Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Prima di entrare nel merito delle elezioni amministrative di San Giuliano, devo confessare una mia personale difficoltà a capire bene i posizionamenti, tattiche e incontri che ci sono stati tra le varie forze politiche, il che potrebbe rendere quanto segue assai approssimato, se non sbagliato. Per quanto mi riguarda riconosco anche un mio particolare pregiudizio e cioè penso che spesso la partita si decide a Pisa e non a San Giuliano. Ma non sono d’accordo, non lo sono mai stato, anzi penso esattamente il contrario: noi cittadini e cittadine di San Giuliano stiamo aspettando un sindaco che sappia stare qui con noi per i prossimi cinque anni e, se fa bene, forse anche dieci anni delicatissimi e difficilissimi. Del resto sarebbe la prima volta che a San Giuliano si organizzano primarie per scegliere il sindaco. Non sarà questa la soluzione, ma è certo un buon inizio. Poi, mentre la politica locale fa i suoi giri, noi possiamo andare al Cineclub Arsenale e guardarci quel piccolo capolavoro di film che è “L’arte della felicità” che racconta una storia che è quella di tutti, che dice: “Siamo qui, siamo ora, siamo quello che possiamo, siamo quello che ci riesce meglio”. Siamo noi che scegliamo il sindaco che stiamo aspettando.
Scriverò solo alcuni appunti di base stile mappa di ciò che si muove nel centrosinistra e nella sinistra, alla fine proverò a fare delle osservazioni, porrò dei dubbi e proverò a trarre qualche parziale e provvisoria conclusione.
1. I candidati a Sindaco per il momento sono due: Mauro Parducci e Franco Marchetti. Il primo dovrebbe essere appoggiato dalla lista “Impegno e solidarietà”; il secondo è proposto da Sel. I due, penso, vorrebbero unire il centrosinistra e aprire alla sinistra rappresentata da Rifondazione comunista. Il primo, pur ancora iscritto al Pd (forse, se non mi sono perso qualche passaggio), ha fatto le sue prime mosse al di fuori del partito e con uno stretto legame con la lista civica “Impegno e Solidarietà”, nel segno di una “forte discontinuità” con l’attuale amministrazione guidata dal Pd; la candidatura del secondo trova le sue radici “nel solco della sinistra sangiulianese” per un centrosinistra forte in aperta discontinuità con l’attuale amministrazione e con l’obiettivo di ricostruire “una connessione sentimentale” con i cittadini sangiulianesi.
2. Il Pd ha avanzato alcuni nomi: Alessandro Betti, Sergio Di Maio, Fabiano Martinelli. Ma per il momento non è uscito il candidato vincente.
3. Nonostante che se ne parli abbastanza la scelta del candidato a sindaco attraverso le primarie aperte del centrosinistra è ancora incerta, ciò vuol dire che se il Pd riuscisse a trovare un candidato unitario e forte ecco che diventerebbe quasi automaticamente il candidato del centrosinistra.
4. Il candidato più forte, per ora, mi pare Franco Marchetti, uomo inequivocabilmente di sinistra che mi sembra molto attento alle divisioni interne al Pd e al “nuovismo” che agita questo partito. È evidente che, con questo atteggiamento, qualora si facessero le primarie, Marchetti punta a raccogliere consensi soprattutto nel bacino elettorale del Pd. Per forza, non c’è altra strada per vincerle.
5. Rifondazione comunista è una piccola ma vitale forza politica che fa opposizione di sinistra all’attuale amministrazione. Le sue due ultime uscite pubbliche sulla Mini Imu e sul degrado della stazione ferroviaria hanno raccolto molti consensi, ma corre il rischio di essere marginale. È noto che per Rifondazione prima vengono i programmi e i contenuti, poi i candidati. Per questo, pur avendo un possibile candidato ben conosciuto nel territorio e molto stimato da tanti e tante come il suo attuale coordinatore comunale Luca Barbuti, Rifondazione non ha ancora espresso un candidato a sindaco.
6. Da molte parti, per la prima volta, alle comunali di San Giuliano, la parola che viene ripetuta con decisione è “discontinuità”, segno che la critica verso la giunta uscente è cresciuta in lungo e in largo.
7. Si parla molto di nomi e di candidati ma i programmi non sono ancora al centro del dibattito, ad oggi soltanto “Impegno e solidarietà” ne ha proposto uno molto interessante e su singoli aspetti programmatici la lista civica continua il confronto sul territorio con i cittadini, come mostra per esempio il convegno su “Turismo ecosostenibile, cultura, crescita e occupazione".
Prima di chiudere vorrei provare a scrivere alcune riflessioni politiche o forse politiciste.
La prima riguarda il Pd, che è attraversato da un nuovo corso che personalmente guardo con il dovuto rispetto, ma sinceramente fatico a capire. A me piace guardare al passato per capire meglio e orientare la mia azione nel presente. Il passato parla di una storia amministrativa in cui è forte il legame con il territorio e con le persone che lo abitano, per questo credo che siano necessarie primarie aperte su programmi chiari e con candidati di livello alto che sappiano mobilitare i cittadini e le cittadine in un confronto vero e su questioni reali. “Siamo qui, siamo ora, siamo quello che possiamo, siamo quello che ci riesce meglio”. Siamo noi che scegliamo il sindaco di San Giuliano.
La seconda, gli amici e compagni di Sel, a cui vorrei con molta modestia chiedere di cercare di non restare prigionieri del “senso di responsabilità”. Come scrive Adriano Sofri nel suo libretto molto bello su Machiavelli: “Il senso di responsabilità è il farmaco fatale del potere, medicina e veleno, guai a mancarne ma guai a restarne prigionieri”. Fuor di metafora, sarei curioso di sapere cosa intendono fare nel caso il Pd imponga un suo candidato evitando le primarie di coalizione.
La terza, la lista “Impegno e solidarietà”, a cui va riconosciuto il grande merito di essere partita bene col programma, ma a me pare debole per quanto riguarda la proposta politica: non è chiaro quale sia il candidato sindaco che rispecchi quel programma, né al momento sembra sia stato sciolto il nodo se partecipare alle primarie o no, se restare nel perimetro del centrosinistra o no. Ma, ripeto, io mi sento il passato che guarda al presente con difficoltà, ciò rende queste note assai incerte.
L’ultima, ai miei cari amici e compagni di Rifondazione comunista, una semplice raccomandazione: trovate la strada per tornare a vincere. A San Giuliano si è aperto uno spiraglio da cui potrebbe uscire un piccolo prodigio, certamente su programmi innovativi e di sinistra. Per vincere è necessaria un’alleanza con un centrosinistra rinnovato. Altrimenti resta la dignità di un’alleanza di forze alternative aperta a chi ne condivide obiettivi e contenuti. “Siamo qui, siamo ora, siamo quello che possiamo, siamo quello che ci riesce meglio”. Siamo noi il sindaco che stiamo aspettando.
In conclusione, mi rendo conto del paradosso in cui sono caduto: resuscitare la vecchia alleanza di centrosinistra di cui faccia parte Rifondazione comunista. Personalmente penso che questa sia una possibilità che abbia qualche speranza di diventare realtà. Una conclusione apparentemente inaccettabile, forse a oggi da molti ritenuta poco praticabile, che però deriva da premesse accettabili. Forse un paradosso. Scusate, ma a me succede anche di vivere una vita paradossale. Dunque, penso che sarebbe bene lavorare politicamente e con intelligenza su questo paradosso. Meteorologicamente piove sempre, meteopoliticamente rosso di sera bel tempo si spera.