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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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IL PANE E LE ROSE
LE MADAMADORE'

29/12/2013 - 14:50

Sta finendo l'anno, il Natale è andato ed è tempo di bilanci annuali che presto ci verranno presentati, ci verrà giustificato l'aumento delle spese sociali e la diminuzione dell'offerta servizi, come da qualche anno a questa parte.

D'altronde la tendenza è questa...mentre io da qualche giorno penso ad un bilancio umano.
In quest'anno se ne sono andate alla spicciolata, alcune delle figure più importanti e straordinarie della storia contemporanea: Don Gallo, Franca Rame, Margherita Hack, Nelson Mandela.

Sembra quasi che in fretta e furia si siano organizzati per lasciare questo “manicomio rotondo” (Mafalda), uno dietro l'altro!

Ci piace immaginare sia stata una loro scelta per non vederne altre, per non dover assistere, ancora, allo scempio quotidiano del nostro paesaggio, alla decadenza della politica, alla mercificazione del corpo femminile, al dilagare di tendenze neo naziste e razziste, classiste, secessioniste.

Insomma per non dover vedere che dopo tante vite, spese per riscattare l'umanità dai suoi “vizi” più abietti, tendiamo più o meno a ritornare al punto di partenza. Sarà allora dimostrata l'ipotesi che la storia è caratterizzata da corsi e ricorsi.
 Avevamo anche pensato di tirare fuori numeri...i disoccupati, quelli che hanno perso il lavoro, quelli che non fanno niente, i soldi spesi alle slot, le donne uccise dagli uomini, i soldi di debito pubblico, i km di terreno mangiato dal cemento, le famiglie a rischio di povertà in aumento, i migranti morti...ma non ce l'abbiamo fatta.
Poi abbiamo provato a cercare le notizie positive, che però si trovano con fatica e non perchè non ci siano, ma perchè vengono raccontate di meno, fanno meno audience.

Una su tutte, che ha avuto un bel clamore è il commovente discorso pronunciato all'ONU nel giorno del suo sedicesimo compleanno da Malala Yousafzai: «un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione».
Ma ci siamo accorte che sia le notizie in negativo che in positivo non fanno andare avanti, non fanno staccare i piedi da terra. Fanno fare un bilancio, tiri una somma e poi?
Abbiamo pensato che per salutare un anno che arriva forse è meglio provare a stabilire delle parole che vorremmo sentire e vedere incarnare nel 2014, parole che disegnino una ri-e-voluzione umana, politica ed economica.
Speranza, futuro, coraggio, solidarietà, integrazione, nomi... “perchè noi dobbiamo ridare un nome a chi non ce l'ha più o non ce l'ha mai avuto” ( don Armando), come i troppi volti di chi ci ha lasciato nel nostro mare, a pochi passi dal Bel Paese, mentre stringeva a sé la speranza di una nuova vita. Volti soli, confusi, disperati ma, soprattutto, sconosciuti, che però ci ricordano di quanta strada ancora deve fare questa umanità per assicurare a tutti dignità e vita.
Beni comuni in comune,

diritti senza dover dire dov'eri?

utopie concrete da sognare ad occhi chiusi e vedere ad occhi aperti, da realizzare con impegno, lavoro e responsabilità.

Felicità e bellezza, una grande bellezza che non sia solo il titolo di un film, ma qualcosa da condividere.
“Felicità condivisa e passione: perché la passione è contagiosa e coinvolgente e rappresenta la più efficace motivazione all’agire creativo.
Vogliamo il pane, ma anche le rose” ( A. Galanti)
...pane e rose per questo nuovo anno, per una intera umanità...questo è il nostro augurio.
 

 

 
 

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29/12/2013 - 18:28

AUTORE:
Nativo Baldinacca

In questi giorni di festa per noi fortunati che possiamo scrivere, leggere e muoverci in piena libertà e compiere altri atti per vivere e non per sopravvivere come purtroppo da che mondo è mondo la maggior parte degli umani era ed è in quella condizione disumana.

Ricorreva in questi giorni la commemorazione di un atto dei più barbari avvenuto nel secolo scorso nella nostra Italia, anzi nel cuore pulsante dell'italia nata dalla Resistenza dove il lavoro è al primo posto.
I sette fratelli Cervi prima di essere barbaramente fucilati dalla canaglia nazifascista erano semplicemente dei lavoratori della terra come i più in quei tempi.
Ebbene, oltre la ricorrente parola famiglia-lavoro-libertà, in quella ricorrenza ho sentito anche le parole che a noi dopo averle avute ora ci sembrano di ostacolo e sono: studiare ed ancora studiare come sosteneva Antonio Gramsci perchè di ignoranti e stupidi non ne ha bisogno nessuno e poi la parola "Progresso".

Ecco soprattutto quest'ultima parola alle volte vien presa con molto fastidio e spesso a spregio si sente dire: c'è troppo progresso ecco perchè il mondo va male.
Ergo saremmo alla fine della storia?
Uccisa la speranza di un nostro ulteriore progresso, vuol dire rincoglionire, rincrudire, non procreare più tanto...

Però nella parola "progresso" senza "p" maiuscola e come disse il buon don Lido dall'altare, ci può essere il progresso della malattia, il progresso delle diseguaglianze, il progresso dei ricchi troppo ricchi ed il progresso dei poveri provenienti dalle classi medie che (aggiungo io) non essendo abituati alla povertà vanno incontro ad una rovina certa.

Stiamo bruciando le nostre energie a rincorrere "l'uomo della salvezza" da più di 20 anni e coincide proprio con la nostra perdita nel credere che ancora ed ancora il nostro bello ed unico mondo ha bisogno di progresso.

Insomma! la bilancia del rinculare e dell'andare avanti è li che aspetta i nostri atti ed ha bisogno di tempo, anche lungo per uscire dal "tempo critico" del: ne la và e ne la viene.

Ad un tempo diceva mia madre: quando s'accorgevano che eramo mpopò troppetti, facevino una guera e..si diradavino vai!
Certo, un venditore di asciugamani marocchino raccontava a noi sul mare in estate che lui aveva 54 fratelli perchè suo padre con tre mogli ripudiate e due ancora nella sua casa e...ed ecco che chi disse :crescete e moltiplicatevi, ora sarebbe fuori tempo, come sarebbe stato fuori tempo trovare scritto nelle tavole di Mosè: non superare i 130 klh in Autostrada ed in caso di pioggia i 110 chilometri orari.

Come vedi/vedete non siamo ancora nel mezzo del cammin di nostra via e chi è in avanti nel tempo come dice il mio amico Stefano Benedetti, riceverà da noi tutto il bene che vorremmo lasciargli, il male non lo rammento nemmeno perchè è come "l'erbaccia" (ma lei non lo sa di essere erbaccia) che viene spontanea in mezzo agli spinaci, carote, prezzemolo & e volutamente lascio l'interrogativo del come intendere e volere noi il nostro ulteriore Progresso tanto amato dalla famiglia Cervi.
...anche se son nato dopo guerra, mi è toccato in giovane età lavorare nei campi della Baldinacca alle tre e mezzo di mattino con il bestiame a trapelo per coltrare le secce del grano e quindi trattore-progresso era "facilmente" intenderlo così e basta.