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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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di Valdo Mori
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12 13 14 LUGLIO E ANCORA 19,20,21 MUSICA DAL VIVO
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
BIOGRAFIA
Gianni Cuperlo

22/1/2014 - 13:04


Giovanni Cuperlo (detto Gianni) nasce il 3 settembre 1961 a Trieste. Dopo le scuole medie frequenta il liceo classico "Francesco Petrarca", dove si diploma con il voto di 55/60 nel 1980. In quegli anni inizia ad avvicinarsi alla politica tramite le assemblee scolastiche, ma anche grazie a manifestazioni e incontri con la FGCI, la Federazione Giovanile Comunisti Italiani, cui si iscrive molto presto. Iscrittosi all'Università di Bologna al Dams, si laurea con il massimo dei voti, grazie a una tesi sulla comunicazione di massa: è il 1985, e il relatore di Cuperlo è Mauro Wolf. Trasferitosi a Roma, si fa conoscere come una delle personalità più importanti all'interno della FGCI: nel 1988 viene eletto segretario nazionale, rimanendone alla guida nella transizione del 1989 che fa sì che l'organizzazione giovanile segua le orme politiche del Partito Comunista Italiano.

L'8 ottobre del 1990 Gianni Cuperlo, ad Ariccia, sulla scia del pensiero di Achille Occhetto avanza la proposta di sciogliere la FGCI, sostituendola con un'organizzazione confederale, la Sinistra Giovanile, articolata in quattro associazioni dell'università, del territorio, dei luoghi di lavoro e della scuola. L'idea del politico triestino viene accolta con 91 voti favorevoli, 13 contrari e 10 astensioni.

L'ultimo congresso della FGCI va in scena nel dicembre del 1990 a Pesaro: in quei giorni l'organizzazione si scioglie, e la maggioranza segue il Partito Democratico della Sinistra, appena nato. Nasce il Comitato Promotore della Sinistra Giovanile, cui segue la comparsa di associazioni giovanili tematiche come Non Solo Nero, Tempi Moderni e A Sinistra. Cuperlo, quindi, è l'ultimo segretario della Federazione Giovanili Comunisti Italiani, e il primo della Sinistra Giovanile. Nel 1992 egli entra a far parte della direzione del Partito Democratico della Sinistra (Pds, che poi si trasformerà nei Democratici di Sinistra, Ds). È, questo, un periodo particolarmente produttivo per il giovane triestino, che conosce e lavora per Massimo D'Alema: con il politico salentino collabora sia nel partito sia alla Camera, in qualità di presidente della Commissione bicamerale per le riforme. Con lo stesso D'Alema partecipa, per altro, alla pubblicazione di "Un paese normale. La sinistra e il futuro dell'Italia" (edito nel 1996 da Mondadori, scritto con la collaborazione di Claudio Velardi) e di "La grande occasione. L'Italia verso le riforme" (edito due anni dopo, sempre da Mondadori).

Nel 2001 Giovanni Cuperlo entra nella segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra, divenendo il responsabile della comunicazione di partito. Proprio in virtù della sua esperienza nel campo della comunicazione politica, insegna presso l'Università di Teramo come docente a contratto di Comunicazione politica e Teoria e tecnica della comunicazione pubblica. Nel 2004 pubblica, per Donzelli, "Par condicio? Storia e futuro della politica in televisione".

Abbandonato il ruolo di responsabile della comunicazione dei Ds, nel 2006 viene eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia nelle liste dell'Ulivo: nello stesso periodo diventa membro della XIV Commissione (Politiche dell'Unione Europea). L'anno successivo Cuperlo entra nel Partito Democratico appena fondato. Dopo la caduta del governo Prodi e la sconfitta rimediata da Walter Veltroni alle elezioni del 2008, evidenzia il bisogno di ricambio all'interno del partito, al fine di lasciare la leadership alle nuove generazioni. Nel corso della direzione di dicembre, pone l'accento sull'assenza di autorevolezza delle classi dirigenti del centro-sinistra nel partito, nelle istituzioni e nei territori. Nel 2009 pubblica per Fazi Editore "Basta zercar. Sinistra, traslochi, Partito democratico".

Nel 2013, in seguito alle elezioni politiche che decretano la risicata vittoria del Partito Democratico e portano alle dimissioni di Pier Luigi Bersani dalla carica di segretario di partito, Gianni Cuperlo viene indicato come uno dei possibili candidati alla successione del politico di Bettola: gli viene preferito, invece, Guglielmo Epifani. A maggio, comunque, egli ufficializza la propria intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd in un'intervista concessa a Gad Lerner.

A luglio viene apprezzato il suo intervento nel corso dell'assemblea "Fare il Pd", in cui individua l'importanza di considerare il partito come una comunità che deve inseguire la salvaguardia dei diritti sociali e civili. Si esprime a favore delle primarie, mentre ad agosto lancia "E' tempo di crederci", piattaforma programmatica in cui manifesta l'intenzione di recuperare l'autenticità del percorso politico del centro-sinistra del nostro Paese. Nel corso di questi mesi sottolinea l'importanza di uguaglianza, dignità e fede laica nelle persone, e l'obiettivo di confluire in un Partito Europeo dei Democratici e Socialisti. Dal punto di vista della politica sociale, egli sottolinea la necessità di ridistribuire potere e diritti alle classi sociali più sfavorite, contrastando la predominanza della cultura liberista. Alla Festa Nazionale di Genova, Gianni Cuperlo sostiene, tra l'altro, l'esigenza di coinvolgere in maniera più diretta e partecipativa gli iscritti al partito, non solo in occasione delle primarie.

Candidato alla guida del partito insieme a Matteo Renzi e Pippo Civati, l'8 dicembre 2013, perde in favore del sindaco di Firenze.

Eletto Presidente del Partito si dimette subito dopo per contrasti con il segretario Matteo Renzi.

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