none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
TRATTORI E POLTRONE
di Trilussa

8/12/2013 - 0:31


Abbiamo bisogno di meno persone sulle poltrone e più sui trattori. Questa bellissima frase l’ho letta nel Forum del Giornale ed è da incorniciare. Come si possono spiegare altrimenti la tenacia con cui alcuni personaggi difendono la loro posizione di privilegio anche quando la legge, oltre l’evidenza, indicherebbero altrimenti?

 

Il ministro Cancellieri è stato un esempio recente. Pur non avendo commesso alcun reato il sentire comune, e anche qualche sollecitazione politica,  avrebbe dovuto indurre il ministro alla dimissioni. Come si fa nelle grandi democrazie europee avrebbe dovuto difenderla propria posizione, dichiararsi pubblicamente innocente ma poi, per non creare incrinature nella stima politica del Governo, avrebbe dovuto farsi da parte.


Si può pensare che la sua ostinazione sia in parte dovuta alle difficoltà nella tenuta del Governo ma  l’impressione dominante è invece che sia frutto di quella malattia cronica dei nostri politici che spinge sempre e comunque a difendere la propria posizione e i propri privilegi. Come se l’individuo, il cittadino, una volta entrato in quel mondo non sappia più liberarsene, perda il contatto con il mondo reale, con la realtà dei cittadini di cui smette di sentire i desideri, le necessità, e perfino gli umori.


L’ultimo caso è il sindaco di Salerno De Luca che sta difendendo a spada tratta il suo doppio incarico di primo cittadino e di viceministro delle Infrastrutture. De Luca è stimato dai salernitani e appare, e può senz’altro esserlo, una brava persona e un valido amministratore ma la sua lotta basata su appigli burocratici (le deleghe come viceministro non sono ancora formalizzate) è di difficile comprensione per il cittadino comune.


Non si possono avere doppi incarichi, la norma è chiara, punto.


E’ questo che noi persone normale stentiamo a capire. Perché? Perché questo attaccamento alla poltrona, questa difesa ad oltranza della posizione, dell’incarico politico. Un attaccamento che ti fa passare sopra ogni cosa, sopra le accuse, sopra le sollecitazioni dei colleghi, sopra lo sdegno dei cittadini, talvolta anche sopra gli avvisi di garanzia. Che non vuol dire essere colpevoli ma che dovrebbe essere più che sufficiente per sentire dentro di te l’orgoglio e la necessità di farti da parte. Per difenderti meglio, per dare un esempio di trasparenza, per non sminuire l’ufficio che rappresenti.


In Europa e nelle democrazie occidentali sarebbe sufficiente, qui da noi vale invece solo una qualifica di "indagato" che non comporta nessuna restrizione politica e che, in alcuni casi, quasi un vanto simile ad un’azione di resistenza verso una magistratura ingiusta e politicamente corrotta.


Nel caso del sindaco De Luca non sappiamo il reale motivo del suo rifiuto di lasciare il doppio incarico anche perché la vicenda complicata da un’indagine della Magistratura che ha portato al sequestro del cantiere Crescent, un enorme edificio costruito di fronte al porto su area demaniale ora sotto sequestro, e sulla cui regolarità si sta ancora indagando.


Escludendo quindi, o non volendo considerare il caso Crescent per quanto riguarda il De Luca, pensiamo che comunque il fatto di avere insieme soldi, incarichi, potere, privilegi, conoscenze e facilitazioni faccia dimenticare di essere, prima di tutto, comuni cittadini semplicemente prestati alla politica. Come si spiegherebbe altrimenti l’attaccamento con cui molte persone, anche con incarichi modesti (anche dal punto di vista economico) ma importanti come i sindaci, in alcuni casi mettano in campo tutta la loro influenza pur di rimanere al loro posto.


E se nella politica, sulle poltrone, abbondano, sui trattori invece mancano.


Ed allora veniamo a scoprire, non per azione delle forze di Polizia, ma per iniziativa autonoma della Coldiretti che ha fatto un presidio al Brennero bloccando le centinaia di camion che ogni giorno entrano nel nostro paese con derrate alimentari, che due prosciutti su tre che noi acquistiamo nei negozi con scritto prodotto italiano vengono da paesi lontani, le patate arrivano dall’Olanda, gli italici spaghetti dalla Cina, le mozzarelle “siciliane” dalla Germania, il latte dalla Polonia per la Lombardia, il caglio dal Belgio per Verona. Perfino del pane precotto congelato con destinazione Bolzano e Mantova. Naturalmente non tutte le mozzarelle o il latte sono di origine straniera ma molti prodotti che troviamo nei banchi dei supermercati con la dizione “prodotto in Italia” potrebbe tranquillamente non esserlo.


Importiamo prodotti dall’estero per finirli o confezionarli qui in Italia affinché possano portare il nostro marchio. Un po’ come i capi di abbigliamento prodotti a Prato dai cinesi che vengono posti sul mercato con il logo “made in Italy”, una sicurezza per  il loro sicuro piazzamento in Italia e nel mondo.

Ecco la nostra ricchezza, il nostro petrolio che non si trova a chilometri di profondità ma, nel caso dei prodotti alimentari,  appena in superficie.


Non si capisce quindi perché quando Saccomanni e gli altri ministri italiani sono andati negli Stati Uniti a perorare il paese Italia abbiano parlato di industria e commercio ed abbiano lasciato casa quello che è veramente il nostro petrolio, quello su cui bisognerebbe veramente basare la nostra economia dopo che abbiamo perso da tempo quella potenza industriale che eravamo solo qualche decennio fa.


Perché siamo il paese che tutti sognano una volta nella vita di visitare, che ha il più grande patrimonio artistico del mondo, con il cibo più buono, i capi di abbigliamento migliori, la storia più affascinante  e il cui ministro dello Sviluppo Economico dovrebbe avere non più di  una semplice stanzetta nell’enorme edificio che ospita il ministero del Turismo e dei Beni Culturali. Il nostro Ministero del Petrolio.


Così i nostri trattori tornerebbero a lavorare i campi e i nostri giovani potrebbero sviluppare nel proprio paese quelle qualità di impresa e di genialità per cui sono famosi nel mondo.
 
 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri