Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Questa volta non parlerò nello specifico di libri, dell'emozione letteraria per eccellenza ma di quello che è il suo parallelo dal punto di vista visivo.
La settima arte, così come la definivano Truffaut e gli altri nei "cahiers du cinema". Il cinema, per l'appunto, che può spaziare, come per i libri, su un vasto panorama di genere e di qualità.
Tempo fa mia figlia, preadolescente, volle leggere a tutti i costi il libro di Moggia ".... metri sopra il cielo" (non mi ricordo mai le misure!) ed io ero preoccupata dell'effetto deleterio che secondo me poteva procurare, quando Giovanna, allora bibliotecaria a Vecchiano, mi disse di mettere accanto sul comodino, come contrappeso, "Jack Frusciante è uscito dal gruppo". Avrebbe valutato la differenza tra un libro giovanilista ed un libro sul malessere dei giovani.
Così è per la "Settima onda". C'è una discreta quantità di monnezza visiva. Per gustare un film devi andare in un cinema, condividere lo schermo con gli altri. Ognuno al suo posto legato agli altri dal piacere dei sentimenti che lo schermo ti trasmette, variabili, diversi, palpabili. Quando si accende la luce, e incontri lo sguardo di qualcun'altro. Esci con ancora addosso lo straniamento di quella piccola magia che il cinema rappresenta.
L'ultimo film che ho visto, purtroppo non al "cinema", è stato "Marigold Hotel", delizioso, con una Julie Dench sfavillante (mai come nel bellissimo "Chocolate" che stranamente pronuncio all'inglese, quando, memore di Madame Jaton io pronuncio persino Becket alla francese con l'accento grave sull'ultima e). E' un film ambientato in India, dove degli scoppiettanti ma anche malinconici vecchietti decidono di passare i loro ultimi anni in uno sgangherato hotel. Ma è proprio il personaggio della Dench che dà l'"impronta" al film, salvandolo, con la sua interpretazione, da una semplice anche se gradevole commedia. La sua voce italiana è semplicemente stupenda (i film in Italia sono frutto anche di doppiaggio assolutamente professionale e "bello"). Il rimando "indiano" è stato ad un film dei miei anni 80, passati tra Arsenale e "Nuovo". E' "Passaggio in India" di James Ivory. Un capolavoro di "bellezza" e raffinatezza con una scena memorabile nella valle del Tempio, dove la razionalità inglese si scontra con l'ancestrale mistica e profonda sensualità indiana.
E poi sempre al "Nuovo" il superbo "Birdy" di Alan Parker. Alla fine , quando lo sguardo visionario di Matthew Modine, appollaiato nel sogno profondo della libertà del volo, si spenge sullo schermo, le porte del cinema si sono spalancate come sotto la spinta di un vento profetico. E' stata la fine di un tempo cinematografico, C'est tout.
(PS Un saluto alla mia amica Rita, che ha condiviso con me, cn competenze maggiori, la mia passione "cinematografica" di quegli anni. Ed un grande abbraccio a colui che per anni, facendo programmazioni superlative al "Nuovo" ha alimentato il mio "sogno".
Dovunque tu sia, come direbbe Romana Petri.)