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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Cronache di un prof. tifoso
Pisa-Grosseto 0-0
di Arbauz

16/11/2013 - 17:37

Spezzoni
 
Di questa partita mi ricordo solo alcune cose, che qui elenco:


La schiacciata con tonno e uova, la spremuta di arance, la pasta di cioccolato e il macchiato con cui ho pranzato al bar Salsedo, mentre aspettavo l’ingegner Fusarpoli.
L’arrivo allo stadio alle 13.55, addirittura prima dell’inizio del riscaldamento.
Il cielo azzurro e il sole che picchiava.
Il riscaldamento e i capelli biondi di Giovinco.
L’abbraccio tra Favasuli e Cuoghi.
L’arrivo degli Alessandri mentre si alza un po’ di vento.
La scritta “vecchia guardia” nella zona vuota della curva.
L’inizio, con la nostra improvvisatissima difesa in difficoltà.
L’eroico Mingazzini in un ruolo che non è per nulla il suo.
Il batti e ribatti confuso e inesorabile a metà campo.
Il loro dieci, lento e fermo, ma con tante buone idee nel passar la palla (l’avessimo noi uno così).
Il sole sempre a picco sul campo.
Un tentativo di Giovinco di sfracellarsi contro un cartellone pubblicitario per recuperare una palla impossibile (forse la migliore giocata della sua partita).
Una grandissima parata del nostro portiere proprio alla fine del primo tempo.
Il commento del dottor Del Carratore nell’intervallo: “Bisogna cambiare qualcosa. –Sì, ma cosa?- Qualcosa”.
La scritta “Guardie di Pisa” sull’ormai polveroso schermo elettronico dell’era venturiana.
Una steward con i capelli castani che guardava dal campo la gradinata con un’espressione di totale distacco.
Il tramonto più che struggente sul duomo.
Un cormorano (o un’anatra?) che sorvola lo stadio sopra la curva nord.
La buona e gagliarda prestazione dei nostri due giovani terzini, Simoncini e Lucarelli.
L’urlo liberatorio al goal di Arma, annullato –ahimè- per fuorigioco.
L’incredibile occasione buttata da Martella all’ultimo secondo dell’ultimo minuto della partita.
Un gigantesco stormo di storni appollaiati su una gru vicino alla piazzetta della COOP in via di Gagno.
Una garzetta bianca ferma sulla strada (giuro!) in via di Campolongo.
Il vento che imperversa a Calci vicino a casa mia.
I biscotti Speculatius che mangio una volta tornato a casa.
Il bimbo Guido Pierotti che arriva mentre scrivo queste scemenze e dice: “ora devo colorare, poi giochiamo a palla”.
Fine.


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22/11/2013 - 8:37

AUTORE:
Innominato

Per dir la verità, io Fialdini lo trovavo divertente. Però i tifosi non lo potevano vedere, e non ho mai capito bene perché. Perché?

19/11/2013 - 13:37

AUTORE:
artilafo

Lo si vede in genere il lunedì perché Michele è il portiere della lucchese.
E infatti il nuovo proprietario è Michele Tambellini, che ha giocato fino alla serie B, la serie cadetta, e in quegli anni, dal 2002 al 2006, è secondo portiere in C1 con la Lucchese.
Secondo me è un bravo ragazzo, mi dice Beppe, sa che il calcio è bello, ma poi finisce. Il calcio dura poco, fino a trent’anni e poi finisce, e bisogna prepararsi il futuro. E lui ha rilevato la trattoria da Gigi. E così il lunedì, il giorno dopopartita, Michele gira con un bel sorriso tra i tavoli e non si schifa a dare una mano, e tutti gli chiedono della partita, e come è andata, come non è andata, e come andrà domenica a Lumezzane, e così via. E lui magari risponde con in mano i piatti con gli avanzi di pollo arrosto.
Una sera alla trattoria da Gigi venne organizzata anche una cena dell’ufficio per cui allora lavoravo. Eravamo tanti, ma non così tanti da riempire il locale: c’era infatti anche un altro tavolino con due giovanotti seduti.
Il collega Belli fa subito notare che si tratta di Fabio Bonadei e Jimmy Fialdini, rispettivamente terzino destro e centrocampista esterno del Pisa, che stanno cenando alla trattoria del loro amico Michele, forse in passato compagni di squadra, si ipotizza tra noi.
Il discorso a tavola finisce chissà come su Francesco D’Arrigo, allenatore del Pisa qualche anno prima. Quando Michele Tambellini si avvicina per motivi di servizio al nostro tavolo il nome Francesco D’Arrigo ancora aleggia.
“D’Arrigo… anch’io l’ho avuto come allenatore, a Napoli nel ‘96-97, mi pare” fa Michele.
“Al Savoia! società calcistica italiana di Torre Annunziata, provincia di Napoli.” Puntualizza Belli.
Forse per una debolezza il Tambellini volle buttar sul piatto il nome di una squadra di serie A, per impressionare gli avventori, ma Belli con prontezza, ma senza infierire, lo smascherò.
“Sì, al Savoia” ammise subito Tambellini.
A fine cena si andò via domandandoci se i due giocatori del Pisa avessero poi pagato la cena o questa fosse invece stata offerta dal nuovo proprietario della trattoria da Gigi, loro amico e forse in passato compagno di squadra.

17/11/2013 - 18:55

AUTORE:
Arbauz

A Susanne: ahimè no, nono credo proprio che un tifoso serio possa divertirsi a leggere queste strullate.
A Cervetto: grande il tuo babbo a Grosseto! E ricordo che il signor Banks all'inizio canta "mi posso dire assai soddisfatto", cosa che noi possiamo condividere solo in parte. Certo noi non possiamo accontentarci di dire Supercalifragilistichespiralidoso.
A Stefano: io non ho capito nulla! Con chi l'aveva Pagliari? Con qualche preparatore atletico? Forse questa volta era meglio se si spiegava chiaramente (e sì che è uno che non le manda a dire)o se stava zitto del tutto (e poi litigava con la dirigenza). Ma mi sa che il calcio (e non solo quello) è così. Qualcuno mi spieghi insomma cosa cavolo è successo.

17/11/2013 - 16:12

AUTORE:
Stefano

Sabato sera La voce dagli spogliatoi.. da allenatore e dirigenza neroazzurrra, dichiarazioni criptiche ma assai polemiche.. "è cambiato il clima".. "ognuno deve fare il proprio lavoro".. penso.. "meno male che siamo secondi, se eravamo quint'ultimi che si diceva?"
Giro e guardo Ballando con le stelle!! mi fa meno male ed è tutto dire!!!

17/11/2013 - 15:31

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz, o nostro domestico Teofrasto. Cervetto apprezzò oltremisura il tuo commento perché se è vero che come ebbe magistralmente ad affermare il sig.Banks (il buon bancario padre dei due pestiferi frugoletti eruditi da Mary Poppins) "che quando qualcuno non ha nulla da dire, tutto quello che si può dire è..." e se è pur vero che la garzetta bianca è volatile ben taciturno, è purtuttavia altrettanto vero che trovare come tu hai trovato, le parole per commentare questo bigio Pisa-Grosseto, o Teofrasto, era impresa da titani. Quindi: lode a te, poetico Arbauz. In buona sostanza: inchiavardato Arma in balìa di un paio di botoli ringhiosi e con una difesa improvvisata, più di così non si poteva fare. "E se Martella avesse siglato il goal?" Sì "Ma se ancor prima Gioè avesse fatto secco Provedel?" ecc., ecc. Teniamoci dunque stretto il punticino. E gloria ai 3800 forti dell'Arena. Gloria ad Arbauz e all'inclito ing. Fusarpoli. E vituperio al neghittoso Cervetto.
Ave, Arbauz.
PS1: Vedi un po' gli effetti nefasti della politica italiana:
Pagliari legge i giornali, guarda la TV, si esalta: anche lui litiga con tutti e se ne vuole andare.
PS2:Autunno 1961, il piccolo Cervetto ed il suo babbo, con la gloriosa Vauxall color crema e verdolino, in viaggio verso Grosseto. "Vedrai che lavori! tribune di legno a un metro dal campo, sabbia, polverone, manate, sassate! Sono delle belve! Che stadio! Lo chiamano la fossa dei leoni. Mi raccomando stai sempre accanto a me, non ti muovere!" Arrivo: ore 13.30 Stadio nuovo di zecca, costruito per le olimpiadi del 1960. profumo di cemento. Pista d'atletica. Fair play. Il Pisa che vince. Applausi. Ritorno. Fermata a Venturina. Formidabile merenda alla celebre Trattoria del cacciatore. "O babbo, ma non sei contento, s'è vinto!" "Sì, s'è vinto, ma io preferivo l'altro stadio, quello vecchio, lì, a vincere, c'era più gusto..."

17/11/2013 - 10:48

AUTORE:
susanne

confesso che di calcio non me ne importa un bel niente. nonostante questo aspetto ogni fine settimana con molta gioa i comenti di arbauz. e se e`divertente leggere i suoi articoli anche per una come me - immagino quanto siano divertenti per i tifosi!