Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La Povertà: cosa possiamo/dobbiamo fare noi
Per l'ennesima volta escono le statistiche sullo stato sociale in Italia. Prima le pubblica l'ISTAT poi le camere di commercio, quindi gli artigiani di Mestre, molto seguiti, ieri infine e per l'ennesima volta la Banca d'Italia, per antonomasia la Banca privata più importante, e quindi più credibile, almeno cosi dicono.
Tutte queste statistiche concordano su un punto. In Italia ci sono 6 poveri su dieci, il 10 % della popolazione possiede il 50% delle risorse, il 40% dei giovani è disoccupato, la maggior parte della disoccupazione si trova al sud e che in Italia ci sono i salari tra i più bassi a livello europeo.
Quando escono queste statistiche, ecco che appaiono governanti, vari politici, giornalisti, tutti a commentare ed ogni uno ha una propria ricetta per risolvere il problema. Ma quasi tutti concordano nel dire che cosi va il mondo che non ci sono alternative. Come diceva Ungaretti, si illuminano di oscurità. Per scoprire poi che le banche depositano i propri danari presso la Banca d'Italia e ricevono un 6% di interesse mentre sono state ricapitalizzate pagando uno 1%, se poi debbono prestarlo alle imprese e le famiglie chiedono interessi del 3-4-5% .
Quando questa profonde diseguaglianze le denunciano chi tutti i giorni vive a contatto con le persone che sono in difficoltà, penso alla Caritas Diocesana, penso alle varie associazioni di volontariato, nel migliore dei casi o vengono snobbate o si dice loro che fanno un buon lavoro, una pacca sulla spalla e via come se nulla fosse. La dimostrazione più evidente è in questi giorni, anziché discutere davvero di questi problemi si discute di legge elettorale, cioè come dare piu potere ad una parte senza essere disturbati, indipendentemente da cosa facciano.
Ma questa situazione non è solo a livello nazionale, anche nelle nostre zone sono in forte aumento le fasce di povertà. Sono aumentate le diseguaglianze all'interno della popolazione. Per diverse ragioni, la precarietà del lavoro, i salari bassi, le pensioni, come unica fonte di sostentamento alle famiglie, ferme al palo, l'aumento della compartecipazione dei cittadini alle spese per assistenza scuola sociale. I 450 pacchi di generi di prima necessità distribuiti nel nostro territorio sono solo la punta di iceberg, di un disagio diffuso.
Allora dobbiamo davvero essere spettatori? Davvero questa situazione è oggettiva e cosi va il mondo? Penso proprio di no, quello che accade è per una scelta ben precisa, perchè la finanza prevale sugli interessi delle persone, il vantaggio di pochi sulle spalle dei molti.
Penso che dobbiamo riproporre come prioritario la condizione delle persone, partendo da chi più ha bisogno.
Non penso che ai nostri livelli nulla si possa fare, anche in questo caso è un problema di scelte, anche se fosse solo il 5% quello che è possibile fare a livello locale, deve essere fatto.
È vero che il governo centrale ha tagliato molto e sono poche le risorse che tornano sul territorio,ma anche altrettanto vero che forse tutte le scelte non sono state giuste. Però alcune scelte a livello locale possono essere compiute come proventi delle tariffe idriche, energetiche, e qualsiasi altra possibilità deve essere equamente redistribuita, non possono esserci profitti, cosa diversa dagli utili, sui beni di primaria importanza per la persona, ma redistribuirli a partire da chi più ha bisogno, anche perchè se si eleva la condizione quotidiana delle famiglie, è tutta la collettività che positivamente ne risente, e se per questo obbiettivo, si ritarda a pagare un debito con una banca pazienza si paga dopo. Sono problemi di scelte, e nel fare delle scelte delle volte dobbiamo anche dire dei no.
Giorgio La Pira diceva che raggiungere il pareggio di bilancio non è un obbiettivo se la vita non è in pareggio.
Ecco io penso che un amministratore debba sempre tenerne di conto di questo insegnamento.
Franco marchetti
candidato sindaco a san giuliano t