Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
In questi giorni ho letto con la solita attenzione Il Tirreno, specialmente le pagine dedicate alla penetrazione della camorra in Toscana che ha portato al sequestro di ristoranti, pizzerie e altre attività commerciali. I recenti sequestri hanno riguardato il bar pasticceria “Fappani” (meglio dire "ex Fappani") in Passeggiata a Viareggio e poi tre pizzerie a Pisa e una a San Giuliano Terme. “Cinque attività sequestrate, con l’intento di confiscarle, intestate, secondo l’accusa, a prestanome” (Il Tirreno, venerdì 24 gennaio). Ma l’elenco è lungo e tocca diverse città italiane a partire dalla Capitale.
Ieri sono passato tra i platani di viale Boboli e le serrande del “Ristorante Pizzeria Salustri” erano abbassate. Su una saracinesca c’era scritto: “Chiuso per cambio gestione”. Personalmente sono rimasto sbalordito. Pensavo di abitare vicino a un ristorante che nel passato si era conquistato una discreta fama per la bella posizione sul fosso e per la buona cucina. Sarebbe bene chiamarlo “ex Salustri”, ma porta ancora il nome degli antichi proprietari: ricordo Bruno Salustri, la Elsa… i loro piatti sono per me delle madeleines. Memorabile per i sangiulianesi fu la gestione di Renzo, cuoco bravissimo di scuola viareggina, in quegli anni venivano perfino da Livorno a mangiare il suo cacciucco a San Giuliano.
Per me il ristorante "Salustri" era tutto questo: un ristorante pulito, cibo buono, prezzo giusto. In passato sempre frequentato, per le feste di Natale e Pasqua dovevamo prenotare mesi prima. Poi ha avuto vari cambi di gestione, i vecchi sapori si sono persi, la fama antica è evaporata e i clienti sono diminuiti. Da novembre era chiuso. A metà di questa settimana, in una mattina nebbiosa, a San Giuliano è arrivata la finanza e l’ha posto sotto sequestro. È strano come un luogo amichevole che fa parte del nostro paesaggio sia risultato dentro un’inchiesta che potrebbe metterci involontariamente in contatto con poteri criminali. È un segno di quanto la camorra sia entrata, senza che ce ne accorgessimo, dentro le nostre vite quotidiane.
Ho letto con molta attenzione un’inchiesta di Roberto Saviano (“Gran menu camorra. Mafia pizza”, la Repubblica, venerdì 24 gennaio). A un certo punto dice: “Lavanderie della camorra, frutto del riciclaggio. Ricchezza che proviene dalla cocaina, dall’hashish, dalle estorsioni, dalla contraffazione di capi d’abbigliamento”. Ma subito dopo avverte: “non è semplice riciclaggio. Non è semplice lavanderia”. Attenzione, la camorra approfitta della crisi. “laddove ci sono vuoti dovuti alla crisi o a insuccessi imprenditoriali, arrivano i capitali sporchi a sostenere le attività. È una nuova forma di investimento mafioso… Quindi, non solo ripulitura, fatture false, scontrini fittizi. No. investimenti veri e propri che rendono i clan le stampelle delle economie sofferenti, delle economie piegate dalla crisi. A questo nuovo tipo di riciclaggio non si è ancora pronti”. Con molta nettezza così Saviano conclude: “La nuova omertà è considerare fisiologica l’esistenza del potere criminale, percepirla come elemento scontato. Ecco questa è la nuova omertà”.
Intanto volevo dire questo e aggiungere il mio plauso a chi ha condotto le operazioni. Per finire volevo augurare che si arrivi presto al cambio gestione e alla riapertura dello storico ristorante “Salustri”, per i sangiulianesi e per tutti.