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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Cronache di un prof. tifoso
Benevento-Pisa 1-1
di Arbauz

8/11/2013 - 22:55

Mannaggia
 
Mi tocca sorbirmi l’anticipo su Raisatte, cosa che non sopporto, soprattutto per il tremendo e pallosissimo commentatore tecnico (?). Comunque son di buon umore, perché vengo or ora dall’inaugurazione della bella mostra “Metamorfosi” della giovane amica Bianca Passaglia (andare per credere alla sede della Spa Navicelli a Pisa), che quand’era bambina era nota con il soprannome di Chicco Frittella.
 
Ma veniamo al difficilissimo match: sarà durissima perché manca un sacco di gente. Benevento per di più è un campo più che ostico, tant’è che noi ci abbiamo sempre perso. Del resto da queste parti perse anche Pirro nel 275 avanti Cristo (anche lui giocava fuori casa); comunque almeno lui aveva gli elefanti, mentre a noi mancano Favasuli, Martella e Rozzio. Va ricordato che anche i romani (sempre fuori casa) qui ne toccarono dai Sanniti nella battaglia di Caudio del 321 avanti Cristo. Insomma sfatare la tradizione non sarebbe male, prima o poi (meglio prima).
 
Si parte. Il Benevento è subito minaccioso e aggressivo e in otto minuti tira tre volte pericolosamente, insomma ci vuol grinta e coraggio. Però ho l’impressione che in questo inizio siamo un po’ intimiditi. Per qualche minuto riusciamo a farci vedere in attacco, ma senza combinare nulla. Poi Goldaniga si fa ammonire (e salterà Grosseto) e il Benevento sfiora il goal su pasticcio del nostro portiere (e sì che di solito non fa bischerate); per giunta viene ammonito anche Sabato, sempre su fallo contro il supermarpione Evacuo. Poi il resto del tempo la partita resta in equilibrio e teniamo il campo benino. I due telecronisti nel commento sostengono che Giovinco gioca benissimo; sì, si muove benino, prende qualche fallo, ma non è che faccia sfracelli, e per di più butta due buone punizioni alle stelle.
 
Si riparte. Subito una punizione da brivido con grande intervento di Provedel. E subito dopo è Sabato che ne tira una altrettanto pericolosa. Poi riprende l’equilibrio, ma al 20° e al 23° loro si mangiano due goal grossi così. Comincio a vederla male. Ma l’ho scritto apposta! Sì, perché poi l’eroico Caputo la mette dentro! E ora venti minuti di supersofferenza (come al solito). Tra l’altro si fanno male in due ed entrano i ragazzini Simoncini e Melis (certo che Pagliari ne ha di coraggio!). Il nostro bunker sembra resistere, ma il Benevento segna di testa! Calma, è fuorigioco (e c’era)! Si respira. Ma per poco, perché su un loro calcio d’angolo Provedel combina un tremendo pasticcio e prendiamo un goal assurdo.

 

Veder sfumare una vittoria già in tasca in questo modo fa rabbia; sì, però diciamo la verità, il pareggio era forse il risultato più giusto. Mettiamola così: è la prima volta che a Benevento non perdiamo e non ne parliamo più. Certo che alla fine avevo sperato che avremmo ripetuto le gesta dei consoli romani Curio Dentato e Publio Cornelio Rufino, che nel 290 avanti Cristo stroncarono l’ultima resistenza dei Sanniti. D’altra parte a quell’epoca il pareggio non era previsto.

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11/11/2013 - 10:31

AUTORE:
artilafo

La trattoria si chiama da Gigi ma il proprietario non è più Gigi, mi disse Beppe un giorno, verso l’ora di pranzo, mentre ci dirigevamo a piedi alla trattoria da Gigi.
Quando lavoravo a Lucca, durante la pausa pranzo, andavo col collega Beppe alla trattoria da Gigi.
Da quel primo giorno siamo andati tutti i giorni alla trattoria da Gigi, dal 2002 al 2006, dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 14:00. Con noi in genere c’era Alessandro e, più raramente, Antonio.
Proprio durante quel primo pranzo da Gigi, mangiando il baccalà coi porri, piatto che io prediligo sopra ogni altro, Beppe mi tracciò la storia di questa storica trattoria che, fin dall'inizio degli anni '50, dava da mangiare a chi lavorava nel vicino Mercato Centrale. Beppe apprezzava molto quella cucina famigliare, ed era affezionato anche alla coppia di proprietari, ed anche al locale in sé, tanto che, al momento in cui Gigi e la moglie Zanetta decisero di cedere la trattoria, Beppe pensò addirittura di rilevarla, con l’aiuto dell’amica Patrizia e di altri due amici: Marco e Chiara. Patrizia si sarebbe occupata della sala mentre Marco e Chiara, ottimi cuochi, della cucina. Poi la cosa si risolse in nulla e l’operazione sfumò.
Gigi cedette comunque la sua trattoria, perché quella decisione che aveva preso era davvero irrevocabile, per motivi di età, e anche di vene varicose.
Quindi la trattoria si chiama da Gigi, ma il proprietario non è più Gigi, mi spiegò Beppe. Non è più Gigi, ma Michele, che insieme agli amici Natale e Nino ha rilevato il locale.
Vedi quello lì alto, con le scarpe da ginnastica, mi indica Beppe, è lui Michele, e lo si vede in genere il lunedì giracchiare per il locale e dare una mano in sala.
(continua)

9/11/2013 - 18:39

AUTORE:
Rossocrociato

Tale zona si distingue da quella Cesarini perché in questa i gol si pigliano e talvolta si fanno. Ignaro dell'anticipo al venerdì ho appreso stamani del pareggio, prima giudicandolo positivo e poi un maleventum.
Qui tira aria di orridi playoff di massa.
Ma ora Arbauz pensiamo a salvare il Cantù nel senso di basket, nel ricordo del mitico Marzorati.

9/11/2013 - 17:00

AUTORE:
Cervetto

O buon Arbauz. Al 45° del secondo tempo d'ieri sera il vecchio Cervetto si fregava le mani. Aveva cenato, aveva corretto una ventina di compiti, aveva gioito alla rete di Caputo: tiro potente, preciso, che gonfia la rete. Si avviava al talamo nuziale con sottobraccio il libro preferito. "Al 45°", pensava il vecchio Cervetto, "quelli non pareggiano più". Invece, o divino, patatrac. Curio Dentato Prevedel (un giovine cimbro romanizzato ma pur sempre un cimbro) piazzò la difesa come Badoglio a Caporetto. E Cornelio Rufino Defensore scelleratamente abbandonò il fatidico palo all'incursione degli arrembanti sanniti. Rozzi sì, ma mica scemi loro.
"Qua urge un pugno di veterani di rinforzo alla legione" pensò il mogio Cervetto.
O no, o divino Theodor Mommsen Arbauz?
E mai come stasera sembra opportuno l'augurio: "Ad maiora!"