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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Cronache di un prof. tifoso
Pisa-Salernitana 0-0
di Arbauz

1/12/2013 - 17:43

Ma noi chi siamo?
 
Non ce l’abbiamo fatta a battere la corazzata salernitana (intesa come aggettivo). Si poteva nel finale anche vincere, ma prima si poteva tranquillamente perdere, e di brutto. Diciamo la verità: loro sono più forti, su questo secondo me c’è poco da dire. Tutta gente navigata e niente under (mi pare), due punte esperte, tra cui il supermarpione Ginestra, a cui si aggiunge il numero 4, una sorta di centrocampista o esterno (che ne so) con un gran tocco di palla e una gran visione di gioco (proprio quello che noi non abbiamo e che invece dovremmo avere). E noi? Noi chi siamo? Come diceva qualcuno, solo questo possiamo dirti: ciò che non siamo. Cioè non siamo né una supersquadra (è inutile farsi illusioni), ma neanche una squadretta da quattro soldi. E non ci strappiamo i capelli se fra un paio di giornate magari ci ritroviamo ottavi o noni (ci sta, visto il calendario). Se dovesse capitare pazienza. Andiamo avanti alla giornata perché la squadra è quella: di gioco ne produce poco (nel primo tempo zero virgola zero), le solite palle a mezza altezza, nessuno che salta l’uomo, insomma non una squadra divertente da vedere. E all’intervallo potevamo tranquillamente stare sotto di due goal, perché loro hanno avuto diverse occasioni (tra cui un clamoroso palo a portiere strabattuto). Noi si produsse solo un mischione gigante e nulla più.
 
Nel secondo tempo però la nostra squadra è stata quanto meno gagliarda e vitale. Più azioni sulle fasce, più determinazione e dopo l’ingresso del giovine Bollino (per me il migliore dei nostri) anche qualche buona azione: il nostro centrattacco (che non segna da un sacco di tempo, purtroppo) ebbe anche diverse occasioni, ma non la buttò dentro, neppure di testa nel finale. Tra l’altro loro hanno giocato 20 minuti in 10 e altri 10 in 9 per 2 espulsioni. Alla fine (senza dimenticare che anche in 10 loro hanno avuto almeno altre 2 palle goal) si poteva anche vincere, ma per farlo bisognava buttarla dentro, il che non è avvenuto. Comunque a me, oltre a Bollino, è piaciuto anche il nostro terzino Pellegrini, che ha corso e crossato come un pazzo. Invece in difesa Goldaniga ogni tanto è apparso più incerto del solito; e Giovinco? Nonostante la profezia di uno degli Alessandri presenti (“oggi Giovinco segna”, augurio espresso all’inizio, quando il nostro era in panca!), i suoi venti minuti sono stati senza né arte né parte. Ma un giorno esploderà e farà cinque goal in una sola partita? Mah, sarebbe anche l’ora. Infine segnalo una nuova performance della ragazza steward, di cui avevo parlato anche in occasione del match contro il Grosseto; due ore in piedi a guardare la gradinata con uno sguardo fisso ed enigmatico: ma cosa le passava per la mente, mentre guardava il nulla (cioè noi)? Ah, saperlo.
 
In ogni caso, sperare nella B si spera, d’accordo, però –vedendo come vanno le cose in classifica- cominciano a farsi inesorabilmente avanti le squadre destinate a salire; perché in una partita secca il calcio è imprevedibile e la palla è rotonda e via discorrendo, ma quando si tratta di vincere un campionato il calcio è anche piuttosto noioso, perché quasi sempre vince chi ha gente esperta e forte, come gli Avellini, le Latine, le Ternane e così via. Scommettiamo che in B quest’anno vanno due tra Salernitana, Lecce e Perugia? Ah, potessi perderla, questa scommessa!

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3/12/2013 - 20:46

AUTORE:
Arbauz

Di solito non faccio commenti di questo tipo, però fo un'eccezione. Non si sa bene che c'entri con le sorti del Pisa però a me le strane storie di Artilafo piacciono molto, quest'ultima in particolare. Ci sono il pittore Bartolini, Viareggio d'inverno, il fantasma di Paul Newman, la fotografia mancata, la bicicletta rosa e un Lippi finalmente meditabondo e quotidiano. Secondo me telefonava all'idraulico perché c'era una perdita nel bagno di casa sua. Toh, Artilafo a me piace molto

3/12/2013 - 13:44

AUTORE:
artilafo

Conosco una collega che ha questa passione di fotografare le persone sedute su una panchina, con la bicicletta appoggiata lì vicino.
Un giorno si trova a passeggiare con la figlioletta treenne a Viareggio, fuori stagione. Non d’inverno, ma quasi, quando Viareggio torna a rivivere insomma.
Nota subito un tizio su una panchina del grigio lungomare palmato, e una bicicletta lì accanto. La figlioletta treenne per un po’ girotondola intorno alla panchina, presa dalla sua età, e dalla voglia di correre. Il tizio seduto telefona e guarda in terra, i gomiti sulle ginocchia. E col piede sistema una cicca e un sassolino, spostandoli senza posa.
Quest’immagine d’un uomo canuto, di spalle, ricurvo in avanti e intento a telefonare, subito la colpisce. Se non fosse che è morto potrebbe essere Paul Newman, pensa la collega.
Si rammarica dunque di non avere con sé la sua Nikon e poter fotografare quel tizio che sta telefonando, da solo, su una panchina, con la vecchia bicicletta rósa dalla salsedine, appoggiata alla meglio, mezza sghilenba, nella Viareggio fuori stagione. Ella non conosce per nulla i pittori Sandro Luporini e Giuseppe Bartolini, ma, senza saperlo, ne condivide la poetica.
Quando poi se ne va si volta istintivamente per guardare un’ultima volta: Toh! E’ Marcello Lippi, seduto su una panchina!
E’ al telefono e magari parla della Hall of fame del calcio italiano, di cui egli fa parte, o ricorda con Gao Lin, che chiama dalla Cina, di quel gol al 91’. O magari all’altro capo c’è Baggio che gli rinfaccia: “Marcello, eri un caudillo, ostentavi una conduzione militaresca dello spogliatoio…”
La collega si allontana per raggiunger la sua meta, ma non può fare a meno ogni tanto di voltarsi, mentre la figlioletta la tira per un braccio.
Le fotografie mai fatte rimangon sempre le più belle.

2/12/2013 - 17:45

AUTORE:
Stefano

Vincemmo a Barletta - vabbè chi non c'ha vinto? - ma poi a L'Aquila e a Perugia.. e qualcuno, tra cui io (lo ammetto), si illuse che eravamo una corazzata schiacciasassi.. avevamo il più forte attacco (5 gol alla Nocerina, 3 gol perfino, udite udite, alla Paganese), i migliori giovani in difesa, praticamente la primavera del Palermo, e un centrocampo affidabile in mano ai più esperti.. però non si vince più e neanche si perde che tutto sommato a volte, sarebbe anche più salutare per dare una scossa alla squadra. E' vero che la Salernitana è una squadra forte, ma domenica mi è dispiaciuto, non tanto pareggiare che ci sta, ma vedere scarsa motivazione in qualcuno dei nostri giocatori.. spero sia stata solo una mia impressione!!
Via.. per confermare che mi sbagliavo, chiudiamo il girone di andata con altri 4 punti e poi se ne ragiona di nuovo a gennaio.. 24+4=... no via, facciamo 6 e si fa cifra tonda.. e poi 28 a pisa non è un bel numero!!

1/12/2013 - 22:23

AUTORE:
Cervetto

Ops. Non era il ciuchino, bensì il cavallino Arrì Arrò. Venia.E scuse al ciuchino e al cavallino.

1/12/2013 - 19:14

AUTORE:
Cervetto

Eh,sì,nostro buon Arbauz. Si poteva anche vincere. Però si poteva anche perdere. Eppoi è finita che si è pareggiato. Com'era giusto perché se non tiri in porta non sigli i goals. E se non sigli i goals non vinci. Palmare, lapalissiano, elementare. E se anche alle 16.20 de la tarde una sfera calciata dall'indomito Lucarelli avesse incocciato il groppone di Giovinco, fosse poi piroettata sulla spalla di Favasuli e, finita sulla fronte moresca di Armà, avesse gonfiato la rete, poco sarebbe cambiato. Perché, o Divino, fra quindici giorni a Lecce, avremmo perso. Perché? Perché pur applicando alla squadra l'inesorabile legge di Avogadro e quella di Lumumba e nonostante la volonterosa consulenza del Sesto Cajo Baccelli, del Campanini e Carboni, di Eta Beta e del Ciuchino Arrì Arrò e pur camuffando Goldaniga da Commissario Basettoni, se tu schieri giovani promesse e gli altri, invece, vecchi marpioni, sei destinato a soccombere, o Divino. Questo lo capisce anche il vecchio Cervetto. Lo si è visto oggi nel secondo tempo: i salernitani tutti indietro a difendere il pareggio e davanti quella specie di Cavaliere solitario (chi era?), quell'Hidegkuti di Baronissi, quell'Altafini del Golfo, quell'Uscocco che scorrazzava e teneva in apprensione tutta la nostra imberbe difesa.
Insomma, o Arbauz: senza lilleri non si lallera. Senza marpioni non si vince. O no?
Ave o Divino.