Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Oggi voglio dedicare la foto del giorno ad una cara amica, Marilena Nencini, che moltissimi di noi conoscono per la sua lunga attività in qualità di maestra nella scuola materna di Nodica.
Insieme a Marilena ed alla sua ultima opera, voglio anche accontentare un nostro lettore (Carletto) che chiedeva notizie sul concorso “Macchie d’acqua” che avevo pubblicizzato su questo giornale nella sezione Eventi il 20 ottobre.
Il concorso di acquarello, il motivo base, aveva come tema il Parco San Rossore Migliarino Massaciuccoli nei suoi ambienti particolari, quelli legati all'acqua nelle sue più svariate rappresentazioni. La macchia mediterranea e l’acqua, due elementi che si compenetrano per dare vita a un territorio macchiato d’acqua, acqua nelle sue più svariate forme: di mare, di fiume, di lago e di palude.
Vincitrice della sezione acquarello è stata Elisa Lattanzi con la sua opera “Crepuscolare”.
Altri impegni avevano scrittori e poeti per le sezioni Fiabe, Racconti e Poesie, le cui opere sono state edite in un piacevole libro con lo stesso nome del concorso: Macchie d’acqua.
La casa editrice è la giovanissima figlia di “Manidistrega”, dalla quale prende MdS, una cooperativa pisano-viareggina, che ha ideato e curato l’evento.
Torniamo a Vecchiano e a Marilena e ai suoi “Dieci haiku per un tramonto” con i quali ha partecipato in Poesie.
Per motivi di diritti editoriali non posso pubblicare le foto delle opere, ma, avendo imparato a memoria gli haiku, quelle magnifiche poesie giapponesi di tre versi che costringono l’autore a condensare in 5, 7 e ancora 5 sillabe tutto un composto di sensazioni che eliminando fronzoli e retorica e traendo la sua forza dalle suggestioni della natura nelle diverse stagioni, posso allora farvi conoscere quelli della nostra concittadina:
Svettano i tronchi
nel frusciare del vento:
tonfi di pigne.
Fra tremolii di foglie
l’ultimo raggio
cerca i tuoi occhi.
Il sole incontra
l’orizzonte del mare
oro nell’acqua.
Al fresco tatto
la sabbia cede
il calore del giorno.
Dalle dune e dal bosco
brezza di mare
sparge profumi.
Ronzii d’insetti
dentro l’ultima luce
disegnan danze.
Pazze cicale
continuano a cantare
oltre la sera.
Inseguimenti e fughe
verso rifugi:
notte vicina.
Grilli nell’erba
rane nei fossi
salutano le stelle.
Con verso breve
risvegliano la notte
l’allocco e il gufo.
Ora ci provo anch’io:
Tra cielo pini e amore:
Bocca di Serchio,
Occhi di mare.