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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Cronache di un prof. tifoso
Pisa-L'Aquila 2-2
di Arbauz

19/1/2014 - 17:38

La grande illusione
 
Eh sì, avevamo abboccato come lucci dopo il primo tempo, ma poi, come diceva il sommo poeta di Recanati, la realtà si è disvelata e ha confermato che siamo quel che siamo (e non quel che non siamo).

 

Eppure l’inizio era stato più che fausto: c'era un pubblico eroico (ma meno dei soliti noti, causa allarme meteorologico da maltempo), che ha sopportato impavido (non parlo dei signori che se ne stanno in tribuna coperta) anche una micidiale grandinata verso la metà del primo tempo (lo ammetto, sono vigliaccamente fuggito con gli amici per qualche minuto). Il Pisa era partito a razzo segnando quasi subito con Rozzio (che non marcava dal giorno della battaglia di Lepanto, 1571). Si gioì quindi alla grande. Tra l’altro del nostro gruppuscolo di zoccoli duri oggi faceva parte l’amico ingegner Martinengo (che non vedeva una partita del Pisa dal giorno della battaglia di Lipsia, 1813), col quale abbiamo rievocato i bei tempi andati, quando andavamo in curva sud (allora usava mescolarsi tranquillamente –o quasi- con la tifoserie avversarie) a vedere il Pisa in serie A e B. Insomma i presagi furon subito propizi. Non solo: dopo la grandinata e l'arrivo di un sole fugace ecco che il Pisa raddoppiò, ancora di testa, grazie al redivivo Rachid Arma (non segnava dal giorno della battaglia di Lissa, 1866). L’Aquila sembrava una squadra incerta e poco ficcante e per tutto il primo tempo non ci ha mai impensierito.


Ovvio che nell’intervallo fioccassero commenti unanimi del tipo “ma sono rigenerati” e via discorrendo, e anche apprezzamenti diffusi per il nuovo prestito Parfait, che sguazzava allegramente e coraggiosamente nel fango; certo di gioco non se ne poteva vedere granché, ma era chiaro che la colpa andava addebitata al terreno infame. Ma il destino è –com’è noto- sempre in agguato.


E infatti appena iniziò il secondo tempo loro la misero dentro (di testa, e per forza, con quel campo si poteva segnare solo di testa). Non solo, mentre il Pisa si spengeva inesorabilmente e lentamente, loro ringalluzziti e spavaldi attaccavano, anche giocando bene (compatibilmente col fango). Prima il nostro portiere fece un mezzo miracolo su un colpo di testa (e daje) di un loro attaccante, poi nulla poté sull’inserimento del loro centrale che (di testa, ovviamente) la schioccò dentro. Ahi! A quel punto si temette una catastrofe completa e in effetti loro si mangiarono un goal fatto all’ultimo minuto. E così il match finì due colpi di testa a due. Dunque L'Aquila non solo non ha rubato nulla, ma nel secondo tempo fu nettamente migliore. Così va il mondo.


A parte Parfait, a me piacque Martella, anche se non ho capito in che diavolo di ruolo gioca; mi spiace, ma continuo ad avere forti perplessità su Napoli, che per me combina poco o niente. Insomma andiamo avanti senza grandi illusioni (come direbbe appunto Leopardi).

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20/1/2014 - 10:09

AUTORE:
schuschi

grazie della lezione storica. io le date me le dimentico sempre, specialmente quelle delle battaglie. adesso mi basta leggere arbauz - e le ho tutte presenti!

19/1/2014 - 19:29

AUTORE:
Cervetto

Arbauz. Nostro magnanimo Arbauz. Concèdici di non parlare di Pisa-L'Aquila e di ricordare invece il passato, magari anche con l'aiuto di qualche vecchio, sdrucito, amato almanacco. Dicembre 1976. 38 anni fa. Pisa-Fano 2-2. Cervetto era ancor gagliardo, sì, ma il tempo era proprio da lupi. Vento. Acqua a catinelle. Scrosci. Lampi. Tuoni. Il campo, una risaia. Partita nel fango. Cervetto ricorda le maglie del Fano, prima color del lampone, e poi marrone. In curva, lassù in cima, noi, il vecchio gruppaccio: un grumo di ombrelli. Primo tempo: 2-0 per noi. Poi, primo minuto del secondo tempo, ahi: 2-1. 11° minuto infine: gran frittata in area, 2-2. E noi, tutti a casa. In Borgo Largo s'incrocia un gruppetto di noti vitelloni. "O voi?" "noi s'era al Cuniculum a fa' franella. E voi?"
"noi s'era a vedé 'r Pisa". "Bravi bischeri!" "Bischeri siete voi e sempre forza Pisa! Bòna, ci si vede...".
Nostro Arbauz, che vivesti quei tempi, dicci: Perché oggi tanta mestizia? Eppure 2-2 fu col Fano, così come oggi con L'Aquila. E ci fu la stessa pioggia. E fu il 2-0. E il valoroso Cristiani, un armadio di giocatore che fendeva le acque come Mosè il Mar Rosso, ci inflisse il 2-1 al 1° minuto del secondo tempo. Ed infine il definitivo suggello, il 2-2, proprio come allora... . Forse eravamo allegri perché avevamo vent'anni. Ma non basta, o Arbauz. Il fatto è che a quei tempi c'era Barbana, e c'era Cannata, e c'era Di Prete. E che se alle due del pomeriggio andavi in Piazza del Duomo, trovavi il Ghilardi e il Della Bianchina che palleggiavano per affascinare le dolci fanciulle. Averli, oggi Della Bianchina in difesa e Ghilardi in attacco...
Ave, Arbauz.