Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Le fonti alimentari del sodio sono due: una è quella del cloruro di sodio o sale da cucina aggiunto per cucinare e l'altra è il contenuto di sodio di alcuni alimenti. Per distinguere gli alimenti sulla base della quantità di sodio in essi contenuto è sufficiente raggrupparli in due categorie: gli alimenti freschi, poveri di sodio e gli alimenti conservati, lavorati o comunque aggiunti, che ne sono ricchi. Ne sono oltremodo ricchi i cibi di origine animale soprattutto quelli sottoposti a conservazione (formaggi, insaccati, inscatolati), i derivati dei cereali (pane e prodotti da forno, come i grissini, i cracker ….). Troviamo il sodio anche nell’acqua che utilizziamo per cucinare e beviamo, mentre nella frutta e nella verdura la quantità è molto bassa. La caratteristica principale del cloruro di sodio è il potenziale di conservabilità, infatti, la sua addizione agli alimenti incrementa la salubrità igienica dei cibi su due fronti:
-Inibisce la proliferazione di microorganismi contaminanti (anche se non tutti e non con la stessa efficacia.)
-Abbatte drasticamente la percentuale di acqua libera responsabile della proliferazione patogena e della degradazione enzimatica spontanea degli alimenti.
Da uno studio presentato ad un congresso scientifico della American Hearst Association a New Orleans, il 65% delle persone ingerisce ogni giorno circa il doppio del massimo di sodio ammesso: solo il 20% viene dal condimento, mentre l’80% lo troviamo già negli alimenti che consumiamo. L'eccesso di sodio determina un aumento della pressione extracellulare con conseguente ritenzione di liquidi, come reazione di mantenimento della naturale concentrazione chimica extracellulare e parallelamente si correla con la comparsa dell'ipertensione arteriosa.
La fonte principale di cloro alimentare è rappresentata dal cloruro di sodio contenuto negli alimenti, dunque una mancanza di sodio introdotto con i cibi, determina anche una mancanza di cloro. Ne sono particolarmente ricchi i cibi stagionati, i formaggi, i salumi, l'acqua ed i prodotti da forno salati. La dose giornaliera consigliata è molto simile a quella proposta per il sodio, nell'ordine di 1-5 grammi; generalmente si assume una quantità di cloro superiore, che in persone sane è eliminata per via renale senza causare problemi. Un sovradosaggio cronico di cloro, dal momento che si accompagna ad un eccessivo introito di sodio, favorisce l'insorgenza dell'ipertensione.
Raramente occorrono casi di carenza di fosforo, perché si trova nella maggior parte degli alimenti, soprattutto in quelli proteici. E’ largamente presente in alimenti come il latte (in particolare quello scremato), i formaggi (il pecorino siciliano è il formaggio con il maggior contenuto 798mg/100 g), il tuorlo d’uovo, la carne (in particolare le frattaglie, tra queste ne contiene in quantità maggiore il fegato di suino), i pesci, i legumi e i cereali (in particolare la crusca di frumento e il germe di frumento). Anche la frutta secca è ricca di fosforo, in particolare anacardi, mandorle, pinoli e pistacchi ne hanno un contenuto di circa 500 mg/100 g, infine ricordano la quinoa (di cui ho già parlato in un articolo precedente) e l’amaranto: un alimento antico dai semi dalla consistenza simile alla quinoa (557mg/100 g). Il fosforo è un sale minerale che troviamo sotto forma di polifosfati in molti alimenti, perché questi sono ampiamente adottati dall’industria alimentare in qualità di additivi. Negli alimenti sono classificati con la sigla che va da E 400 (E sta per Europa) a E 495. Sono solitamente utilizzati nei salumi (per es. prosciutto cotto) e nella carne in scatola. Nei prodotti industriali di pasticceria sono utilizzati come agenti lievitanti, mentre per le carni, i formaggi e gli insaccati sono impiegati come addensanti per mantenerne la tonicità. Perciò è opportuno leggere le etichette dei prodotti conservati e dare la preferenza a prodotti privi di tali sostanze.
Gli alimenti apportatori di zolfo sono soprattutto quelli di origine animale (soprattutto le uova, la carne, il pesce ed i formaggi), questi forniscono una buona quantità di proteine contenenti amminoacidi solforati, e metilsulfonilmetano (msm), mentre nel mondo vegetale, le fonti più generose di zolfo sono rappresentate da aglio, cipolla e cavoli. Solo due dei 20 aminoacidi normalmente presenti nell’alimentazione contengono zolfo: la metionina, che non viene sintetizzata dal corpo e deve essere fornita dalla dieta e la cisteina, che viene sintetizzata dal corpo, ma che richiede un costante apporto di zolfo con la dieta per essere prodotta Lo zolfo è un elemento importante presente nei muscoli, nell'epidermide e nelle ossa per circa la metà della quantità totale presente nel nostro corpo. La cheratina, una resistente proteina ad alto contenuto di zolfo è la componente principale dei capelli, della pelle e delle unghie. Il metilsulfonilmetano, un composto a base di zolfo, è un potente antiossidante, che si trova negli alimenti di origine animale e vegetale, ma in seguito al loro trattamento durante la preparazione dei cibi come il lavaggio e la cottura, l’effettivo livello di MSM, a causa della sua natura volatile, diminuisce drasticamente. Per questo motivo sono preferibili frutta, ortaggi freschi e latte crudo. La quantità di zolfo ottenibile da queste fonti va da 1 a 5 mg/kg. Il latte crudo contiene la quantità più alta di MSM, purtroppo il latte pastorizzato non è una buona fonte, ne contiene una minima quantità e questo vale anche per gli ortaggi cotti o conservati per troppo tempo, perciò è consigliabile consumarli prima possibile dopo la raccolta. Se l’alimentazione consiste principalmente di cibi trattati e cotti, si può essere certi che non si sta assumendo una sufficiente quantità di zolfo con la dieta. MSM è anche altamente presente nell’aloe vera. La pianta di aloe vera è un ottimo aiuto naturale per il benessere generale dell’organismo ed è stata utilizzata per curare moltissimi problemi di salute fin dall’antichità. Il succo di aloe vera, ricavabile dalle foglie, ha numerose proprietà tra cui una funzione analgesica, cicatrizzante e riepitelizzante. Se disponete di un giardino potrete piantarla oppure coltivarla in vaso. Se coltivata in vaso, l’aloe vera ha bisogno di un terreno poroso: tre parti di sabbia e una parte di normale terriccio da giardino, inoltre bisogna mettere l’argilla sul fondo del vaso per consentire il drenaggio. E’ molto importante che abbia un’esposizione quotidiana al sole di 4 ore, l’irrigazione deve essere abbondante ma non frequente. La pianta dell’aloe vera non deve essere esposta a temperature inferiori allo zero gradi.
Centrifugati di frutta e verdura per un pieno di vitamine e sali minerali!
Con la centrifuga è possibile fare bevande dissetanti e ricche di proprietà benefiche e con le fibre di scarto della frutta e della verdura è possibile fare biscotti, muffin e plum-cake.
Il centrifugato di pera e mela è tra i più dissetanti e gustosi di tutti. Mettete nella centrifuga 2 mele e 2 pere mature biologiche con la buccia, aggiungete alla fine un cucchiaino di succo di limone che oltre ad apportare vitamina C mantiene il colore. Niente zucchero: la frutta usata per questo centrifugato è molto dolce!
Il centrifugato di ananas, mele e sedano è un centrifugato rinfrescante e depurativo, grazie alle proprietà dell’ananas e del sedano. Mettete nella centrifuga due fette di ananas fresco, due gambi di sedano e una mela biologica con la buccia.
Ricetta “muffin da centrifugati” li ho chiamati così perché contenenti fibre ricavate dalla centrifuga, dopo aver preparato un ricco succo di frutta.
Ingredienti (12 muffin):
-200 g di fibre di un centrifugato (per es. 1 mela, ½ pera (entrambe con la buccia), 1 arancia, 4 carote);
-200 g di farina
-200 g di zucchero
-2 uova
-50 cc di latte + una piccola quantità per sciogliere il lievito
-1 cucchiaio di olio
-1 bustina di lievito per dolci
-Scorza grattugiata di un limone
Battete le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Aggiungete la farina, il latte e l’olio e infine le fibre insieme alla scorza grattugiata del limone. A parte sciogliete il lievito in una piccola quantità di latte e aggiungetelo all’impasto ottenuto, mescolando con cura.
Riempite con l’impasto i pirottini e poneteli nel forno freddo statico. Impostate la temperatura a 175°C e cuocete per circa 30 minuti.
Si possono ottenere dei muffin più ricchi mettendo sopra a un po’ d’impasto un cucchiaino di marmellata del gusto preferito, che ricoprirete con altro impasto.