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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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di Bezzi Fernando - 2025-04-17bezzifer
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Chiuso per cambio gestione

26/1/2014 - 11:13

In questi giorni ho letto con la solita attenzione Il Tirreno, specialmente le pagine dedicate alla penetrazione della camorra in Toscana che ha portato al sequestro di ristoranti, pizzerie e altre attività commerciali. I recenti sequestri hanno riguardato il bar pasticceria “Fappani” (meglio dire "ex Fappani") in Passeggiata a Viareggio e poi tre pizzerie a Pisa e una a San Giuliano Terme. “Cinque attività sequestrate, con l’intento di confiscarle, intestate, secondo l’accusa, a prestanome” (Il Tirreno, venerdì 24 gennaio). Ma l’elenco è lungo e tocca diverse città italiane a partire dalla Capitale.

Ieri sono passato tra i platani di viale Boboli e le serrande del “Ristorante Pizzeria Salustri” erano abbassate. Su una saracinesca c’era scritto: “Chiuso per cambio gestione”. Personalmente sono rimasto sbalordito. Pensavo di abitare vicino a un ristorante che nel passato si era conquistato una discreta fama per la bella posizione sul fosso e per la buona cucina. Sarebbe bene chiamarlo “ex Salustri”, ma porta ancora il nome degli antichi proprietari: ricordo Bruno Salustri, la Elsa… i loro piatti sono per me delle madeleines. Memorabile per i sangiulianesi fu la gestione di Renzo, cuoco bravissimo di scuola viareggina, in quegli anni venivano perfino da Livorno a mangiare il suo cacciucco a San Giuliano.

 

Per me il ristorante "Salustri" era tutto questo: un ristorante pulito, cibo buono, prezzo giusto. In passato sempre frequentato, per le feste di Natale e Pasqua dovevamo prenotare mesi prima. Poi ha avuto vari cambi di gestione, i vecchi sapori si sono persi, la fama antica è evaporata e i clienti sono diminuiti. Da novembre era chiuso. A metà di questa settimana, in una mattina nebbiosa, a San Giuliano è arrivata la finanza e l’ha posto sotto sequestro. È strano come un luogo amichevole che fa parte del nostro paesaggio sia risultato dentro un’inchiesta che potrebbe metterci involontariamente in contatto con poteri criminali. È un segno di quanto la camorra sia entrata, senza che ce ne accorgessimo, dentro le nostre vite quotidiane.
 
Ho letto con molta attenzione un’inchiesta di Roberto Saviano (“Gran menu camorra. Mafia pizza”, la Repubblica, venerdì 24 gennaio). A un certo punto dice: “Lavanderie della camorra, frutto del riciclaggio. Ricchezza che proviene dalla cocaina, dall’hashish, dalle estorsioni, dalla contraffazione di capi d’abbigliamento”. Ma subito dopo avverte: “non è semplice riciclaggio. Non è semplice lavanderia”. Attenzione, la camorra approfitta della crisi. “laddove ci sono vuoti dovuti alla crisi o a insuccessi imprenditoriali, arrivano i capitali sporchi a sostenere le attività. È una nuova forma di investimento mafioso… Quindi, non solo ripulitura, fatture false, scontrini fittizi. No. investimenti veri e propri che rendono i clan le stampelle delle economie sofferenti, delle economie piegate dalla crisi. A questo nuovo tipo di riciclaggio non si è ancora pronti”. Con molta nettezza così Saviano conclude: “La nuova omertà è considerare fisiologica l’esistenza del potere criminale, percepirla come elemento scontato. Ecco questa è la nuova omertà”.
 
Intanto volevo dire questo e aggiungere il mio plauso a chi ha condotto le operazioni. Per finire volevo augurare che si arrivi presto al cambio gestione e alla riapertura dello storico ristorante “Salustri”, per i sangiulianesi e per tutti.
 

Fonte: Foto di Michele Bianucci, Viale Boboli
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30/1/2014 - 13:01

AUTORE:
Coordinamento provinciale legalità

http://www.regione.toscana.it/documents/10180/320308/La+criminalita+organizzata+in+Toscana+/588e4c50-9

Nel commento precedente, il nome dell'autore, Enzo Ciconte, della ricerca "La criminalità organizzata in Toscana" è stato sbagliato.
Ci scusiamo con la Voce del Serchio

30/1/2014 - 9:36

AUTORE:
Coordinamento Provinciale Legalità

Le recenti notizie relative al sequestro di attività economiche per camorra, fanno riemergere con forza la questione delle infiltrazioni in Toscana.
Un studio di pochi anni fa,del professor Enzo Ciccone, commissionato dalla Regione Toscana, evidenziava come anche da noi, pur non essendoci ancora "controllo del territorio" si potessero individuare zone dove l'infiltrazione era palese.
Libera di don Ciotti e Avviso Pubblico l'associazione degli enti locali antimafia, da tempo lavorano su questo versante anche nelle nostre zone.L'antimafia sociale.
Tra l'altro il lavoro che insieme al Coordinamento Provinciale, viene profuso a favore delle cooperative del sud che prendono in carico i beni confiscati, ha una ricaduta positiva anche nei nostri territori, perchè coinvolge oltre gli eni locali interessati, anche scuole e associazioni, in un impegno concreto che produce cultura della legalità attiva.Per fare un esempio, l'ultimo viaggio fatto dal coordinamento, insieme a don Armando Zappolini, non solo ha prodotto la raccolta di una cifra importante che è stata consegnata attraverso l'associazione pisana "Ora Legale", al presidio di Libera di Trapani e Castelvetrano, ma ha anche visto la presenza di un rappresentante dell'Istituto Mateotti di Pisa, impegnato in un patto di amicizia con l'omonima scuola di Castelvetrano.
Piccole gocce di un lavoro grande e giornaliero su un tema che viene alla ribalta solo quando (aihmè)escono le notizie come quella di pochi giorni fa.
Il coordinamento fa quindi appello a tutti coloro che fossero interessati a dare una mano in questo senso, a prendere contatti con i presìdi di Libera locali o con le amministrazioni che sono impegnate in Avviso Pubblico.

29/1/2014 - 21:39

AUTORE:
sonia

Penso a chi è costretto a vivere costantemente nella paura dove non esiste lo stato di diritto.
Ho sempre sentito parlare di omertà e criticarla, ma poi ho constatato che è un male più diffuso di quanto si pensi e molto contagioso.
Quando è necessario collaborare con le forze dell'ordine tutti diventiamo reticenti se non muti ciechi e sordi ma se non impariamo a regire e cooperare, sarà difficile contrastare questa piaga.

29/1/2014 - 18:03

AUTORE:
Anna

Cara Michela lo so bene che le carovane e le chiacchiere servono a poco e so anche che contro la mafia nessuno ci può fare niente. Quelli che hanno avuto il coraggio di combatterla sono tutti morti. Ora la mafia ci è entrata in casa ma noi semplici cittadini e cittadine cosa possiamo fare? Possiamo solo avere paura.

29/1/2014 - 15:56

AUTORE:
Michela

Cara Anna ti sono nel cuore, ora puoi capire che le carovane che partono anche da San Giuliano per dare un segnale contro la Mafia servono a poco perchè il coraggio è di pochi le chiaccere son di tanti.

29/1/2014 - 12:41

AUTORE:
Anna

Quando i fulmini cadono lontani ti preoccupi e pensi a chi ci sta sotto ma quando ti cadono sul tetto allora ti viene la vera paura. Io ora ho tantissima paura soprattutto perchè so che contro i fulmini non si può fare niente, sei costretta a subirli e a sperare che non ti colpiscano. Sapevo che i fulmini ci stanno intorno, Viareggio e la Versilia li subiscono da anni ma non avrei mai immaginato che arrivassero anche nel mio piccolo e povero paese. Ora c'è da avere paura anche a candidarsi per amministrare il comune perchè i fulmini ammazzano.

29/1/2014 - 9:16

AUTORE:
Michela

Sono dei codardi, nessuno reagisce tutti fanno come le tre scimmie.

28/1/2014 - 22:28

AUTORE:
sonia

Che tristezza! Ma come può succedere che un'attività territoriale così ben condotta e notoria sia finita in mano alla camorra, e sotto gli occhi di tutti?!
Rabbrividisco al pensiero che questo "sistema" serpeggia e si insinua ovunque con la massima disinvoltura.
Quando Saviano denunciò l'infiltrazione in Lombardia, finsero di scandalizzarsi.
Noi più che irritarci dobbiamo indignarci e reagire perché è inaccettabile poterlo sopportare.