Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
C'è ripresa? Per chi?
Il presidente del consiglio in una intervista di questi giorni ha sostenuto che prima eravamo in terapia intensiva , poi in sala operatoria e adesso in riabilitazione, non vorrei che in questi passaggi di corsie egli abbia portato la barella e non il paziente.
Ha usato questa metafora per dire che stiamo uscendo dalla crisi. Chi sta uscendo dalla crisi?
C'è un calo dei consumi, sono aumentai le persone che in vario modo stanno perdendo il lavoro, l'ultima arrivata per la nostra zona è la Piaggio con l'annuncio di 1.000 esuberi su 2900 dipendenti, ci sono aziende che non si vedono riconosciuti gli ammortizzatori sociali, le pensioni hanno pesantemente perso il loro potere di acquisto. Vengono ridotte le risorse per i servizi sociali e si interviene anche sulla sanità. La recente legge di stabilità è stata una grande occasione mancata.
Vero che si interviene per coprire gli esodati del 2014, ci sono alcuni interventi sul sociale, e si è portata la copertura al 95% delle pensioni sui 1900€lordi.
Allora chi sta uscendo dalla crisi? Coloro che in realtà non ci sono mai entrati, quel 10% delle famiglie che possiede il 54% delle risorse, quelle persone che hanno investito i propri soldi nelle rendite finanziarie. In una parola si aumentano le diseguaglianze.
L'altro elemento che comporta il disagio ai cittadini è la riduzione dei trasferimenti di risorse verso le istituzioni locali con la conseguenza che o aumenta la compartecipazione al costo dei servizi dei cittadini o i servizi stessi vengono ridotti, con il conseguente peggioramento della vita quotidiana di tante persone.
Gia tante volte abbiamo detto che anche nel nostro comune i segni di disagio e povertà sono molto evidenti, e la forbice tra chi sta un po meglio e chi non ce la fa si sta sempre piu allargando.
Basti vedere i dati che anche la stessa amministrazione fornisce. Dalle oltre trecento domande per gli affitti, ai bonus acqua energia, bonus per la scuola, e tante altre domande di aiuto che vengono rivolte alla amministrazione e che non possono essere accolte. Nel comune vengono distribuiti circa 400 pacchi di generi di prima necessità. A questi dati ci sono situazioni di disagio non visibili ma che quotidianamente si manifestano, cittadini che da tempo non fanno piu la prevenzione, ma che rinunciano anche a cure, se non sono strettamente necessarie. E su questi forti disagi della comunità che riguardano anche piccoli artigiani e commercianti potemmo continuare, se uno ne ha voglia basta che getti uno sguardo anche al centro si San Giuliano, per verificare le difficoltà.
Ecco perchè ci pare fuori luogo l'affermazione del presidente del consiglio. Ma anche a livello locale si poteva fare qualcosa? È un problema di scelte. Vero è che il governo ha ridotto della metà quanto dovuto in fatto di imu verso il comune, ma è altrettanto vero che nell'anno in corso le società alle quali sono stati assegnati servizi fondamentali, hanno fatto profitti elevati solo dalla società del gas sono entrati al comune poco piu di un milione di euro, poi c'è l'acqua ed i rifiuti senza considerare l'alienazione del patrimonio. Questi risultati positivi sono andati esclusivamente ad abbattere il debito accumulato negli anni precedenti creando una contraddizione evidente, a fronte di buoni risultati non c'è stato riscontro nelle bollette dei cittadini. Si dice che sono rimaste inalterate le spese per il sociale. Se prima il comune incassava 20 milioni di euro e ne spendeva un milione e quattrocento mila circa, oggi a fronte di minori entrate cioè 18 milioni di euro e continua a spendere un milione e quattrocentomila percentualmente la cifra è maggiore, si ma in realtà per i bisogni del cittadino si spende di meno perchè i costi sono aumentati, per lasciare la cifra invariata doveva spendere un milione e cinquecento circa. E qui sta la scelta politica, cioè si poteva rientrare dal debito magari un anno o due dopo ed i proventi maggiori investirli, sul sociale a partire dalla mini imu sulla prima casa 2013, e sulla economia locale per generare ricchezza.
Queste sono state le ragioni e le motivazioni che abbiamo esposto alla amministrazione, e le ripropongo per una ragione di fondo. Quando siamo in difficoltà e le risorse scarseggiano, diviene determinante per una amministrazione, soprattutto di sinistra, avere delle priorità e per noi la priorità non possono che essere le persone, sopratutto le piu deboli, poi ovviamente abbiamo chiaro il ruolo difficile in cui sono chiamati ad operare gli amministratori, ecco perchè non condividiamo le scelte del governo ecco perchè secondo noi si poteva operare diversamente anche a livello locale e forse si poteva portare qualche pacco di aiuti in meno e avere qualche scodella piena in più.
Franco Marchetti
spi cgil san giuliano