Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Sentito in un bar di Lucca “fòra”:
“Lo sai che stanotte avevo un peso sul petto che mi sembra averci addosso un linchetto?”
“ A te? allora a me che mi sono svegliato con tutti i capelli intrigati che sembrava m’avesse spettinato il linchetto?”
“E non è nulla, io ho trovato tutto sottosopra in camera che sembrava ci fosse passato il linchetto
”
“Ma allora le mie bestie che mezze non mangian più e mezze scoppiano di salute come se l’avesse prese in antipatia e simpatia un linchetto?”
A metà discussione entra nel locale un vecchio garfagnino sceso in città per il mercato, ascolta attento, annuisce, scapeggia, sorride e alla fine si intromette nella discussione linchettiana:
“Cari bamboretti l’avete mai visto voi un linchetto? No? Lo sapevo, voi no, ma io sì! Il linchetto di qua, il linchetto di là, il linchetto che opprime, il linchetto dispettoso, il linchetto disastroso, tutti contro il linchetto, ma chi è il linchetto? Il linchetto è mezzo diavoletto e mezzo uccello o a volte mezzo topo e mezzo uomo oppure anche mezzo cane e mezzo gatto… è il linchetto! A tutte le cattiverie che ha e che fa si contrappone un’ossessione per l’ordine che devono avere le grandi quantità. È strano, ma lui deve sapere quante sono le cose che tocca e, se si riesce a sorprenderlo, si può stare tranquilli per quella notte. Se mettete una scodella di riso alla finestra e lui quando entra la rovescia, il linchetto si metterà a contare i chicchi e voi dormirete, se mettete alla porta una frasca di ginepro, il linchetto vorrà contare tutte le foglioline e si stancherà e se avete una moglie giovane, fatela stare senza mutande e fate finta di raddrizzare i suoi peli là, il linchetto vorrà farlo lui e diventerà matto e se poi siete chiesaioli accendete una candela benedetta e se siete mangioni mangiate pane e cacio e cacando dite: alla faccia del linchetto mangio e caco questo pane e questo cacetto. Provate”
“Ma davvero l’avete visto voi il linchetto? Ma non avete avuto paura? Ma com’era?”
“Era già buio, era fine ottobre e scendevo a Piazza da Sillano dove ero stato a cercar funghi quando su un sentiero vidi un ombra, qualcosa che sembrava avesse una gobba e un mantellone a coda sulle spalle con un collo lungo lungo. Mi fermo e lui si ferma, destra io destra lui, una mossa io e una lui, sembravo io brutto allo specchio. Urlo e lui stride, mi metto a correre e lui dietro finché arrivo a un burrone sul Serchio, o bambori, o mi butto o mi mangia e allora spicco un salto con sempre stretto in mano il cesto dei funghi che non era che non li volevo perdere, era che le mani mi si erano chiuse stecchite, meno male le gambe funzionavano. Quel corbello mi salvò la vita perché la corda che avevo messa per portarmelo a spalla si agganciò ad un ramo sporgente sul forone. Quell’animalaccio invece cascò in Serchio che correva sbatacchiando fra pietre e pietroni e non lo vidi più. Sono sicuro che era un linchetto perché mi han detto che lì vicino scorre il Borellin del linchetto”
Anche io l’ho visto e precisamente il suo scheletro portato dalla piena del Serchio alla foce.
Oltre ai detriti Lucca manda a valle anche le sue leggende.
Il brutto è che i primi son cose vere, le altre no!