Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Discontinuità, cambiamento. Nell’imminenza delle elezioni comunali non esiste forza politica né candidato a sindaco che non la chieda rispetto all’operato della giunta Panattoni. Lo fa il PD, partito del sindaco uscente, l'IDV e il PSI nonostante abbiano difeso pervicacemente gli ultimi cinque anni di amministrazione. Lo fa anche chi come SEL che, malgrado avesse le mani più libere in quanto fuori dal consiglio comunale e dalla giunta, non ha mai fatto mancare il proprio appoggio alla giunta uscente. Tutto ciò significa innanzitutto che la giunta uscente ha raggiunto un livello insuperato di impopolarità, ma non è accettabile un maquillage di facciata: per cambiare davvero occorre affrontare i nodi veri del disastro politico in cui è piombato il Comune, capirne le ragioni e porvi rimedio.
Sinistra Unita per San Giuliano, che per cinque anni ha condotto come gruppo consiliare l'opposizione alla giunta Panattoni, propone non solo discontinuità nelle facce degli amministratori ma anche e soprattutto un cambiamento nelle politiche di governo ovvero alternative a quelle messe in atto dalla maggioranza e dalla giunta sangiulianese. Scelte che, sul piano strategico, si sono caratterizzate nel dissanguamento del Comune per sostenere la Società delle Terme e la Fondazione Cerratelli, a discapito del mantenimento delle farmacie comunali e del potenziamento di Geste e nella vendita del patrimonio pubblico e che sul piano tattico hanno caratterizzato l’amministrazione uscente in una politica di piccolo cabotaggio clientelare, teso a privilegiare i (troppi) dirigenti nei confronti dei dipendenti comunali, a portare avanti una politica urbanistica di corto respiro finalizzata ad esaurire le possibilità edificatorie del piano regolatore senza visioni innovative come sarebbe stato se si fosse promosso un piano per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Una politica di sperperi a pioggia, che ha portato il Comune sull’orlo del dissesto.
Rifondazione Comunista ha nei giorni scorsi incontrato le varie forze politiche che si preparano alle elezioni: all’adusato termine di “discontinuità, cambiamento” ora dovranno seguire indicazioni programmatiche di come tali termini dovrebbero materializzasi non solo per indicare un cambio di “giocatore in partita”. Chiediamo a chi chiede discontinuità e cambiamento un passo in più: che la nuova maggioranza si presenti fin da ora nei confronti dell’elettorato, a partire dai programmi, alternativa a quella uscente. Ed alternativa significa che dovrà recuperare un rapporto con la gente e tra la gente, privilegiare le scelte che contrastino le attuali tendenze a limitare gli spazi della democrazia rappresentativa. Occorre che venga detto con chiarezza che il Comune deve diventare una casa aperta e non il luogo dove pochi scelgono per tutti, sconfessare chi sta tentando di vanificare l’esito del referendum sui beni comuni, chi sta portando avanti strumenti di gestione territoriali sovracumunali che escludano la rappresentanza democratica, trasformando le scelte amministrative in gestioni burocratiche.
Nei prossimi giorni Rifondazione Comunista ed il Partito dei Comunisti Italiani approfondiranno questi temi programmatici, denunceranno all’opinione pubblica gli sperperi del passato e avanzeranno concrete proposte per il futuro. Per noi i contenuti vengono prima dei nomi dei candidati a sindaco ed un’alleanza con chi propone discontinuità e cambiamento dovrà con chiarezza basarsi su programmi alternativi a quelli della passata amministrazione.