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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

Di Mario Lavia
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Di Umberto Mosso
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Di Roberto Zangheri
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Intervista a Maria Elena Boschi
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di Mario Lavia
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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di Ezio di Nisitte

'r Serchio pareva olio e 'un si riusciva a capì 'ndove...

10/12/2013 - 9:01


'r Serchio pareva olio e 'un si riusciva a capì 'ndove finiva 'll acqua e 'ndove principiava 'r cielo se 'un fosse stato per quella strisciolina di sabbia che tanti l'han ner cuore.

L'hanno messa lì, ner mezzo, per fa da confine tra 'r fiume e 'r mare, tra 'll acqua e 'r cielo, tra 'll accontentassi e 'r godé, tra quelli 'e ni garbino 'e motoscafi e vaini e quelli 'e ni garba 'r servaggio, tra 'fiorentini e noiartri!

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                   Storie ed altre storie di Ezio di Nisitte

 STIAPPÀ LA LENNIA...IR RIMEDIO CONTRO L'INSONNIA

 

M'arriordo di quando da piccino indavo con mi pà a carià la lennia...si partiva la mattina sur presto quando c'era ancora la guazza e con la bocca gioàvo a fa finta di fumà.

Vestito di tutto punto co' pantaloni di fustagno, 'e arzerotti rammendati da mi mà, la magliettina di lana sotto, certi po'po' di pizzi'ori, un paio di giornali messi sotto ar maglione di lana ereditato da 'un mi 'ugino più grande, e un cappottino alla benemmeglio che spifferava da tutte le parte.

 

Rivati sur posto si 'ncominciava a carià le lennia sull'Anglia. C'era mi pà m'arriordo faceva delle cariate...la macchina pareva doventasse un miccio stracco da quanto le gomme strabuzzavino di fòri da cerchioni che pareva dovessino scoppià fra 'na bùa e 'll artra.

  Io nielo dicevo “Babbo basta!” ma lui seee...'ni fa 'na sega all'Anglia...'e

Babbi si sa voglin sempre avé ragione e fa vede cheiosòfàtesainasegadistàarmondo!

 

E 'nfatti l'Anglia durò pòo. Alle fatte fine 'rivati a casa ner piazzale mi pà chiappava un ciòcco di velli grossi, uso piano d'appoggio, indava nella baracca e sortiva fòri cor un'accetta ri'avata da un manìo di lennio abbastanza robusto, la lama e un chiodo come fermo.

E di lì 'ncominciava a danni d'olio di gomito, dopo un sonoro sputo fra le mano. Partiva con tutta la 'arma der mondo, come quella d'un òmo 'onsapevole che fino a sera 'un finisce.

Moccoli come la rena, guasi servissero per avé più forza ortre che a spronà Dio a fà di meglio! In tre corpi aveva già bell'ecche stiappato un ciòcco!

Ir primo ni serviva per creà lo stiappo iniziale, ir seondo per inda un popoinino più fondo in modo che la lama s'incastrasse bene ner ciòcco e 'r terzo glièra per me come un movimento di danza crassia, che esige precisione e coordinazione ortre ad esprime tutta la bellezza dell'azione.

Ir terzo corpo consisteva nell'arzà l'accetta cor ciòcco e tutto e sollevato a mezz'aria rigirà di mezzo giro, cor un movimento di porzo e braccia, tutto l'ambaradàn, di modo'he ll'accetta battesse in testa anziché dalla parte della lama.

A codesta magnera il ciocco si stiappava sotto 'r su peso cor un rumore che lasciava trapelà un senso si potenza e ti 'onciliava 'on te stesso.

Io ner frattempo, stando attento a 'un piglià quarche accettata da mi pà, stivavo tutto ner baracchino.

Mi pà indava avanti tutto 'r giorno che pareva un Dise! a sòn di sputi nelle mani e moccoli nella bocca, la sera mangiava come un orso e poi indava a letto 'ontento matto...ci stioccava certe po'po' di dormite...artro che insonnia.

È rivato l'inverno e come tutti 'll inverni c'ho da stiappà la lennia...e 'r mi figliolo m'ha regalato un macchinario! Basta attaccà la spina alla 'orente stioccacci un ciòcco sotto, tené le mani su du maniglie e spinge un pedale cor un piede!

Oggi ho stiappato 17 quintali di lennia e di dormì 'un c'è versi...l'avesse saputo mi pà c'avrebbe tirato un'accettata sopra!

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11/12/2013 - 10:40

AUTORE:
jack

Una storia che oserei definirla come un ironica fantasiosa realtà di un tempo, sicuramente povero, ma al contempo molto ma molto più ricco di valori e di umanità, di collaborazione tra padre e figlio.Un periodo che ho vissuto anch'io senza quasi niente di superfluo ma pieno di vita reale.Grazie Ezio, anzi, grande!

10/12/2013 - 10:37

AUTORE:
Cittadino 2

Finalmente un Intervento che ti apre il cuore. Che ti fa sorridere dentro e pensare a quanto migliore era la vita quando c'era fatica ma anche speranza e affetti.
Un intervento anche in linea con quella che avrebbe dovuto essere la vera linea editoriale del Giornale e che invece viene strattonata ora di quà e ora di là dalla politica.
Ma rimane comunque uno strumneto indispendabile di informazione, formazione e dibattito aperto a tutti.

10/12/2013 - 9:42

AUTORE:
letterio emancipato

grande, poetico, mi sono rivisto piccino e soprattutto ho rivisto 'r mi nonno!