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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Passeggiando

18/10/2013 - 13:22


A piedi lungoserchio, su una rena immacolata, sotto un tiepido sole, da solo o al massimo con compagno/a sia daino o daina, come non essere felici e al tempo stesso non essere assaliti da ricordi?
Mi è venuto a noia vivere di ricordi e raccontare che vivo di ricordi.
L’ultimo è una reazione alla gioia e alle esternazioni di coloro che hanno partecipato alla camminata sulle colline filettoline.

Venti  anni fa un gruppetto di cittadini del comune pensarono di mettere in piedi una biblioteca ed ottennero dall’Amministrazione le stanze dove tuttora vi è quella “comunale” e addirittura un contributo per l’acquisto di nuovi libri.
Fu fondata un’associazione culturale alla quale fu dato il nome di “La Ginestra” in onore alla pianta più comune dei nostri monti e alla sua resistenza, furono raccolti centinaia di libri, sistemati, catalogati ed offerti al pubblico da volontari che si alternavano qualche ora nel pomeriggio. Poi pensammo al momento successivo che doveva ri/avvicinare anche coloro un pochino ostici alla lettura e fu deciso di far conoscere il nostro territorio prima e quello confinante dopo, per arrivare addirittura a luoghi molto lontani da Vecchiano.
Dal progetto iniziale “Una Natura comune” si passò a “Una Natura fuori dal comune” e “Una Natura provinciale“, progetti di educazione ambientale, intercalati da incontri con autori di testi narrativi e saggi, lezioni di letteratura, cicli di conferenze di storia e archeologia, dibattiti con naturalisti e artisti e tanto altro, addirittura un corso di inglese.

 

Qui il primo amaro marino ricordo: Antonio Tabucchi.


Una mattina sul Tirreno apparve uno sconcertante articolo di un intraprendente giornalista pisano con un incredibile pensiero dello scrittore vecchianese che predicava la nullità del lavoro de “La Ginestra” asserendo che in quella “piccola insignificante biblioteca di paese” non  si faceva nessuna cultura nel ”prestare” libri!
Noi restammo senza parole e non rispondemmo nemmeno pensando al fatto che quella fosse la reazione a Vecchiano che si era dimenticato del suo famoso figlio, (non sfugge a nessuno il fatto che solo ora è tutto un bravantonio dappertutto!) ma una dottoressa lucchese ribadì con un pungente articoletto dove diceva di avere parlato con una sua paziente vecchianese, analfabeta, e di essere tornata a casa con un arricchimento personale trovato nelle parole ascoltate e dicendo che tutto quello che è nuovo è cultura e che lei non avrebbe mai più letto un suo libro.
Basta così.

Secondo marino amaro pensiero: partecipazione (parola di moda abusata).
La Voce ha dato una meritata divulgazione alla Giornata del camminare e alla grande affluenza di amanti e i commenti sono stati di elogio per l’Amministrazione e gli organizzatori. Io ero con un terribile raffreddore che stava cambiandosi in bronchite e non sono logicamente potuto andare “sui monti”, ma volevo dirvi che vi era già stato in passato un così fare da parte di normali cittadini e poi tutto passò come passa tutto.
Ottanta persone con il battello sul Massaciuccoli, due pullman e una decina di macchine nel monastero tibetano di Santa Luce e tanti o tantissimi in Bocca di Serchio di qua e anche di là sulla riva di San Rossore, la Macchia lucchese e la villa Borbone, il Camp Darby, la Verruca, Vicopisano, le isole di Capraia Giannutri Gorgona e Giglio, Montemagno, le Cinque terre, Pisa, San Rossore, Coltano, il padule di Bientina, il Castellare, Spazzavento e i monti vecchianesi, la Romagna e Rupe cava, il monte Cotrozzi,  la Pineta di Migliarino, la Bonifica di Vecchiano e ancora Serchio e mare.


E ora si sa che ci sono da cogliere i ciclamini sui monti di Filettole!

 

Mi meraviglia che nessuno dei tanti partecipanti di quei tempi non ricordi di quella ragazzina che in Conca, una domenica di maggio, 07 del 1995, si bloccò letteralmente frai sassi perché d'intorno c'erano centinaia di orchidee e lei non voleva calpestarle.

Altri tempi.

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20/10/2013 - 13:52

AUTORE:
Giovanni Lossi

Grazie ... per la stima. ... l'apprezzamento... la pazienza... la sensibilità straordinaria....

ho imparato il lato positivo, gratificante dell'arte diplomatica.... bella definizione!!!!... confuta la mia opinione precedente, dove l'associavo ad ipocrisia, falsità, maneggi truffaldini, uso disinvolto delle parole... inaffidabilità...

Sono veramente lusingato, inorgoglito per i complimenti, ma c'è un ma....

un ulteriore punto di dissidio.... quando affermi "accidenti all'italiano"... non sono d'accordo con te...

ma che bello l'italiano...è la lingua più dolce, vocalica, completa, articolata, versatile, eclettica ...

permette di comunicare più stati d'animo, emozioni, sfumature , sentimenti, financo profumi, odori e sapori di qualsiasi altro idioma....

una lingua antichissima, nobile, frutto di grandi tradizioni e un passato inimitabile, di una civiltà unica per splendore e persistenza , dagli albori della storia fino alle soglie dell'epoca moderna....

Naturalmente stò scherzando!!!
non per la grandezza della lingua di Dante.... che ribadisco senza tema...

Ripongo l'ascia di guerra, ho capito benissimo il senso della tua affermazione, quando intendevi dolerti per la mia equivoca interpretazione delle tue belle parole....

A volte sono pedante e incapace di tradurre il senso autentico delle parole dei testi......

ma converrai con me, che di questi tempi occorre aspettarsi di tutto...

o tempora... o mores

hic sunt leones....
tò... mi è scappato anche un po' di latinorum... maccheronico, per rimanere in tema...

Grato ed emozionato....

20/10/2013 - 10:56

AUTORE:
u.m.

caro Giovanni, diplomatico per me è chi è tanto intelligente da cercare di non ferire nessuno e dire quello che pensa e secondo me ci eri perfettamente riuscito.
Grazie ancora dei tuoi commenti e in quanto alle tue ultime parole ci macherebbe altro che ci fosse rancore e sì...in quanto ad ironia hai frainteso ma, come si può leggere nel tuo commento, nel senso più dolce che ci possa essere.
con altrettanta stima
Umberto

20/10/2013 - 10:47

AUTORE:
Giovanni Lossi

Non mi ritengo un diplomatico, non dò né cerco contentini da chicchessia.....
Scrivo ciò che penso in libertà e buona fede, senza mediazioni o censure, non dovendo rispondere a nessuno per le mie idee, né compiacere alcuno, o promuovere tesi o interessi di parte.

NEL MIO INTERVENTO, VOLEVO:

-A- esprimere ammirazione per il Tabucchi....

-B-esprimere rammarico per l'incidente della biblioteca ...... secondo me frutto di un equivoco o di incomprensione .....

-C- provare a spiegarmene le ragioni,,, capire i motivi.....

-D-esprimere il mio imbarazzo in quanto concittadino per l'episodio...

-E-Ribadire vicinanza e vincoli di appartenenza, orgoglio identitario per il luogo.......

-F- Esprimere ammirazione e rispetto anche per chi opera encomiabilmente per cultura ed i bene comune, spendendo tempo ed energie in biblioteca......

-G- Ristabilire con buon senso la dimensione delle proporzioni ed il relativismo nel contesto delle circostanze....

NON mi pare che questi concetti siano contraddittori o incompatibili, tantomeno il frutto di chiosò quali alchimie o mediazioni inconciliabili.....

Siccome ogni punto esprime un sentimento sincero, una convinzione radicata e meditata, oltre che motivata, ho deciso di condividere il mio pensiero ...... accettando e prevedendo critiche, com'è giusto che sia.......

Per quanto riguarda la tua affermazione di sopportare con insofferenza il tuo indulgere nei ricordi, non sono d'accordo con la tua intolleranza, quasi provassi vergogna o fastidio nel mettere a nudo fragilità e debolezze del tuo intimo...
Saudade ed elegia....come saprebbe bene Antonio T. sono espressioni nobili dell'anima,
distillati sapidi e ricchi di emozioni suggestioni incancellabili, che fanno trepidare o struggere, ma non risultano mai superflui o inutili....

No, i ricordi fanno parte di noi stessi, sono la bistra vita e il bene più prezioso, la prova tangibile del nostro passaggio su questa terra, un tesoro di esperienze vicissitudini, circostanze, affetti ed emozioni, un scrigno anche di passioni, consapevolezze delusioni e fallimenti, che concorrono alla formazione della memoria e che danno forza per vivere ed un senso all'esistenza...


Non sò se il tuo parziale apprezzamento per alcune mie affermazioni, o l'intero intervento, fossero ironiche, e non ho capito se il tuo gradimento fosse in realtà un dileggio per marcare le distanze da opinioni non gradite.....
ho molte limitazioni e carenze cognitive...

Per quello che mi concerne, ho espresso opinioni personali, frutto di sensibilità e prospettive maturate con le mie esperienze, suggestioni, ideali e speranze......

come tali discutibili, opinabili, riformulabili o anche cestinabili, MA IN ASSOLUTA BIONA FEDE; SINCERITà, ed ONESTà intellettuale e di coscienza......

Ti ringrazio per avermi dato l'occasione di fare alcune precisazioni,,,,,,,,

con stima e nessun rancore...... chiedo scusa se ho frainteso.....

20/10/2013 - 9:22

AUTORE:
Umberto Micheletti

Ero andato a dormire con un amaro sapore in bocca nonostante il dolce del compleanni di mio figlio e mia nipote, ma stamani sono più tranquillo grazie a Giovanni Lossi.
Grazie per avere centrato il problema del perché e percome il grande figlio di Vecchiano si sia espresso in quel modo, un po’ meno contento della giustificazione nel ritenere di poca cultura il primo spunto della biblioteca e di ritenere pettegolezzi questi discorsi.
Un’analisi la Sua di spessore, molto “diplomatica” con contentini spruzzati qua e là a tutti gli attori, ma abbastanza precisa e ben accetta.
Anch’io amo Tabucchi scrittore, anch’io sono felice di essere suo concittadino, ma volevo far presente nel commento alla mia foto un altro aspetto del glorificare ORA quello che sarebbe stato più giusto al momento, sia nell’apprezzamento allo scrittore sia nel lavoro svolto da quei volontari.
Le gite, passeggiate, camminate, chiamatele come volete, ai VECCHIANESI sono già state date a piene mani e senza l’aiuto del MONDO istituzionale o mediatico: tutto qui.
Non vedetevi dentro invidia, gelosia, protagonismo, ma solo un pizzico di delusione nei tempi moderni e morboso(?) attaccamento a quelli passati.
Quell’amaro che dicevo all’inizio era dovuto alla precedente risposta di p.v. al quale avrei voluto stamani completare il nome con la c. tanto da plastificarlo, ma non con una sola, quattro.
C.C.C.C. ovvero: Ciclamini Cosa Cazzo C’incastrano
Lo faccio alla fine e non all’inizio, sperando che sia davvero una fine.

20/10/2013 - 0:21

AUTORE:
Giovanni Lossi

Nemo profeta in patria... una situazione spiacevole già vista, molto comune..... specie nei piccoli centri, dove tutti si conoscono e i commenti pettegoli si fanno in piazza o dalla parrucchiera ...

RESTA IL FATTO che A. Tabucchi è , e rimane un grande della letteratura, e che è nato e cresciuto a Veccchiano, dove ha le sue radici,,,,, anche se poi si è trasferito altrove a lungo......

Potrei anche dire che sua madre è stata mia levatrice......al parto... come di molti altri Vecchianesi in quegli anni......

e non riesco ad immaginare il grande figlio di vecchiano, indifferente o sordo o rancoroso nei confronti della sua terra... semmai umanamente deluso dall'indifferenza e sufficienza nei suoi riguardi . dei concittadini distratti, disattenti e un po' superficiali se non sospettosi.

Interpreto perciò l'episodio della critica alla biblioteca comunale, come la reazione infelice, ingenerosa, inopportuna e quasi isterica, del figlio che intende richiamare l'attenzione della madre, con uno sberleffo provocatorio, perché si sente trascurato.......

se Vecchiano non fosse stata nel suo cuore, non avrebbe sprecato tempo a parlare della sua biblioteca......

Nel merito, poi sostenne che questa non era un centro di cultura... e da un certo punto di vista non aveva del tutto torto,,,

Rinnovo la mia stima ed il plauso per l'iniziativa a carattere locale, l'ammirazione per i volontari, il sostegno per l'intento divulgatorio, la comprensione per il sacrificio , le difficoltà degli animatori, la generosità dell'impresa, e ne auspico la diffusione e la promozione, ma in tutta onestà, ne rilevo anche l'insufficienza e la modestia oggettiva....

Non accuserei Tabucchi di tradimento, irriconoscenza, rifiuto delle sue origini, disprezzo della sua terra... ha avuto orizzonti culturali i grande respiro, è stato cittadino del mondo... ed ha potuti esserlo avendo una forte appartenenza identitaria locale... essendo scontroso, iroso, diretto, scorbutico, come la sua anima di vecchianese D.o.c.

Sono sicuro che amando il mare (l'oceano) non avrebbe partecipato alla passeggiata sui monti di Filettole, godendo però tra se ... per l'interesse storico culturale e la riscoperta dei luoghi, sorridendo per le polemiche sulle violette, alias ciclamini, agognando un bel piatto di porcini in salmi, passeggiando sobriamente lungo le rive sulla sabbia incontaminata del Serchio che vediamo nella foto..... e ci sorriderebbe ironico, ma comprensivo, con affetto e disincanto disilluso......

MANIFESTO di nuovo il mio apprezzamento per la biblioteca, che pur non essendo e potendo avere la stessa influenza che ebbe quella di Alessandria, resta un esempio di impegno generoso, un iniziativa lodevole sotto ogni punto di vista... anche quello di aver stimolato una discussione di interesse non banale....

19/10/2013 - 20:00

AUTORE:
p v

...e tempo n'hai "perimparà".

..è....'ndove ci facciamo un capannone industriale per vendere/affittare ma...nisba xchè son troppi ormai e sarebbero da rottamà appena ultimati.
E' li sotto quel cemento che non ci nascerà mai più grano o granturco.
Mentre tagliato un pino maturo (come il grano) li si può riseminare in eterno, sia pini coltivati che grano; mentre dei fiorellini saprofiti del grano mollagra e rosoline (o rosolaccio) che mettevano alla fame i contadini fino agli anni /55 del secolo scorso ne facciamo volentieri a meno e..le rosoline (papaveri selvatici rossi con 5 petali) andavano bene solo per i quadri di Claude Monet "i papaveri 1873 Museo d'Orsay".
Poi se vogliamo estremizzare, vediamo che: un guardiaparco può elevare una salata multa ha chi raccoglie nel nostro Parco più di n°5 (cinque) spargole di pungitopo e non può dir niente all'operaio della bandita Salviati che con il trattore /decespugliatore ne macina miliadi di "spargole" di pungitopo per agevolare la raccolta delle pine di pino pinea e quindi il pungitopo è simbionte o contiguo dei ciclamini "selvatici", quando passa il grosso decespugliatore fa tumia di tutto e..allora? dove sono gli estremi per una multa "sciocca" se dieci metri più in la si consente quello "spiocinio".

....allora, l'anno dopo siamo punto e a capo, il pungitopo è più bello che pria ed i ciclamini pure; così come le cannelle tagliate in luglio/agosto sulla riva sinistra del Serchio per fare quelle meravigliose baracche quando gli ombrelloni per noi poveri erano un lusso e dove il taglio raso di cannella era avvenuto, li, l'anno dopo si trovava una bella cannella rigogliosa e sana; oh attaccaci mpopò un toppino.

Io ho inteso, se tu mi hai inteso; vuol dire che ci siamo intesi.
Fra o tra 30/50 anni vedremo se ho ragione io e torto te.
se hai capito: bene! 'nsenò amici come prima.

19/10/2013 - 19:16

AUTORE:
Partecipante

Non era una bimbetta quella che colse un mazzo di ciclamini ma era una signora adulta che faceva mossette e versetti da bambina. Inoltre è inutile continuare a fare il pollicione e non riuscire a scrivere un pensiero che si capisca!!!!!!!

19/10/2013 - 16:05

AUTORE:
una vecchia amica

Volevo scrivere subito ieri per dire a Umberto, solo ora lo conosco anche come Chiube, che nessuno e nessuna delle persone che ha accompagnate in giro per anni e non solo nei luoghi da lui scritti nell'articolo ma in decine di piccoli angoli dove molti di noi non erano mai stati se pur vecchianesi, ma non lo ho fatto perchè non volevo che qualcuno potesse fraintendere quello che cercava di spiegare, ma ora non mi posso astenere da dire due cose.
La prima è che ho vissuto in prima persona il fatto riportato nel primo commento e che ricordo ancora con amarezza di vecchianese e la seconda è che non ho capito niente del successivo intervento.
Cosa ci incastrano i cinesi e i morecci?
Leggo da molto tempo la Voce e seguo con interesse tutti gli scritti e allora chiedo al preparato e stimato professor Della Croce che faccia una bella lezione al Pollicione e dato che c'è gli consigli anche una bella visita da un oculista perchè i ciclamini di monte non sono violetti.

19/10/2013 - 15:15

AUTORE:
Pollicione sempreverde

....se tutti i Cinesi raccogliessero un ciclamino in macchia di Miglarino, in due giorni raccoglierebbero tutti i tre miliardi di ciclamini ivi nati lì.
Ma vogliamo scherzare? sappiamo benissimo che tutto fa disse quello che pisciò in mare ed aveva ragione.
Ma sostiene il Chiube: poi tutto passò come passa tutto.

Quindi; un miliardo e trecento milioni di Cinesi non si metteranno mai in marcia per raccogliere un solo ciclamino nello stesso giorno ed i ritardatari il giorno dopo in Valdiserchio; così come fra i venti/30 bimbetti/ette del sabato scorso, solo una di esse teneva un mazzolino di ciclamini in mano e via via se lo passavano fra loro per andarne a raccoglierne alcuni per (inclementare) come direbbe il Meghe il mazzetto da regalare alla nonna a casa, ma, un ma c'è sempre
i ciclamini un'èn boni come i morecci che visti in un prunaio son "bellecchevisti e presi" e quelli si rischiano l'estinzione mentre i ciclamini nel prunaio muoiono di vecchiaia 'n'aveppaura! e poi le ife del moreccio non sono forti come "le cipolle" (bulbi) del ciclamino e l'anno prossimo o fra cent'anni è più "facilmente" ri/trovare una bella stenderia (come sempre) di fiorini color violetto chiaro, che un moreccio o una ciocca di pioppini "passati" e bene in vista come il "nostro" piccolo fiorellino li sul ciglio; si perchè...crescendo se racconti d'aver lasciato un bel moreccio li a marcire vicino al passetto la nonna ti da del coglione/cogliona, invece se insisti a cogliere i fiorellini ti becchi del coglione/cogliona (da grandicelli intendo.

Ma-se, se tutti i 112 coglievano un mazzetto di ciclamini?
...non mi ci vedo proprio a fare il "mazzetto" ed anche quando cammino sulle pendici del Pordoi e vedo una negritella nigra che è secondo me l'unica orchidea profumata e quel piccolo fiore nero che sa di cioccolata (il profumo intendo) mai e poi mai mi sognerei di raccoglierlo per portarlo vicino al naso ma, se mi va mi inginocchio ed annuso per varie volte, ma poi non sto tutto il giorno li in ginocchioni, passo e vado, così come fan tutti.

19/10/2013 - 13:16

AUTORE:
Giancarlo

Ricordo anch'io quella polemica con Tabucchi. Scrissi anche qualcosa in difesa non tanto e solo della bibiloteca, forse non di altissimo livello nè quantitativo e nemmeno qualitativo, ma difesi con forza l'iniziativa di persone che senza nessun interesse e con molta passione si sforzavano di fare qualcosa per la loro comunità. Una piccola biblioteca forse era un'iniziativa modesta ma era comunque una iniziatuiva molto lodevole.
La sua posizione arrogante e distaccata fu certamente un errore e mi piace pensare che fosse dettata e condizionata, a quel tempo, da un rapporto non ottimale con il paese di Vecchiano e/o la sua amministrazione.