Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Mannaggia
Mi tocca sorbirmi l’anticipo su Raisatte, cosa che non sopporto, soprattutto per il tremendo e pallosissimo commentatore tecnico (?). Comunque son di buon umore, perché vengo or ora dall’inaugurazione della bella mostra “Metamorfosi” della giovane amica Bianca Passaglia (andare per credere alla sede della Spa Navicelli a Pisa), che quand’era bambina era nota con il soprannome di Chicco Frittella.
Ma veniamo al difficilissimo match: sarà durissima perché manca un sacco di gente. Benevento per di più è un campo più che ostico, tant’è che noi ci abbiamo sempre perso. Del resto da queste parti perse anche Pirro nel 275 avanti Cristo (anche lui giocava fuori casa); comunque almeno lui aveva gli elefanti, mentre a noi mancano Favasuli, Martella e Rozzio. Va ricordato che anche i romani (sempre fuori casa) qui ne toccarono dai Sanniti nella battaglia di Caudio del 321 avanti Cristo. Insomma sfatare la tradizione non sarebbe male, prima o poi (meglio prima).
Si parte. Il Benevento è subito minaccioso e aggressivo e in otto minuti tira tre volte pericolosamente, insomma ci vuol grinta e coraggio. Però ho l’impressione che in questo inizio siamo un po’ intimiditi. Per qualche minuto riusciamo a farci vedere in attacco, ma senza combinare nulla. Poi Goldaniga si fa ammonire (e salterà Grosseto) e il Benevento sfiora il goal su pasticcio del nostro portiere (e sì che di solito non fa bischerate); per giunta viene ammonito anche Sabato, sempre su fallo contro il supermarpione Evacuo. Poi il resto del tempo la partita resta in equilibrio e teniamo il campo benino. I due telecronisti nel commento sostengono che Giovinco gioca benissimo; sì, si muove benino, prende qualche fallo, ma non è che faccia sfracelli, e per di più butta due buone punizioni alle stelle.
Si riparte. Subito una punizione da brivido con grande intervento di Provedel. E subito dopo è Sabato che ne tira una altrettanto pericolosa. Poi riprende l’equilibrio, ma al 20° e al 23° loro si mangiano due goal grossi così. Comincio a vederla male. Ma l’ho scritto apposta! Sì, perché poi l’eroico Caputo la mette dentro! E ora venti minuti di supersofferenza (come al solito). Tra l’altro si fanno male in due ed entrano i ragazzini Simoncini e Melis (certo che Pagliari ne ha di coraggio!). Il nostro bunker sembra resistere, ma il Benevento segna di testa! Calma, è fuorigioco (e c’era)! Si respira. Ma per poco, perché su un loro calcio d’angolo Provedel combina un tremendo pasticcio e prendiamo un goal assurdo.
Veder sfumare una vittoria già in tasca in questo modo fa rabbia; sì, però diciamo la verità, il pareggio era forse il risultato più giusto. Mettiamola così: è la prima volta che a Benevento non perdiamo e non ne parliamo più. Certo che alla fine avevo sperato che avremmo ripetuto le gesta dei consoli romani Curio Dentato e Publio Cornelio Rufino, che nel 290 avanti Cristo stroncarono l’ultima resistenza dei Sanniti. D’altra parte a quell’epoca il pareggio non era previsto.