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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
di Franco Marchetti

I lavoratori pensionati non sono ladri

5/11/2013 - 8:55

                    
 
Nella recente convezione  alla stazione Leopolda di Firenze organizzata dal sindaco di quella città a sostegno della sua candidatura a segretario del PD tra gli altri interventi  c'è stato quello dell' economista Serra.
Egli nel suo intervento ha individuato chi sono coloro che sono privilegiati e che a causa loro oggi stiamo pagando la crisi. Ha individuato i colpevoli.
Al primo posto ha messo i pensionati col sistema retributivo come colpevoli dello sfascio dello stato poi i lavoratori pubblici, senza distinzione alcuna e poi i politici.
Non intendo entrare nel merito di quella assise ne delle proposte ivi contenute, ma cio che questo signore dice a proposito dei pensionati, dei lavoratori privati di grandi aziende, oltre che confuso e scarse conoscenze, è profondamente offensivo nei confronti di tante donne e uomini che con le loro lotte ed i loro sacrifici ne hanno pagato un prezzo pesante.
Un lavoratore che ha lavorato, fino al 1995 per 35 anni, poi 40 anni in catena di montaggio, in verniciatura alla lastroferratura, o una lavoratrice che ha lavorato negli ospedali facendo turni di notte festa o non festa, o un lavoratore della terra che ha lavorato in qualsiasi condizione, senza neanche vedersi riconosciuti i propri diritti e contributi sono da considerarsi privilegiati oggi che sono in pensione con una media di 1400 euro lordi? O i lavoratori pubblici che lavoravano nelle strade   nelle ferrovie, negli ospedali sono lavoratori privilegiati, e se dopo 35/40 anni sono andati in pensione col sistema retributivo?

Fare di tutta l'erba un fascio e sintomo di populismo e scarsa cultura. Ed ancora costui ha detto, e in modo diverso condiviso da Sindaco di Firenze, che i lavoratori delle grandi aziende private sono stati dei privilegiati ed il sindacato difende solo costoro. Se rileggessimo un pezzo di storia del nostro paese ci accorgemmo che chi ha lottato,ha esercitato nella pratica la solidarietà, chi ha saputo rinunciare ad avere qualcosa per se in favore di chi aveva meno diritti o non aveva lavoro sono stati proprio i lavoratori delle grandi fabbriche.

Lavoratori del  nord e del sud uniti nella lotta non era solo uno slogan ma una pratica quotidiana nelle rivendicazioni per una societa piu giusta. Voglio solo ricordare alcune tappe fondamentali di un pezzo di storia del nostro paese, oggi per convenienza dimenticata.

 

È dagli scioperi del 1943 nelle grandi fabbriche che con lo slogan pane e libertà partirono le lotte che dettero inizio alla resistenza che portò all'abbattimento del nazifascismo e la conquista della libertà. È stata la conquista dei contratti collettivi nazionali che hanno dato par dignità alle persone indipendentemente da dove esse risiedessero.

In tempi piu recenti tutti i lavoratori, hanno approvato, con difficoltà, la nuova legge previdenziale che spostava  da trentacinque a quaranta anni gli anni necessari alla pensione, l'abolizione delle pensioni beby nel pubblico. E tutto questo veniva fatto in nome di un rilancio del nostro apparato produttivo, quei soldi risparmiati dovevano servire ad investire nel futuro delle giovani generazioni. Invece la stragrande maggioranza di quei soldi sono finite nelle rendite finanziarie.

Non è un caso se quel ceto che egli rappresenta non risente della crisi. Ed oggi dicono che questi lavoratori dopo una dura vita di lavoro, sono dei privilegiati e colpevoli di questo stato di cose. Non sono colpevoli coloro che hanno lucrato sul nostro paese? Hanno preso soldi dei lavoratori e li hanno investiti  in finanza distruggendo una ricchezza produttiva che avevamo? Non sono colpevoli coloro che hanno portato i capitali all' estero.

Non viene detto che per la spesa sociale oggi ci sono piu entrate che uscite, non viene detto che in ITALIA si spende meno che in Germania per la spesa sociale, non viene detto che oltre il 56% del debito pubblico italiano è in mano alle banche italiane e basterebbe pagargli minori interessi per avere piu risorse, non viene detto che i lavoratori e imprenditori pagano il 33% per la previdenza ed invece la tassazione sulle rendite finanziarie è solo del 20%, la piu bassa a livello europeo.

Ma di tutta questa vicenda, quello che mi ha reso piu triste, non è tanto  quello che ha detto questo signore, ci siamo abituati purtroppo, ma a questa assise era presente anche il segretario attuale di quel partito, il quale conosce bene la storia del movimento operaio essendone stato un protagonista, egli è intervenuto subito dopo è non ha detto nulla, non gli ha dato nessuno risposta neppure alle cose imprecise dette.

 

Ho aspettato qualche giorno ma nessuno si è sentito di rispondere, e questo è preoccupante per una forza politica che dovrebbe rappresentare anche le fasce sociali piu deboli. L'altra cosa piu odiosa e sintomo di una grande regressione della nostra società e quando si mettono in contrapposizione le generazioni, facendo passare i nonni dei privilegiati ed egoisti nei confronti dei nipoti, sapendo che tanto nessuno difende i pensionati.

Una rappresentazione non vera perchè proprio per l'assenza di politiche che diano lavoro e futuro sopratutto ai giovani, sono le misere pensioni,  spesso l'unico sostentamento ai nipoti in cerca di futuro.
Comunque a nessuno è permesso di offendere il sacrificio la lotta di tante donne ed uomini che tanto hanno dato a questo paese.
Gli sprechi ed i colpevoli sono da altre parti basta che si sappia guardare attorno.

Una volta si diceva che si buttava l'acqua sporca ed il bimbetto, oggi rimane solo l'acqua sporca.
 
Franco Marchetti

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6/11/2013 - 14:29

AUTORE:
XXXL

Provo a rispondere con meno assai battute del "censore" n° battute 3.955 di Alessio Niccolai n° battute 7.341
Parto dal rispondere al CCP (Cittadino Come Pochi) e menomale aggiungo! ho fatto il sindacalista GGIL in Azienda vivaistica ed ero Delegato a rappresentare 23 operai vivaisti su 25 dei quali uno era Delegato CISL rappresentante di se stesso quando incontravamo il padrone dell'Azienda ed un operaio era "amorfo" perchè era Caporale con stipendio maggiorato del 10% di noi specializzati.

Poi anni dopo ho visto un tracollo di iscrizioni allo SFI-CGIL perchè stavano nascendo i COBAS (Sindacati di base così ho capito anni dopo cosa volesse dire quella sigla).
Il Sindacato SMA-FS (COBAS) mi "gattonò" tutti gli iscritti SFI-CGIL perchè avevano il potere di prolificazione infinita i Sindacati di base e quei 10/20 sindacatini con il solo annuncio di sciopero uno alla volta, anche una volta al mese, mettevano in condizione i viaggiatori/operai abbonati con le FS di andare al lavoro servendosi delle automobili per non vedersi decurtare di un'ora lo stipendio quasi tutti i giorni perchè lo sciopero quei "manigoldi" dei sindacatini autonomi lo facevano a "soppresa", il treno partiva in orario dalla stazione d'origine e poi li i macchinisti, il capotreno i conduttori "bigliettatti" decidevano autonomamente ogni uno e senza preavviso in quale stazione intermedia fare la loro ora di sciopero; e la colpa era della Ciggielle? caro CCP?
Si era rimasti in tre iscritti nella tratta Firenze La Spezia e per non farci prendere "giustamente" per il gargherozzo dai lavoratori della Piaggio o della Fervet di Viareggio Scalo noi tre gatti della CGIL non si proclamavano scioperi perchè era si da farli, ma al contrario; contro quei manigoldi che hanno sciupato gli scioperi e rivendicazioni giuste sindacali.

Alessio dice che a fronte di un agevolazione di baby pensione è difficile per un lavoratore rinunciarvi, ed invece SI!!!
Oh vediamo un po' cosa risponde un uomo alla proposta di "scivolo" di sette anni fatta a tutti gli statali che di solito un facevano una sega sul... chiamiamolo lavoro.
Con la ricongiunzione pagata lire dieci milioni di tasca opropria ad un lavoratore FS che ha iniziato a lavorare a 12 anni e che a 14 la vecchia azienda in cui lavorava prima ha messo marchette regolari dal 14esimo compleanno e che l'azienda FS " concede" un anno pensionabile da scalare per il massimo 37anni e mezzo a quell'epoca per lavoro usurante fatto ogni 10 anni di notturne; un anno in abbuono e quindi il lavoratore recupera i due/tre anni lavorati in nero per forza maggiore (da !2 a 14) ecco, volendo arrivare a 40 anni di contributi perchè nessuno a quell'epoca (1998) ci potesse mordere il lavoratore suddetto rinunciando alla baby pensione, si è ritrovato baby pensionato ad anni n° 51 ...sempre col dire; per dar lavoro ai giovani, bisogna che tu vada in pensione, ma se il pensionado era giovane anche i suoi figli eran giovani per lavorare e con quel cavolo di scuola dell'obbligo obbligatoria la fregatura è doppia.

nb: ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale ma, nella fattispecie (come spesso dicono gli avvocati) nella fattispecie.... è reale e volendo anche documentabile e non caso isolato; ormai si trova anche in letteratura e negli annali di storia nostra.
Ora il sig. Serra accolto dal Sindaco di Fiorenza pensa di farci bere una bicchierata di cicuta e bocchise e sortire dai cogliomberi; il Tolaini Mauro però è di altro avviso e disse: vorè sapè cosa se ne fa un vecchietto di 85/90 anni di 50.000/90.000 euro di pensione al mese; li lo "sponsor londinese" del Sindaco di Fiorenza non ha da dir niente?
Allora!? tutte le belle aspettative del /68 dove sono 'ndate a finire!?
Lavorare si! per poi essere fuori dai bisogni.
Ma a tutto c'è un limite, anche alla sopportazione (quando venne Renzi a Pisa a metà della sua "performance" venni via con conati di vomito, avevole le budella incandescenti, stavo lontano dallo sterzo della macchina per un danni foo.

Con il suo ditino alzato su di noi accalcati in quella Casa del Popolo di Pisanova ci disse a tutti: signori!!! cari signori...i 32.000 euro di debito che hanno i vostri figlioli è colpa vostra cari signori.

ps, quella sera ritornando a casa piangente di rabbia per la grave offesa anche a livello personale perchè SIGNORI noi si chiamavano i duchi Salviati, il conte Pesciolini, la contessa Dal Borgo ed esser paragonato a gente che forse sudava a far l'amore ma non certo a caricar le barbabietole o le balle di grano, non mi andava proprio giù e lasciai il bel conigliolo arrosto in forno, presi un the, feci una bella fila di moccoli inediti sottovoce per non farmi sentire in casa perchè ero avvertito: un ci 'nda deretta a sentì luili, nsenò un ceni! iorospo funno streghi!

ripiesse, menomale la volevo fa corta! forse ho preso la Niccolaite!?

6/11/2013 - 12:04

AUTORE:
Alessio Niccolai

Ho scelto di proposito il titolo dell'ultimo capolavoro del «nostro» Francuccio Gesualdi - edito da Feltrinelli e facilmente reperibile presso il Centro Nuovo Modello di Sviluppo - un po' per dare subito una certa impronta al discorso che intendo fare, un po' perché - come lui - ritengo assolutamente necessario aprire un dibattito e indire una fase conoscitiva di un argomento che - come perfettamente dimostrano le reiterate congetture, al limite del luogo comune, del solito CCP - ha necessità di trovare un salvacondotto per la realtà, epurato dei mefitici miasmi dell'ideologia neo-liberista che ogni giorno i media tentano di sdoganare come verità assolute, eleggendo il mercato a Dio unico e onnipotente, prepotentemente in cerca di fagocitare sovranità e finanche capacità di esistere.
Certo, il punto di partenza - l'intervento del buon Marchetti - non è il miglior sfondo culturale che si possa pretendere per discutere di una questione così complessa - almeno per quanto i sedicenti «economisti» come Serra - l'hanno voluta dipingere: magari la CGIL nel suo complesso si fosse preoccupata di fare alzate di scudi per difendere i più deboli quando era il momento di farlo, anziché preoccuparsi di condurre una lucrosa attività da oltre 4 mld di euro l'anno puntualmente re-investiti nei traffici finanziari cui è in realtà imputabile il debito sovrano!
D'altra parte, se tutti i dirigenti della CGIL fossero come Franco Marchetti, i lavoratori non avrebbero ponderato l'idea di smarcarsi dall'impero multinazionale cui - ahimè - è egli stesso associato per fondare l'unica proposta sindacale seria che esista in questo momento, quella dei COBAS.
Ma il problema - di cui giustamente il nostro affezionato Censore fa anche una questione morale oltreché sociale - non sta certo nella «pretesa» di un appassionato quadro dello SPI-CGIL di difendere - non tanto l'ormai crepuscolare interesse economico, ma - la sopravvivenza stessa di una categoria come quella dei pensionati, i quali, non ce lo scordiamo, sono essi stessi specchio delle contraddizioni socio-economiche della società nel suo complesso.
L'idea in ragione della quale un anziano - come del resto un bambino - sia un «gravame sociale» è figlia della più perfida logica liberal-democratica e specchio di una civiltà in declino intenta ad eleggere proprio paradigma esistenziale la «legge della giungla» (o del mercato che dir si voglia).
L'Italia è purtroppo piena di «CCP», intelletti cioè troppo facilmente condizionabili dai teoremi più demenziali (e per certi versi criminali), incapaci di chiedersi qualcosa circa gli assiomi su cui si fondano i loro malefici sillogismi: la verità è che quello che paghiamo come «debito» è ben altra cosa... facile scaricare le responsabilità della gestione privatistica della cosa pubblica sui più deboli, facile attribuire un secolo di socializzazione delle perdite aziendali sui pensionati, facile imputare agli anelli più fragili e periferici della catena colpe da ripartire equamente fra la politica - ormai grimaldello della BCE svuotato di ogni rappresentatività o connessione con i territori - e la finanza, ben più affezionata all'economia pubblica di quanto non intenda fra credere.
Proviamo a immaginare che qualunque soggetto privato detenga un titolo debitorio dello stato (BOT, CCT, etc.) od un altro prodotto finanziario/assicurativo ad esso riconducibile anche per vie traverse, smetta di essere «eleggibile» nelle istituzioni pubbliche italiane per «conflitto di interesse», giacché l'interesse collettivo rappresentato nel debito sovrano è incompatibile con quello privato di raccogliervi profitti finanziari: si immagini CCP cosa potrebbe succedere se alla fine eleggibile diventa soltanto chi non ha interesse a pagare gli interessi passivi ai privati o a farne maturare di ulteriori!
Il vero problema non sono dunque i pensionati, caro il mio CCP, ma gli interessi su un debito che è stato prodotto ad arte proprio da chi ne ricava profitti! Non è straordinario?
Il labile confine fra pubblico e privato, e gli organismi di gestione monetaria e finanziaria di Bruxelles che sono stati concepiti appositamente per assecondare i mercati e non le sovranità sono la vera causa del dissesto economico italiano: la democrazia è ormai un vuoto simulacro perché leggi e dispositivi normanti sono stabiliti in funzione degli interessi economico-sociali preminenti (in Europa circa il 10% della popolazione).
Addossare le colpe (che morirono fanciulle) sui pensionati è come voler accusare un inquilino - alla cui casa sia stato dolosamente appiccato il fuoco - di essersi dimenticato gli zoccoli di legno vicino al punto in cui si è innescato l'incendio: d'altra parte - se esistono anche i baby-pensionati - non è certo una colpa attribuibile a loro, se mai di colpa si potesse parlare.
Altro sinonimo di civiltà è riconoscere che il lavoro usurante necessiti di un pensionamento anticipato rispetto agli altri, salvo poi trovarsi d'accordo su cosa sia un lavoro (personalmente escludo tutte le attività indipendenti o free lance di brokeraggio, di compravendita di immobili, di assicurazione o riassicurazione e affini, etc.) e cosa sia un lavoro usurante: la maggior parte dei baby-pensionati vengono dalle Forze Armate, il rifugio clientelare per eccellenza prima dell'era delle cooperative e dei carrozzini pseudo-pubblici e non certo dalle aziende metalmeccaniche!
Ammettendo anche che i baby-pensionamenti in particolare abbiano costituito un danno economico alla collettività (e non è vero, se non per la milionesima parte di quello imputabile alle speculazioni finanziarie), dovrei assumere un atteggiamento inquisitorio verso chi ne ha beneficiato o verso chi le ha concesse?
Perché se si riconosce malversazione (anche in questo caso si tratterebbe di una scellerata gestione privatistica della cosa pubblica, di una commistione inqualificabile fra pubblico e privato) una precisa scelta politica, bisogna anche pretendere che ne risponda economicamente chi l'ha compiuta, anziché rifarsela con chi ne ha beneficiato!
Ciò detto, purtroppo non esiste una legge che elegga supremo e irrinunciabile il bene comune e l'interesse collettivo ma, per contro, ne esiste un'infinita teoria a tutela di quello privato, cosicché, volendo imputare qualcosa a qualcuno, si sceglie sempre ed inevitabilmente la via più «semplice» (o la più sbagliata).
La vera domanda a questo punto è: ma se di punto in bianco togliessimo tutte le pensioni - lasciando quelle d'oro, come piace a chi compie queste riflessioni farneticanti di stampo neo-liberal - avremmo davvero ingenerato le condizioni favorevoli perché i giovani possano lavorare? Avremmo davvero impresso nell'economia il marchio indelebile della ripresa e dello sviluppo?
La risposta è no, manco a dirlo... e mi spiace che gente come Serra sia anche pagata per rappresentare certe idiozie o degnata di apprezzamento accademico: la verità è - lo ripeto - che oltre il 98% dell'economia mondiale è «speculazione finanziaria», panna montata, «web-moneta», produzione di reddito parassitario, mentre l'economia reale è appena il 2%.
Se qualcosa c'è veramente da fare dunque, è sottrarre quanto più possibile al dominio dei «mercati» e alle loro insostenibili istanze: non si può permettere che sia l'impresa privata (quella multinazionale) a dettare legge alle comunità!

6/11/2013 - 9:18

AUTORE:
il censore

Da qualche tempo è iniziata una vera caccia alle streghe, con la quale si cerca di accreditare con un certo successo. veri e presunti responsabili del dissesto economico e finanziario, del paese, nella classe dei più umili e dei più vulnerabili, cioè dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei malati,e degli assistiti.

Rei di essere beneficiari di rendite e privilegi in un paese stremato in forti difficoltà, incapace di sostenere l'onere e garantire gli impegni presi.

Ogni argomento viene utilizzato capziosamente, ogni motivo per quanto assurdo viene piegato a questa causa e tesi preconcetta, additando e segnalando alla pubblica esecrazione, la dissipazione di utili risorse che potrebbero essere convenientemente utilizzate in maniera migliore, per alleviare il disagio sociale.

Si individuano le categorie più inermi, meno introdotte ed influenti, segnalandole al linciaggio morale dell'opinione pubblica, associandole in massa a episodi di malcostume e di abusi circoscritti, confondendole insieme a casistiche censurabili, ma estreme e comunque estranee alla critica.

Si tratta di una tecnica sperimentata ed efficace di contro informazione, per distogliere lo sguardo dai veri responsabili, dalle vere cause della crisi, per tenere ancora una volta gli autori responsabili al sicuro e a proprio agio, confondendo le idee ed annebbiando la vista alla pubblica opinione.

LE responsabilità ed i vulnus sono altri e vanno cercati altrove, per esempio nella corruzione e nel malcostume di certa politica e certa imprenditoria, nella gestione familistica dello stato, delle commesse pubbliche, nella dissipazione di risorse in ogni campo, nei costi abnormi di servizi e beni pubblici, nella cattiva gestione della macchina amministrativa, nella mancanza di una vera politica industriale ed economica negli ultimi vent'anni.

nelle scelte scellerate, mancanza di strategie e di visione, politiche che hanno favorito non il merito e la preparazione, non il talento e l'impegno,quanto l'interesse illegittimo e partigiano premiante per amici, sodali, e fedeli servitori e clientes.

L'EVASIONE FISCALE ci costa ogni anno 200 miliardi di mancate entrate, il peso delle tasse è poi maldistribuito, e non equamente applicato, la ricerca scientifica e la scuola che sono le uniche leve del possibile progresso sono trascurate se non punite ed ignorate.

LA QUESTIONE DELL'ETICA poi potrebbe sembrare marginale ed irrilavante, ma in realtà è fondamentale per garantire certezze del diritto, prosperità e benessere. ed in ITALIA. con un eufemismo, la giustizia e la morale non sono tenute in giusta considerazione e rispetto.


GLI sprechi e le ruberie de certa finanza e di una parte dell'establishment e dell'elite economica e politica, spesso in combutta con la grande criminalità organizzata, ci costano risorse che hanno un ordine di grandezza esponenziale ed imparagonaBILE, per entità della cifra assoluta in termini monetari, ma anche morali, per opportunità perse, occasioni mancate, iniziative abortite, rispetto agli esempi citati in alcuni interventi all'articolo in esame.


Vogliono farci credere che chi è in disagio ed è più colpito dai morsi della crisi, né sia anche il responsabile.
iL costo del lavoro troppo alto, le pensioni insostenibili, gli stipendi ingiustificati, la produttività troppo bassa, il valore delle maestranze inadeguato, gli operai i salariati, i dipendenti, inadeguatii, vagabondi ed indolenti.


IN ESTREMA SINTESI, LA LOGICA CONSEGUENZA DI SIMILI TEORIE, SARà QUELLA, PER ASSURDO
DI DOVER PAGARE , PER AVER DIRITTO DI LAVORARE , IN un paese dove gli alti dirigenti di riservano emolumenti faraonici, anche in caso di gestioni fallimentari ed inadeguate, o truffaldine

TANTO è COLPA DEGLI AVIDI PENSIONATI, SE IL PAESE VA SU UN FICO....
.
NB avrei voluto avere un tono più leggero e
usare un po di battute in dialetto. ma, l'argomento ed il rispetto per le persone meritavano ed imponevano serietà....

6/11/2013 - 0:25

AUTORE:
XXXL

Non la racconti giusta e lo sai e quindi, nisba risposta!

5/11/2013 - 23:23

AUTORE:
CCP

La ministra Elsa Fornero propose di mettere una sorta di tassa di solidarietà sulle baby pensioni, d'altra parte sono persone che in pensione incassano circa il triplo di quanto hanno versato. Ora immaginate un po' chi ha fatto levata di scudi su questa sana proposta, bene vi aiuto la CGIL, la quale e' più interessata alle. tessere dei pensionati che al futuro dei giovani. In parte la posso anche capire essendo la maggior parte degli iscritti pensionati. Ma certo non si meravigli se poi i giovani non si iscrivono al sindacato. Ora considerando che un baby pensionato molto probabilmente ha fatto anche lavori a nero nel tanto tempo libero capite che il problema non e' secondario. Certo ostinarsi a difendere tutto e tutti, lavoratori perbene, vagabondi, assenteisti, menefreghisti, tutte categorie redatte dai lavoratori stessi e non certo dalle direzioni aziendali, porta i lavoratori perbene ad allontanarsi dal sindacato.

5/11/2013 - 17:25

AUTORE:
Legge 29 del 1979

La ricongiunzione famosa che permise ai lavoratori del settore pubblico di portarsi dietro i contributi del precedente lavoro privato utili anche come anzianità per andare in pensione. In pratica 35nni assunti nel settore pubblico
il giorno dopo potevano andare in pensione cumulando i 19 anni 6 mesi e 1 giorno fatti nel settore privato pagando un riscatto spesso di modesta entità.
Una leggina di due pagine distrusse definitivamente un sistema pensionistico già precario ma assai più equilibrato.
Due paginette che sconvolsero il mondo o meglio il futuro delle odierne generazioni.
Chi la firmò? chi la chiese?

5/11/2013 - 13:06

AUTORE:
CCP

I sigg. Marchetti e Baglini sono troppo intelligenti per non capire che i pensionati citati nell'intervento del sig. Serra sono altri. Provo a rinfrescarvi la memoria qualora ma non credo ve lo foste dimenticato. Partiamo con i dipendenti pubblici andati in pensione con 16 o poco più anni di contributi, poi passerei ai pensionati eccellenti con pensioni sopra i 4-5mila euro protetti dai nostri cari costituzionalisti dal pagare un contributo di solidarietà per il quale penso non avrebbero difficoltà ad andare avanti, poi passerei alle infornate di lavoratori fatte in tempi passati alle poste, alle ferrovie ed in tutti quegli enti parastatali che hanno aumentato l'innefficenza e i costi a carico del contribuente. ( Molte di queste cose sono avvenute proprio grazie agli enormi errori delle rappresentanze sindacali). Quindi lasciate perdere l'operaio della catena di montaggio che alla fine fa il proprio lavoro con grossi sacrifici senza il bisogno di essere ricordato solo quando fa comodo per intorbidire le acque.
Saluti

5/11/2013 - 12:00

AUTORE:
Dondollaro

Chiodo scaccia chiodo si dice in giro...ma dipende molto anche dalla misura del chiodo!
Ormai da molto tempo incombe il cetriolo cosmico e tutti lo temono, ma mai tanto quanto noi comuni mortali. Mettere l'odio tra le generazioni, e quindi in famiglia, è una forma di razzismo e anche chi non lo ostacola ne è colpevole.

5/11/2013 - 11:59

AUTORE:
Osservatore 3

Non credo che nessuna persona intelligente possa indicare col dito un operaio che ha lavorato 40 anni alla catena. Ma i governi degli anni 60 hanno fatto della pensione un voto di scambio, una forma di assistenzialismo camuffato, una scellerata operazione sul futuro dei propri figli e nipoti.
I governi seguenti non hanno avuto il coraggio di correggere questo abuso ed oggi bisognerebbe riconoscere che questo esiste senza appellarsi a principi generali sui diritti di tutti i lavoratori.
Come bisognerebbe incidere sulle pensioni privilegiate, sul lavoro nero dei professionisti, disoccupati e, visto ieri sera, anche dei cassintegrati.
I sindacati sono in parte responsabili di questa deriva perchè se oggi fanno finta di non vedere fino a ieri difendevano anche i lavativi, i furbi, i disonesti solo perchè erano lavoratori.
E' un cambio di mentalità che serve, e prima di tutto riconoscere gli errori, compresi quelli del sindacato.

5/11/2013 - 11:25

AUTORE:
Gian Paolo

Quando i sindacati tutti insieme , annoverano 11 milioni di iscritti, composti dal 49,16% da pensionati
( 5.400.000 ) diciamo circa la metà , un sindacalista cosa deve rispondere ?
Quando si dice ' '. In tempi più recenti tutti i lavoratori hanno approvato con difficoltà ... la nuova legge previdenziale ........ e L' ABOLIZIONE DELLE PENSIONI BEBY NEL PUBBLICO !!
Di quali lavoratori parla, forse dei fannulloni ?
Certamente ai lavoratori privati , quelli che Lei non difende, la domanda non l'avete posta .
Quando nella scorsa legislatura 53 deputati e 27 senatori provengono dai sindacati, quando
Bertinotti
Cossutta
Marini
D'antoni
Pezzotta
E altri 1247 sindacalisti godono di pensioni , diciamo non proprio misere, o quando avete inventato la famosa , solo per voi, legge Mosca
La legge nacque (nel 1974) con buoni propositi, quelli che lastricano la via dell’inferno: sanare la situazione di un centinaio di persone che nei decenni successivi al dopoguerra avevano prestato la loro opera nei sindacati o nei partiti senza che a loro nome fossero stati versati i contributi all’Inps. La pratica andava per le spicce: bastava la semplice dichiarazione del rappresentante del partito o del sindacato e all’interessato veniva versata la pensione oltre naturalmente gli arretrati a partire dal 1948.
Via via prorogata (l’ultima proroga risale al 1980), della legge Mosca hanno finito per avvantaggiarsene qualcosa come 40mila persone. Con un costo per lo Stato e dunque per i contribuenti calcolato, per difetto, in 25mila miliardi di lire. Inutile che le dica, che molti, pur senza averne i titoli, approfittarono della legge Mosca per ottenere una pensione a costo zero. Ma salvo qualche raro caso isolato, le inchieste finirono per insabbiarsi al motto «chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammoce ’o passato» eccetera.
O la legge Treu, votata nel 1996 avendo per sponsor il governo Prodi - in base alla quale qualche migliaio di fortunati mortali possono accedere a una doppia pensione. Si tratta dei sindacalisti «distaccati» e dei lavoratori in aspettativa (aspettative che possono protrarsi per svariati decenni) per impegni sindacali. Fino al ’96 a costoro l’Inps (cioè noi contribuenti) versava i contributi calcolati sulla base dello stipendio che percepivano dall’azienda di provenienza. Da quella data hanno diritto a un secondo versamento, questa volta a carico del sindacato.
Prima di parlare di operai con la o maiuscola, tagli le gambe a questi Ladri.
Con affetto

5/11/2013 - 9:39

AUTORE:
Bruno Baglini, iscritto sez. PD Migliarino

Dice...che il sig. Serra abbia parlato a titolo personale li alla Leopolda di Firenze e che subito dopo ha preso la parola il segretario pro tempore del mio partito ed è stato zitto su quell'argomento più di Niccola del Gambini, poi in quei giorni ho visto in TV altri due ex segretari del mio partito: Valter Veltroni e Piero Fassino seduti li in prima fila alla Leopolda e può darsi che mentre parlava il sig. Serra, il sig. Valter Veltroni sia stato un momentino assente perchè spesso va nelle agenzie di viaggio per vedere se incoccia in in viaggio a prezzo ridotto di sola andata per l'Africa e che il Sindaco di Torino sia andato a mangiare un panino con il lampredotto (è secco riucito e sta fisso fuori a mangià bho?).

Lo dico da persona interessata: pensionato dopo 40 anni di lavoro ed iscritto allo stesso partito dal /69 anche se spesso ha cambiato nome e sigle da un po più ad un po meno-meno ci ho sempre creduto nel partito che ora altri miei compagni vorrebberoo meno di sinistra per vincere, ma vincere cosa di questo; anzi di "quel passo" come li alla Leopolda: vincere la mucca Carolina?

E' ora che i compagni acettino i "ricchi" nei loro consessi ma che siano dello stampo di Fellini di Guttuso che ci rispettavano ed amavano e mai ci avrebbero offeso come il sig. Serra piovuto dalla city di Londinese.

...grazie Franco per avermi dato l'oppotunità di intervento; avevo il gozzo pieno da giorni ed aspettavo un compagno che mi aiutasse a liberami di quella roba indegesta.