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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Migliarino: Scuola "Duchi Salviati"
Benvenuto Benotto!

24/1/2014 - 22:43


Oggi pomeriggio alle ore 15.00 l’Arcivescovo di Pisa, monsignor Benotto, ha fatto visita alla Scuola elementare parificata “Duchi Salviati” di Migliarino.
I ragazzi erano seduti davanti alla porta dell’edificio delle suore o stavano giocando felici dell’inaspettato solicchio quando si è fatto loro incontro un alto “prete” che è entrato solo soletto zitto zitto dal cancello del cortile.
Uno sguardo curioso anche quando si è avvicinato loro sorridendo e facendosi solo riconoscere dai gentili modi, dal sorriso e da quell’aria amichevole,  non certo dall’abito che indossava.
I bambini si sono raccolti intorno all’ illustre ospite e lo hanno accompagnato nella vicina chiesa per la Santa messa officiata con solenne paramento.
Canti e cori di bambini, suonate di violoncello e di chitarra, allegria e sermoni delicati, letture da sacri libri e da foglietti scritti dagli alunni di quinta, discorso commovente di Don Lido che ha fatto partire un grande appaluso dalla scherzosa battuta di cominciare da quello a due dita, poi a tre, poi a quattro e infine a piene mani.
Se prima nel cortile erano pochi gli scolari, ora la chiesa ne era strapiena, asilo compreso e tutti davanti all’altare a fare una massa di felicità e di bellezza giovanile.
C’è un aspetto della messa che non ho fotografato perché troppo intimo e troppo insolito da farmi stare scosso nell’animo: la lunga, lunghissima fila di fedeli che si sono avvicinati all’Arcivescovo per fare la comunione.
Un motivo ci sarà stato!

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