Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Per Isabel. Un mandala di Antonio Tabucchi (Feltrinelli) sembra scritto dopo, ma è stato scritto prima. Sembra venuto da quell’ovunque fuori dal mondo dove il suo autore pare continuare a cercare e ad essere cercato dai suoi personaggi in una ricerca senza fine che va oltre la fine dell’esistenza corporea. In realtà è stato scritto in momenti diversi e poi dettato da Antonio Tabucchi a Massimo Marianetti a Vecchiano nel 1996. Così mi avevano detto Massimo Marianetti e l’amico Piero Chicca, così ci informa la nota editoriale firmata da Maria José de Lancastre e da Carlo Feltrinelli. Antonio l’aveva dato a un’amica e poi se l’era fatto restituire nell’estate 2011 “perché lo voleva rileggere, forse lo voleva pubblicare”. Nel maggio era stato a Migliarino per fare una chiacchierata con noi sulla letteratura di cui provò a tesserne l’elogio. A quella chiacchierata erano seguiti alcuni incontri, ci aveva detto che gli sarebbe piaciuto molto inviare alla Voce del Serchio alcuni suoi scritti un po’ strambi “più strambi di me”. Furono momenti bellissimi. Ma in autunno si ammalò. “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visti”, questa poesia di Pessoa e tanta altra letteratura troviamo in Per Isabel.
Questa estate ho riletto Si sta facendo sempre più tardi, il romanzo in forma di lettere che Tabucchi aveva pubblicato nel 2001. C’è una lettera in cui il mittente racconta al suo amore di Viaggi mai fatti, libri mai scritti e in un punto parla di un romanzo intitolato Cercando di te che aveva come sottotitolo “Un mandala”. Il sottotitolo si riferiva al percorso concentrico di “lui alla ricerca della sua amata, e cerchio dopo cerchio, mentre i cerchi si facevano sempre più stretti, proprio come nel mandala, lui riusciva ad arrivare al centro che poi era il significato della sua vita, e cioè ritrovarla". Ne trascriveva anche il capitolo ottavo zeppo di omissis e buchi descrittivi e narrativi.
Il 9 Ottobre 2013 è uscito questo “romanzo strambo, una creatura strana come un coleottero rimasto fossilizzato su un sasso” dove quel capitolo è diventato il penultimo mandala intitolato Ottavo circolo. Lise. Xavier. Alpi svizzere. Dilatazione. È un tabucchiano gioco del rovescio fatto sulle sue opere. Un libro presentato come immaginario ma in realtà scritto a mano su quei quaderni neri vecchio stile su cui scriveva Tabucchi e “primo inedito postumo della sua opera”. Chiacchierando con Massimo e Piero chiedevo appunto cosa volesse dire Tabucchi facendo comparire nei suoi libri Isabel, Tadeus e altri personaggi letterari e accenni a una storia che allora restava solo abbozzata. Ora ricompaiono in questo romanzo in cui sono quasi sicuro che ci sia al centro lo stesso Tabucchi che, dopo la sua morte, sembra ritornare dentro la spirale dei suoi nove mandala nel tentativo di ricostruire la vita di Isabel per perdersi dentro sé stesso. “Scusate, mi sono un po’ perso”, disse anche a Migliarino nel suo lucido omaggio alla letteratura come forma di conoscenza.
Tabucchi è bravo a tenere unite tante storie in un libro di raffinata scrittura, con tanti rimandi, diverse indicazioni geografiche terrestri e stellari e tanta letteratura. Un libro nutrito di grande cultura, ma come Tabucchi sa fare con grande maestria e senza la minima ostentazione, e di sicuro fascino. Fin dall’inizio, quando Waclaw, Tadeus per gli amici, ricompare provenendo dai dintorni di Sirio, entra al Tavares, il ristorante più lussuoso di Lisbona, dove un tipico piatto portoghese è cucinato “come se fosse un piatto parigino”, beve un bicchiere di porto bianco, si accende una sigaretta e comincia a cercare la sua amata Isabel.
In questa ricerca Tadeus si muove nella realtà e segue il cerchio del mandala che, indizio dopo indizio, si restringe al centro di ciò che viene cercato. “L’importante è cercare, non importa se si trova o non si trova”. Meglio fermarsi qui per lasciare i lettori, con il libro tra le mani nella loro intimità o dove meglio credono, alla ricerca dei misteri di Isabel.