Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
A piedi lungoserchio, su una rena immacolata, sotto un tiepido sole, da solo o al massimo con compagno/a sia daino o daina, come non essere felici e al tempo stesso non essere assaliti da ricordi?
Mi è venuto a noia vivere di ricordi e raccontare che vivo di ricordi.
L’ultimo è una reazione alla gioia e alle esternazioni di coloro che hanno partecipato alla camminata sulle colline filettoline.
Venti anni fa un gruppetto di cittadini del comune pensarono di mettere in piedi una biblioteca ed ottennero dall’Amministrazione le stanze dove tuttora vi è quella “comunale” e addirittura un contributo per l’acquisto di nuovi libri.
Fu fondata un’associazione culturale alla quale fu dato il nome di “La Ginestra” in onore alla pianta più comune dei nostri monti e alla sua resistenza, furono raccolti centinaia di libri, sistemati, catalogati ed offerti al pubblico da volontari che si alternavano qualche ora nel pomeriggio. Poi pensammo al momento successivo che doveva ri/avvicinare anche coloro un pochino ostici alla lettura e fu deciso di far conoscere il nostro territorio prima e quello confinante dopo, per arrivare addirittura a luoghi molto lontani da Vecchiano.
Dal progetto iniziale “Una Natura comune” si passò a “Una Natura fuori dal comune” e “Una Natura provinciale“, progetti di educazione ambientale, intercalati da incontri con autori di testi narrativi e saggi, lezioni di letteratura, cicli di conferenze di storia e archeologia, dibattiti con naturalisti e artisti e tanto altro, addirittura un corso di inglese.
Qui il primo amaro marino ricordo: Antonio Tabucchi.
Una mattina sul Tirreno apparve uno sconcertante articolo di un intraprendente giornalista pisano con un incredibile pensiero dello scrittore vecchianese che predicava la nullità del lavoro de “La Ginestra” asserendo che in quella “piccola insignificante biblioteca di paese” non si faceva nessuna cultura nel ”prestare” libri!
Noi restammo senza parole e non rispondemmo nemmeno pensando al fatto che quella fosse la reazione a Vecchiano che si era dimenticato del suo famoso figlio, (non sfugge a nessuno il fatto che solo ora è tutto un bravantonio dappertutto!) ma una dottoressa lucchese ribadì con un pungente articoletto dove diceva di avere parlato con una sua paziente vecchianese, analfabeta, e di essere tornata a casa con un arricchimento personale trovato nelle parole ascoltate e dicendo che tutto quello che è nuovo è cultura e che lei non avrebbe mai più letto un suo libro.
Basta così.
Secondo marino amaro pensiero: partecipazione (parola di moda abusata).
La Voce ha dato una meritata divulgazione alla Giornata del camminare e alla grande affluenza di amanti e i commenti sono stati di elogio per l’Amministrazione e gli organizzatori. Io ero con un terribile raffreddore che stava cambiandosi in bronchite e non sono logicamente potuto andare “sui monti”, ma volevo dirvi che vi era già stato in passato un così fare da parte di normali cittadini e poi tutto passò come passa tutto.
Ottanta persone con il battello sul Massaciuccoli, due pullman e una decina di macchine nel monastero tibetano di Santa Luce e tanti o tantissimi in Bocca di Serchio di qua e anche di là sulla riva di San Rossore, la Macchia lucchese e la villa Borbone, il Camp Darby, la Verruca, Vicopisano, le isole di Capraia Giannutri Gorgona e Giglio, Montemagno, le Cinque terre, Pisa, San Rossore, Coltano, il padule di Bientina, il Castellare, Spazzavento e i monti vecchianesi, la Romagna e Rupe cava, il monte Cotrozzi, la Pineta di Migliarino, la Bonifica di Vecchiano e ancora Serchio e mare.
E ora si sa che ci sono da cogliere i ciclamini sui monti di Filettole!
Mi meraviglia che nessuno dei tanti partecipanti di quei tempi non ricordi di quella ragazzina che in Conca, una domenica di maggio, 07 del 1995, si bloccò letteralmente frai sassi perché d'intorno c'erano centinaia di orchidee e lei non voleva calpestarle.
Altri tempi.