Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Avevo preparato un articolo diverso per onorare questo impegno quindicinale che diventa sempre più oneroso ma poi due fatti recenti hanno colpito il mio interesse ed eccomi qui a commentarli con quei lettori che hanno la pazienza, ogni tanto, di leggere le mie considerazioni non certo di giornalista ma di persona normale.
Due fatti diversi, uno locale, l’atterramento dei due velivoli a Marina di Vecchiano-Migliarino (così accontentiamo tutti) ed uno nazionale, una trasmissione vista oggi su Canale 5.
Non sembra ma entrambi hanno molto in comune, più di quello che appare superficialmente.
Per l’atterramento ho letto i commenti molto interessanti arrivati al giornale che si sono divisi in opinioni molto diverse fra loro. C’è chi non attribuisce nessuna importanza all’accaduto, derubricandolo a sciocchezza o anche ad invidia per chi possiede un mezzo del genere, mentre altri lo considerano come una violazione importante di un’area di rispetto, quando non anche un ipotesi di reato, che dovrebbe avere ben altra considerazione da parte pubblica e anche privata.
A parte l’ipotesi di reato su cui non abbiamo elementi concreti su cui discutere, ma certo atterrare con un aereo in un luogo frequentato da persone non mi sembra lontano dalla necessità di un intervento di pubblica sicurezza (e forse anche dal servizio di Igiene Mentale) a me interessa particolarmente il mancato rispetto che ognuno dovrebbe avere per una cosa protetta e preziosa.
Un Parco non è un luogo di gioco o di divertimento, dove ognuno possa fare ciò che più gli aggrada. Non conta il danno, come dice qualcuno. Allora facciamo anche arrivare i SUV sulla spiaggia, fanno solo due fossette sulla rena, si fermano sulla battigia, piantano l’ombrellone. Dov’è il danno all’ambiente? E’ su questo piano che vogliamo scendere?
Il Parco è una cosa preziosa non solo da salvaguardare attraverso interventi legislativi e di pubblica sicurezza, ma anche un patrimonio culturale per tutti, e tutti dovrebbero sentirlo come tale.
Non sempre invece succede e le conseguenze sono quelle che abbiamo sotto gli occhi.
C’è poi, fra i post, un paragrafo che m i ha colpito e che riporto integralmente sottoscrivendolo in pieno perché indica esattamente quelli che dovrebbero essere per tutti i veri valori della vita.
“Dovrebbero essere casomai gli idioti, i disonesti, i mentecatti, i ricattabili e/o ogni altra declinazione dell'individualismo ad invidiare chi è dotato degli unici beni patrimoniali - quelli sì, di assoluto valore - non in vendita: l'intelligenza, il sentire comune, il rispetto per gli altri, l'amore per ciò che ci circonda e l'idea di preservare le migliori condizioni di vita sul pianeta per le generazioni future”.
Il fatto che molti non riescano a comprendere non solo l’importanza del rispetto della natura ma anche i valori fondamentali per una vita che sia veramente tale mi porta al secondo fatto, la trasmissione televisiva.
Erano in scena i puttani. Non so se esiste in italiano questo termine, per questi si usa di solito il termine francese gigolò, una specie di eufemismo simile a quello che oggi fa chiamare escort le puttane, forse per dare alla pratica una certa parvenza di normalità. E’ una tendenza recente e sicuramente un noto imprenditore-cavaliere che tutti conosciamo ha contribuito non poco a questo cambiamento lessicale. Eppure la definizione parla chiaro: puttana (volgare) donna che offre prestazioni sessuali a pagamento.
Erano di scena i prestatori di sesso a pagamento. Esistono, lo sappiamo, da tempo anche e forse anche in aumento. E’ giusto parlarne discuterne certamente, ma nel conteso giusto. In una trasmissione seria, magari con esperti e, perché no, testimoni, dove il fenomeno possa venir analizzato, valutato, discusso, misurato, esaminato da diversi punti di vista.
Il palcoscenico invece era quello del puro spettacolo televisivo moderno dove un paio di ragazzotti, di cui uno molto sicuro di se, si esibivano con i loro muscoli e le loro pose provocanti davanti ad un pubblico composto soprattutto da anziane signore che sembravano non solo gradire lo spettacolo, ma anche avanzavano offerte e domande su quanto fosse il costo della loro prestazione.
La conduttrice era sorridente al pari delle signore e incoraggiava lo spettacolo avvilente di queste signore, madri, nonne che ridevano, toccavano, incoraggiavano.
Mi auguro con tutto il cuore che lo spettacolo proposto sia stato fittizio, preparato insomma solo per fare scena, e già sarebbe deprimente, ma se poi invece quelle signore fossero state normali e sincere spettatrici allora mi domando quale tristezza si annidi in quelle menti mature. Persone sfortunate che non riescono a trovare ragione di vita, di divertimento, di gioia, di felicità, di realizzazione personale nei figli, nei nipoti o nella famiglia. Persone che hanno bisogno di un gigolò per una notte (pagandolo, forse con la pensione) per essere finalmente soddisfatte della loro vita.
Ecco che le due vicende convergono e fanno domandare se una ventina d’anni di berlusconismo, inteso come una certa idea della politica fatta a scopo personale, di un uso indiscriminato del potere economico e politico, della concezione che il denaro rende liberi, dell’ognuno per se e gli altri si arrangino, della ricerca del divertimento al posto della felicità, e infine di televisione spazzatura della stessa derivazione, abbiano scavato così a fondo nell’animo dell’italiano da fargli perdere i principi non solo del vivere civile, ma anche della dignità e del rispetto degli altri e di se stessi.