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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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di Alessandro De Angelis
huffingtonpost

Decadenza Silvio Berlusconi, il Cav non palerà in Aula

26/11/2013 - 11:40

Decadenza Silvio Berlusconi, il Cav non palerà in Aula. Dietro la scelta la paura degli sberleffi a palazzo Madama



La frase rimane in sospeso, nel corso della conferenza stampa: “Avevo scritto gran parte di un discorso al Senato che mirava a ciò che è necessario per il nostro paese.

Finiva chiedendo un’urgenza assoluta per la riforma della giustizia”. Ma il discorso, è il non detto, Silvio Berlusconi non lo pronuncerà. Almeno, ad oggi, è così. Più dell’indole, nella travagliata decisione, ha potuto il ragionamento razionale.

E i consigli dei suoi. Perché il Cavaliere si è andato convincendo col passare dei giorni che il rischio “umiliazione” è alto.


La formula di rito con cui il presidente Grasso lo dichiarerebbe decaduto suona come una fucilata: “Preghiamo il dottor Berlusconi di uscire dall’Aula per consentire la prosecuzione dei nostri lavori”.

 

Ed è immaginabile che, nel lasso di tempo che trascorre tra la frase del presidente e il momento in cui l’ex premier guadagna l’uscita,l’Aula possa trasformarsi in una corrida. Con urla, sberleffi, insulti, rivolti dai grillini e da pezzi della sinistra.

Per uno che da settimane ripete che vuole evitare “l’effetto Craxi” è uno spettacolo da evitare, perché inevitabilmente rimbalzerebbe nel mondo come l’istantanea della fine di un’epoca.
Un danno che – nel giro di pochi giorni – potrebbe essere foriero di altri danni. È nell’ansia da persecuzione giudiziaria che gli avvocati hanno consigliato al Cavaliere di non aizzare le procure con un discorso durissimo contro la magistratura.

Sarebbe un boomerang in relazione al tema dei servizi sociali e dei domiciliari. Ma il discorso suonerebbe anche come una provocazione verso tutte quelle procure che secondo Ghedini e Longo stanno solo aspettando l’ora X per spiccare un mandato d’arresto.

E tra queste non ci sarebbe solo Napoli, dove il Cavaliere è indagato per la compravendita di parlamentari, ma soprattutto Milano, dove potrebbe aprirsi il famoso “Ruby ter”, con l’accusa di corruzione di testimoni.
È su questo fronte che si addensano le paure più sinistre del Cavaliere. E di certo non aiuterebbe a rassenerane il clima un discorso che suoni come una dichiarazione di guerra. Ecco perché dall’inner circle del Capo trapela che il vero discorso prima della decadenza è quella “lettera-appello” letta nel corso della conferenza stampa.

Una lettera non a caso scritta evitando i toni più accesi verso magistratura e capo dello Stato: “Noi siamo avversari politici – è l’incipit – ma non deve venire meno il rispetto reciproco. Prima di prendere una decisione valutate attentamente le nuove prove, testimonianze e documenti che sono arrivati dopo la sentenza della Cassazione.

Votate secondo coscienza, potreste vergognarvi di fronte ai vostri figli”. Conoscendo Berlusconi, il minimo sindacale.




Fonte: Alessandro De Angelis huffingtonpost.it
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