Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Maria Elena Boschi nasce il 24 gennaio del 1981 a Montevarchi (Arezzo), figlia di Stefania, dirigente scolastico, e Pierluigi, dirigente bancario.
Cresciuta a Laterina, borgo della provincia di Arezzo, si laurea in Giurisprudenza specializzandosi in diritto societario.
Inizia la pratica legale in uno studio in cui lavora Francesco Bonifazi, avvocato con la passione per la politica, sostenitore del Partito Democratico: i due nel 2009 sostengono la candidatura di Michele Ventura, dalemiano, contro Matteo Renzi per la carica di sindaco di Firenze.
La vittoria di Renzi ai danni di Ventura fa sì che Bonifazi, in breve tempo, sostenga il nuovo primo cittadino del capoluogo toscano: è proprio Francesco a presentare Maria Elena Boschi a Matteo.
Nel corso degli anni, il rapporto tra Boschi e Renzi diviene sempre più solido, fino al punto da alimentare illazioni.
Maria Elena, intanto, entra a far parte del consiglio di amministrazione di Publiacqua, l'azienda idrica più importante della Toscana. Nel 2012, in occasione delle primarie per la scelta del candidato premier alle elezioni politiche del 2013, è responsabile dell'agenda di Renzi.
Proprio in occasione delle elezioni politiche, viene eletta parlamentare dopo essersi candidata nella circoscrizione Toscana.
A maggio del 2013 è nominata segretario della Commissione Affari Costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni. Nel corso delle principali votazioni dei primi mesi del governo Enrico Letta, vota a favore del Ddl Svuota Province, della fiducia per il Decreto Salva-Roma, della Tav Torino-Lione, del Decreto Emergenza Immigrazioni, della Legge di Bilancio 2014, del Decreto Anti-Femminicidio, dell'abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti, del Decreto Cultura e del Decreto Salva Pubblica Amministrazione; vota contro, invece, la mozione di sfiducia per il ministro della Giustizia Cancellieri.
Il 9 dicembre del 2013, in seguito alla nomina di Matteo Renzi come segretario nazionale del Partito Democratico, Maria Elena Boschi entra a far parte della segreteria del Pd, con il ruolo di responsabile delle riforme.