Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La grande illusione
Eh sì, avevamo abboccato come lucci dopo il primo tempo, ma poi, come diceva il sommo poeta di Recanati, la realtà si è disvelata e ha confermato che siamo quel che siamo (e non quel che non siamo).
Eppure l’inizio era stato più che fausto: c'era un pubblico eroico (ma meno dei soliti noti, causa allarme meteorologico da maltempo), che ha sopportato impavido (non parlo dei signori che se ne stanno in tribuna coperta) anche una micidiale grandinata verso la metà del primo tempo (lo ammetto, sono vigliaccamente fuggito con gli amici per qualche minuto). Il Pisa era partito a razzo segnando quasi subito con Rozzio (che non marcava dal giorno della battaglia di Lepanto, 1571). Si gioì quindi alla grande. Tra l’altro del nostro gruppuscolo di zoccoli duri oggi faceva parte l’amico ingegner Martinengo (che non vedeva una partita del Pisa dal giorno della battaglia di Lipsia, 1813), col quale abbiamo rievocato i bei tempi andati, quando andavamo in curva sud (allora usava mescolarsi tranquillamente –o quasi- con la tifoserie avversarie) a vedere il Pisa in serie A e B. Insomma i presagi furon subito propizi. Non solo: dopo la grandinata e l'arrivo di un sole fugace ecco che il Pisa raddoppiò, ancora di testa, grazie al redivivo Rachid Arma (non segnava dal giorno della battaglia di Lissa, 1866). L’Aquila sembrava una squadra incerta e poco ficcante e per tutto il primo tempo non ci ha mai impensierito.
Ovvio che nell’intervallo fioccassero commenti unanimi del tipo “ma sono rigenerati” e via discorrendo, e anche apprezzamenti diffusi per il nuovo prestito Parfait, che sguazzava allegramente e coraggiosamente nel fango; certo di gioco non se ne poteva vedere granché, ma era chiaro che la colpa andava addebitata al terreno infame. Ma il destino è –com’è noto- sempre in agguato.
E infatti appena iniziò il secondo tempo loro la misero dentro (di testa, e per forza, con quel campo si poteva segnare solo di testa). Non solo, mentre il Pisa si spengeva inesorabilmente e lentamente, loro ringalluzziti e spavaldi attaccavano, anche giocando bene (compatibilmente col fango). Prima il nostro portiere fece un mezzo miracolo su un colpo di testa (e daje) di un loro attaccante, poi nulla poté sull’inserimento del loro centrale che (di testa, ovviamente) la schioccò dentro. Ahi! A quel punto si temette una catastrofe completa e in effetti loro si mangiarono un goal fatto all’ultimo minuto. E così il match finì due colpi di testa a due. Dunque L'Aquila non solo non ha rubato nulla, ma nel secondo tempo fu nettamente migliore. Così va il mondo.
A parte Parfait, a me piacque Martella, anche se non ho capito in che diavolo di ruolo gioca; mi spiace, ma continuo ad avere forti perplessità su Napoli, che per me combina poco o niente. Insomma andiamo avanti senza grandi illusioni (come direbbe appunto Leopardi).