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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
VECCHIANO
Sandro Ivo Bartoli: Pianista/interprete

3/3/2014 - 13:07


 Conobbi Miroslav Sebestik nell’estate del 2001, ad Avignon.

Mi trovavo lì a lavorare con Antonio Tabucchi, che aveva realizzato una versione teatrale de “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa; io avevo curato le musiche per la “piéce”. Miroslav e la sua troupe stavano filmando il documentario “Antonio Tabucchi – geografia di uno scrittore” per ARTE Francia, e mi colpì molto il modo in cui questi tre uomini furono in grado di filmare il nostro lavoro senza mai intralciarci, come da lontano.

 

La nostra vita è così: si va a lavorare lontano, si conoscono nuove persone con le quali si dividono momenti di tensione (prima degli spettacoli) ma anche di relax (il “dopo”, se tutta è andato bene), si intrecciano nuovi rapporti; nascono amicizie.

Anni dopo una elegante Signora tedesca, Sabine Tomek, mi invitò a Saarbrücken (dove era direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica della Radio) per realizzare uno dei progetti musicali più importanti della mia vita: l’incisione integrale dei Concerti di Gian Francesco Malipiero.

Malipiero era stato un uomo importante della vita musicale italiana, un compositore visionario che però era caduto nel dimenticatoio. Era dal 1995 che mi occupavo di lui cercando di riproporre la sua (bella) musica, e l’occasione di incidere i suoi Concerti era un evento importante. Ebbi l’idea di realizzare un documentario su quell’avventura un po’folle, e mi rivolsi naturalmente a Miroslav: se aveva lavorato con Antonio Tabucchi, a me andava più che bene!

A Saarbrücken Miroslav e la sua troupe filmarono tutte le prove (una settimana), dalle quali emerse un interessante gioco di rapporti fra il solista, il direttore d’orchestra e l’orchestra stessa. Cominciò così il lungo cammino della realizzazione di un documentario che, nel tempo, assunse forme diverse prima di incarnare la sua forma definitiva.

Chiedemmo aiuto ad Antonio Tabucchi, che con estrema generosità ci aiutò a dare una direzione più dinamica al nostro copione e per diverse volte offrì suggerimenti pratici ed estetici di grande pregio. Qualche anno dopo, nel 2010, realizzai il progetto "In Toscana con Chopin": una serie di concerti nei piccoli teatri storici della provincia di Pisa.

Volevo far conoscere questa eredità architettonica unica, che il mondo ci invidierebbe se solo sapesse che esiste! Ancora Miroslav e la sua troupe vennero a filmare il mio lavoro da vicino: le prove, i dubbi, le cattive sorprese, la grande musica. Ecco, "Pianiste/Interprète" è il risultato di questo lungo cammino, iniziato in quel lontano 2001 ad Avignon e terminato lo scorso dicembre quando, a Parigi, rilasciai a Miroslav l'ultima intervista che serve da filo conduttore al film.

 

Il documentario racconta episodi della vita di un musicista dal di dentro e, in questo, credo sia unico. Si comincia da "In Toscana con Chopin": piccoli teatri, piccolo pubblico, il lavoro che ogni musicista dovrebbe fare per avvicinare la gente alla musica d'Arte. Poi si va in Germania, a Saarbrücken: grande orchestra (una delle migliori, di fatto), grande teatro, eccellente direttore per un progetto importante che vede protagonista la musica di Gian Francesco Malipiero.

Dalle riprese di Saarbrücken si vede la musica di Malipiero prendere forma, non senza le difficoltà del caso: il passaggio difficile, il nervosismo di qualche musicista...

Ci sono poi interventi parlati di due grandi musicologi italiani: Alberto Batisti (direttore artistico della Camerata Strumentale Città di Prato), e Leonardo Pinzauti (illustre fiorentino, già Presidente dell'Associazione Critici Musicali Italiani, amico di Malipiero) che aiutano a collocare la figura tormentata di Malipiero nel panorama musicale corrente. Il film si chiude con le immagini del sottoscritto e del direttore d'orchestra Michele Carulli che entrano in sala per eseguire i concerti di Malipiero dal vivo alla radio di fronte ad un pubblico di 2000 persone; terminato il lavoro di preparazione, si offre al pubblico il risultato: la musica vola, come il tempo, ed il resto è storia.

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