Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il no delle case del popolo alle macchinette da gioco
Un nuovo patto tra persone e associazioni che credono nel futuro
Come ogni mattina eravamo nella nostra sede dello SPI-CGIL ed entra una signora “posso fare una domanda?” ma vediamo che era imbarazzata, e quindi per rispetto al suo pudore andiamo nella stanza accanto, e poi con un filo di voce chiede” come posso fare ad intestare la pensione di mio marito sul mio conto? Sa lui spende molto al gioco delle macchinette, io ho una pensione minima e lui prende 1250€ lordi, diamo una mano a nostro figlio, …”
Quante sono situazione come queste?, dove le persone dalla capacità intellettiva non adeguata o presi dalla disperazione per non arrivare alla fine del mese ripongono questa loro speranza in questi meccanismi infernali che gonfiano le tasche solo a sfruttatori e gente senza scrupoli. Soldi che anche lo stato, approfittando della debolezza delle persone trae profitto da queste macchinette, salvandosi la coscienza dicendo che magari li spende per salvaguardare la cultura, un tragico errore chi lo ha generato ed un errore perseverare.
Ma per fortuna non tutti si adeguano a questo stato di cose e ci sono circoli o case del popolo che hanno detto di no e si stanno ribellando. Circoli e case del popolo che antepongono la dignità delle persone al facile profitto, riscoprendo le loro origini e la loro storia.
Una iniziativa importante che non deve cadere nel vuoto, perché è anche da questi atti che ricostruisce una dignità e dei valori che in questa società rischiamo di perdere.
Anche noi come sindacato e la CGIL in particolare possiamo fare la nostra parte affinché tale iniziative si affermino, e che le Case del Popolo trovino una nuova spinta.
Facciamo in modo che le assemblee o le iniziative che come sindacato organizziamo, quando non sono nei luoghi di lavoro, si svolgano nelle case del Popolo, proviamo ad essere compartecipi delle attività che in questi luoghi si svolgono, lavoriamo perché anche all’interno delle Case del Popolo e dei circoli, le persone possono trovare le risposte piu immediate ai problemi quotidiani.
Utilizziamo collettivamente la tecnologia per conoscere il mondo togliendoci dalla solitudine e come unica compagnia il video.
Insomma la cultura non è un consesso di poche persone riunite in una stanza ma è la diffusione della conoscenza che sappia coinvolgere anche gli ultimi per l’emancipazione culturale e sociale della società per questo è nata ed esiste la CGIL per queste ragioni sono nate le case del popolo.
FRANCO MARCHETTI
SEGR SPI-CGIL SAN GIULIANO