dopo son loro che si mangiano un goal già fatto. Il match è vibrante, come il finale del secondo atto della Traviata, quando Alfredo getta i soldi addosso alla povera Violetta. Nel finale il Perugia, agitato da”un insolito vigore”, attacca, ma, come direbbe Violetta quando legge la lettera del mancato suocero, “è tardi!” Entra (metaforicamente?) il giovane Speranza e dopo qualche patema il match termina trionfalmente, quindi “la disfida ebbe luogo”.
Al Perugia, che mi è sembrato meno forte dell’anno scorso e al quale “dunque fu delirio la credula speranza”, possiamo dire solo: “Ahi cruda sorte! Oh, quanto peni, ma pur fa cor, rasciuga il pianto che t’inondò”. Quanto al Pisa, va menzionato il portierino Provedel (“forte il braccio, fiero il guardo, delle giostre egli è il signor”) e il gigantesco Goldaniga, la cui bravura in difesa è pari a quella di Alfredo Germont nei brindisi. Insomma, che altro dire? Sarà pur banale, ma “libiamo nei lieti calici” e, anche se “i casi del futuro non possiamo altrui predir”, auguriamo ai nostri nerazzurri di riprendere la cima della classifica. Ma sì, “non sono follie o delirio vano”, io ci credo: “tutto il futuro ne arriderà”.
Un’ultima cosa: chiedo umilmente scusa al maestro! Suvvia, è anche questo un modo per celebrarne la grandezza.