Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Geronimo nasce il 16 giugno 1829 a No-Doyohn Canyon (località oggi conosciuta con il nome di Clifton), nell'attuale Nuovo Messico, all'epoca terra degli Apache Bedenkohe, pur essendo egli un Apache Chiricahua. Viene educato secondo le tradizioni Apache: dopo la morte di suo padre, sua madre lo porta a vivere con i Chihenne, con i quali cresce; sposa una donna chiamata Alope, appartenente alla tribù dei Nedni-Chiricahua, all'età di diciassette anni, che gli darà tre figli.
Chiamato anche Sognatore, in virtù della sua (presunta) capacità di predire il futuro, diventa uno sciamano rispettato e un guerriero molto abile, spesso impegnato contro i soldati messicani. La sua sete di lotta contro i messicani è dovuta a un episodio tragico della sua esistenza: nel 1858, infatti, durante un attacco portato a termine da una compagnia di militari messicani guidati dal colonnello Josè Marìa Carrasco, vengono uccisi sua madre, sua moglie e i suoi figli. Sono proprio le truppe avversarie a dagli il soprannome di Geronimo. Egli viene spedito dal suo capo, Mangas Coloradas, presso la tribù dei Cochise per ricevere aiuto.
Risposatosi con Chee-hash-kish, che gli dà due bambini, Chappo e Dohn-say, lascia la sua seconda moglie per unirsi nuovamente in matrimonio, questa volta con Nana-tha-thtith, che a sua volta gli regala una figlio. In tutto, saranno otto le mogli della sua vita: oltre a quelle citate, ci saranno Zi-yeh, She-gha, Shtsha-she, Ih-tedda e Azul. Celebre per il suo coraggio e per la sua capacità di sfuggire ai nemici (tra i diversi episodi, quello più leggendario avviene tra le Robledo Mountains, quando egli si nasconde in una caverna, ancora oggi conosciuta come Geronimo's Cave), capo Apache impegnato per più di un quarto di secolo contro l'espansione a occidente dei bianchi, egli si mette alla guida dell'ultimo gruppo di pellerossa intenzionati a non riconoscere l'autorità del governo degli Stati Uniti a Ovest: la loro lotta si conclude il 4 settembre 1886, giorno in cui in Arizona, a Skeleton Canyon, Geronimo si arrende a Nelson Miles, generale dell'esercito statunitense. Dopo la resa, egli viene imprigionato in Florida a Fort Pickens, e da qui trasferito, nel 1894, a Fort Sill, in Oklahoma.
Divenuto celebre in età avanzata come personalità da ammirare, partecipa a numerose fiere locali (ma anche all'Esposizione Universale di Saint Louis del 1904), vendendo fotografie e souvenirs ispirati alla sua vita, ma non riesce mai a ottenere la possibilità di tornare nella sua terra d'origine.
Protagonista in occasione della parata inaugurale di Theodore Roosevelt, eletto presidente nel 1905, muore a Fort Sill a causa di una polmonite rimediata dopo aver passato una notte all'addiaccio (essendo stato disarcionato dal suo cavallo sulla strada di casa), che lo stronca il 17 febbraio 1909. Sul letto di morte Geronimo confessa a suo nipote di essersi pentito di aver preso la decisione di arrendersi:
"Non avrei mai dovuto arrendermi: avrei dovuto combattere fino a quando non fossi rimasto l'ultimo uomo vivo".
Il suo corpo viene seppellito a Fort Sill, nell'Apache Indian Prisoner of War Cemetery.