Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
odio il natale, perchè lo amo.
odio il natale che arriva prima, ogni anno inesorabilmente.
odio il figlio prediletto del dio mercato che annuncia al mondo il suo arrivo.
odio sentirmi costretta nella spirale dei suoi riti.
odio questa cappa di melassa che avvolge tutto, che tenta di coprire piano piano, tutto quello che disturba questo gran natale.
odio questo sforzo che facciamo di non vedere che il natale ha il suo rovescio. un rovescio che appartiene a tutti. un rovescio di tristezza e di malinconia che combattiamo malamente con lucine e fili colorati, con gli auguri sparati a tutto fuoco, con l'acquisto compulsivo.
odio questo natale che non ascolta e non vede.
odio il natale che non si cura di chi di molte cose ha paura.
odio il natale che non ti consola per una sedia che resta vuota, per un regalo che non comprerai. non c'è tempo e non c'è spazio tra le luci colorate.
odio il natale che arriva prima, ogni anno inesorabilmente e ci sorprende ancora addormentati, in ritardo e in difetto su ogni cosa che abbia un senso.
Ogni anno il natale arriva prima? In realtà non arriva mai, io lo sto ancora aspettando, un Natale vero per tutta l'umanità.
odio il natale, perchè lo amo
Mina