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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Frutto di Bosco...

11/12/2013 - 8:34





Salsapariglia.
Maledetti nomi che intrigano più che spiegano!
Strappapanni si chiama, basta!
Se poi vogliamo fare li “struiti” allora chiamiamo in causa (chi se non) Linneo e il suo “smilax aspera”.
Linneo metteva tutti del pari, greci e latini (cani e gatti) e così ha preso il primo nome ”smilè-raschietto” perché  la pianta graffia e il secondo “asper-scabro” perché graffia davvero e accontenta tutti!
Ma allora salsapariglia chi ce l’ha messo?


Andiamo di là dal mare, in Messico, Guatemala e isole caraibiche dove le piante e le loro droghe hanno più potere e rilevanza che in ogni parte del mondo.
Là nacque la prima bevanda a base di cola a base di estratto di radici di smilace, pianta usata per combattere la sifilide e molte altre malattie.
Strofinando energicamente foglie e fusti (cosa difficile data la scabrosità delle spine presenti su tutte le parti) si notò un affiorare di “sapone” come quello che avevano sul collo i cavalli sudati e fu coniato il fantasioso nome unendo salsa (schiuma) a parilla (coppia di cavalli).
Vuoi vedere i botanici europei?
Rimanendo con lo spagnolo e dando una nova interpretazione e un nuovo nome si dichiarò che salsapariglia è dovuto all’unione di zarza (arbusto) con parilla (vite).
Sì, va bene la vite per l’andamento del fusto, la pignetta che somiglia all’uva, ma la smilace non è certamente un arbusto e poi manca di fantasia, quella che i greci ebbero al tempo degli dei dove vivevano il giovane mortale Croco e la ninfa Smilace che erano innamorati amanti, ma destinati a non potere continuare per la differenza del loro essere e che gli dei pietosi tramutarono nelle due piante che portano i loro nomi.

 

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13/12/2013 - 14:49

AUTORE:
Gioisco

Se non è mi permesso neppure di gioire per le bellezze del bosco, beh, allora caro disoccupato hai frainteso completamente il senso del mio pensiero!

13/12/2013 - 10:27

AUTORE:
Disoccupato

Da singoli non possimo nulla ma tanti singoli messi insieme fanno un popolo..........
E' vero che molti bambini in questo mondo piangono ma non per il regalino di natale ma per una vita disgraziata per la fame la sete e le malattie e se i nostri bambini super/viziati piangono un pò ora perchè non hanno tanti regalini per natale forse piangeranno meno da grandi. I bambini delle famiglie in difficoltò piangono caso mai quando vedono che i bambini ricchi sono pieni di regali e loro se non li hanno si sentono inferiori e si vergognano. Fare vergognare un bambino per queste cose è il crimine più grosso che si possa fare. Un natle un pò più austero farebbe sentire i poveri meno poveri. Il natale non fà aumentare i posti di lavoro ma è diventata una festa per aumentare i consumi ma i consumi di cose inutili vuotano le tasche e fanno diventare più poveri i poveri. se credi di aumentare l'economia con i consumi del natale questa non la hai propri indovinata......

13/12/2013 - 8:57

AUTORE:
pensionato

Tutti siamo preoccupati della situazione lavorativa, ma non aboliamo certo il Natale per quello, anzi è forse l’unico lavoro per milioni di disoccupati negli altri periodi.
Tutti gioiamo per quello che ci offre la Natura, ma non pensiamo solo a quella e nemmeno la raderemmo al suolo.
Tutti capiamo il dolore dei disoccupati, ma da singoli non possiamo nulla.
E ora dovremmo togliere le palline dai nostri alberi natalizi e abolire i regalini per far piangere milioni di bambini?
Quando eravamo giovani disoccupati cercavamo un qualsiasi bischero lavoro e non avevamo tempo di spippolare su un bischero computer per un bischero di giornale… eravamo davvero bischeri.

12/12/2013 - 22:29

AUTORE:
Disoccupato

Gioisci gioisci!!!! ma pensa a quei milioni di persone che il natale lo faranno davvero con una noce e un mandarino forse trovati fra gli avanzi di un mercato ortofrutticolo o in un cassonetto. Buon per te se gioisci e auguri!!!!!!

11/12/2013 - 21:14

AUTORE:
Gioisco

Il bosco sa offrire la sua unicità anche d'inverno e le bacche rosse fanno Natale.