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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SEGNI e SOGNI
Daniela Sandoni
RITRATTO D’ARTISTA: MILENA MORIANI

5/3/2014 - 23:09


 
Dreams - Olio su tela - 1986 - 100x120
 
 
Se un giorno un viaggiatore mi chiedesse di poter conoscere un luogo speciale del nostro territorio, gli indicherei senza alcun dubbio l’abitazione di un artista, uomo o donna che sia. C’è un’impellenza in questi individui che li spinge a comunicare col mondo attraverso l’arte, trasformando anche gli spazi intorno a loro in luoghi singolari occupati totalmente dal loro spirito creativo e condivisi dalle  loro famiglie che, salvo rare eccezioni, posseggono le loro stesse sensibilità.
Spesso in questi giardini ed in queste dimore gli schemi dell’arredo classico vengono trasformati con oggetti, suppellettili o soluzioni originali e coreografiche che non solo si inseriscono perfettamente nell’ambiente, ma rendono lo spazio maggiormente  confortevole, perché più interessante. Un mondo di ricordi? Una casa dei balocchi ? Lo studio di un artista a tutto tondo? Non saprei cosa scegliere. Di certo uno struggente miscuglio di emozioni.
A casa di Milena Moriani, l’ipotetico viaggiatore, potrebbe incontrare una coppia di pavoni che becca indisturbata tra il pietrisco della strada e sarebbe  ammonito e controllato a vista da un manipolo di oche starnazzanti e decise. Intorno, in un ampio spazio verde, libero ed indisciplinato, potrebbe intravedere una scaletta costruita con legni dipinti che sale attorcigliata al tronco di un grande pino per raggiungere un rifugio adagiato fra i rami; più in là una vecchia sedia rossa che riposa appoggiata ad un albero; sulla destra un piccolo anfiteatro decorato con mosaici raffiguranti i componenti della famiglia ed infine, in lontananza una grande serra a tunnel: l’atelier dell’artista. Le finestre della casa brillerebbero di una luce dorata e qua e là sui davanzali, alcune statuette di creta lo ignorerebbero guardando lontano con immota malinconia.
Entrando lo accoglierebbe il calore di un grande camino e due piccoli deliziosi ritratti, disegnati col carbone sul muro lì accanto, gli farebbero l’occhiolino.  Milena, i suoi nipoti, i figli e gli amici che in quel luogo vanno e vengono con molto piacere, lo saluterebbero con naturale gentilezza ed il resto accadrebbe da solo. Sarebbe certamente un incontro indimenticabile!
Naturalmente avrete capito che sto descrivendo il mio incontro con un’artista che ha nel DNA (come scrive Francesco Bonami nel suo libro “Si crede Picasso”), quel gene  per  cui, oltre la famiglia, interessa solo una cosa: l’arte.  Questa sua urgenza produce sempre opere convincenti e sincere che vanno dal disegno alla pittura, dall'acquarello all’olio, dalla creta ai sassi ed a  qualsiasi altro materiale che le possa dare la possibilità di lasciare un segno. Attraverso i suoi lavori Milena può permettersi di esprimere ciò che vuole e lei lo fa adoperando con poesia la sua sconfinata immaginazione, i suoi stupori, i suoi ricordi, la sua vita quotidiana e gli accadimenti del mondo, con un istinto pittorico così forte che fin dal primo sguardo appaiono indimenticabili.
L’intervista che, dopo queste mie impressioni, vi presento, si è svolta come vi ho accennato in un’atmosfera familiare operosa ed accogliente, un piccolo alveare di cui lei è la regina riconosciuta e protetta. Come potrete leggere, le sue risposte sono state molto sintetiche, ma anche molto pregnanti, al punto da farmi pensare che lei sia senza alcun dubbio una Personalità Mana, cioè uno dei soggetti che secondo Carl Gustav Jung e la sua psicologia del profondo, impersona la Madre Terra, la sciamana visionaria, la guaritrice, l’ essere dotato di fortissima volontà e di grande saggezza.
 
 
INTERVISTA
 
1.La tua biografia in poche linee. Racconta come ti sei avvicinata all'arte.
 
            Avevo sei anni e vivevo a Genova. Un giorno accompagnai la mamma a fare una visita di condoglianze ad una signora a cui era morto il figlio che era ancora lì, un bambino come me, adagiato nel suo lettino; io lo toccai con molta commozione. Tornata a casa travolta da un’immensa, infinita  tristezza come non avevo mai provato, così, forse per farmi coraggio e lenire la mia angoscia, mi venne spontaneo di mettermi a disegnare. Non ricordo di preciso cosa mi accadde, ma da allora non mi sono più fermata ed ho continuato questa attività ovunque e con qualsiasi materiale.
  
2.Che cosa stai facendo in questo periodo?

            Faccio sempre le stesse cose: disegno, pitturo, rigoverno. La cosa veramente importante è fare qualcosa per gli altri.
 
3. Come ti definiresti?
 
            Posso solo dire che sono una persona vecchia che ha sempre fatto questo lavoro con amore.
 
4. Qual è il tuo messaggio?
 
Non mi sono mai posta la domanda, è il lavoro stesso che fa pensare.
  
5. Come nasce un'idea? Che cos'è per te l'ispirazione?
 
            Non c’è consapevolezza, ogni colore chiama un altro colore. Per me è come respirare, vivere.
  
6. Che cos'è l'arte?

            Per me è un amore.
 
 7. In che circostanze ti vengono le migliori idee?
 
            Vengono in continuazione e così accadrà finché sarò viva.
  
8. Come capisci se per te un'idea è valida o no?
 
            Penso che tutto accada quando ci si accorge che non c’è altro da fare.
  
9. Ti dispiace doverti staccare da un’opera che hai venduto?
 
            Non mi è mai capitato di dolermene, perché l’opera continua comunque ad essere mia. L’importante è che gli altri la amino.
  
10. Quando e come hai iniziato a vederti come un'artista?
           
Sempre e mai.
  
11. Quali idee creative  ti piacerebbe realizzare?
 
            E’ un pensiero che non si affaccia mai alla mia mente.
  
12. Ti consideri postmoderna (artista degli anni ottanta del Novecento che tende all'impiego, in una stessa opera, di forme estetiche diverse, recuperate dal passato)?
 
            Non faccio mai riferimento ad altri artisti, guardo le persone ed i quadri per quello che sono.
 
13. Come si deve valutare un'opera artistica?
           
Penso si debba solo valutare se piace o non piace o se fa ricordare altre pitture.
  
14. L'artista deve reinventarsi ogni giorno?
 
            Non ci penserei mai. La vita è una sola e questo fatto è già una fortuna. Penso che l’importante sia creare qualcosa che mi dia piacere e possa far bene agli altri proprio come un cuoco, uno scienziato o un contadino, che se svolgono bene il loro lavoro lo fanno per sé e per gli altri.
 
 15. Che artisti ammiri e in che modo hanno influenzato le tue opere?
 
            Nessuno in particolare, io rispetto tutti quelli che amano quello che fanno.
    
16. Quale tra le tue esperienze è la preferita?
 
            Nessuna in particolare, mi è successo invece di essere contenta tutte le volte che qualcuno ha amato le cose che ho fatto.
 
17. L'arte autentica è l'arte necessaria?
 
            Più che necessaria mi sembra utile perché fa sognare, fa pensare a tante cose diverse ed in questo modo fa crescere e muovere i pensieri.
  
18. Si compra l'opera, o si compra piuttosto l'artista?
 
            Di solito è l’opera d’arte, ma qualche volta l’artista può sentirsi comprato.
 
19. Nell'arte non ci sono guide, come sai qual è la cosa successiva che devi fare?

            Continuare a lavorare perché ci sono sempre delle sorprese da cogliere quando accadono.
 
 
20. Che ruolo hanno giocato nella tua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista ed  intermediari in generale?
 
            Tutto è stato piuttosto casuale con persone a cui sono piaciute le mie opere e le hanno volute divulgare, poi tutto questo si è trasformato in amicizia.
 
21. Che tipo di commissioni vorresti avere?
 
            Non ci ho proprio mai pensato.
  
22. Qual è dei tuoi lavori quello che più ti piace?
 
            I quadri sono come il popolo di un paese, qualcuno ti sta più simpatico e qualcuno meno, ma io voglio bene a tutti.
  
23. Quali sono gli strumenti, le tecniche con cui preferisci lavorare?
           
            Le dita, perché gli occhi guardano, ma le dita fanno.
 
 24. Quali tra le tue esperienze ti hanno influenzato e in che modo si ritrovano nelle tue opere?
           
            A volte sono i sogni, a volte i ricordi, a volte le immaginazioni; vengono da soli ed io li colgo.
            
25. Che cosa consiglieresti a quelli che iniziano?
 
            Consiglierei di dipingere senza preoccupazioni, perché l’arte è qualcosa che nasce e, come si fa con un bambino, le va dato il tempo di crescere.
 
26. Metti le tue opere in rete? Dove possiamo vederle?
 
                www.milenamoriani.com/, oppure dal 1 Febbraio in via S. Francesco N. 10,  Pisa. Tel. 050.553474, cell. 320.3173545
  
27. Collezioni qualche oggetto?
 
            Si, colleziono cavalli di tutti i generi e di tutte le dimensioni.
  
28. Regalaci un libro, una canzone, un film ed un disegnatore, illustratore o  pittore che ti hanno particolarmente colpito.
  
            Quando vedo,  leggo o ascolto, mi rimane dentro solo quello che mi è piaciuto; tra i pittori e gli illustratori non c’è nessuno che preferisco in particolare, ho amato le cose belle che hanno realizzato ed ho ammirato la loro capacità di creare un contatto con gli altri.  Anche a me fa piacere stabilire un’unione con gli altri, mi sembra quasi di costruire un ponte.

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6/3/2014 - 17:38

AUTORE:
barbara mori

milena moriani è sogno.
perché fa sognare. la fantasia si libera, la mente diventa leggera, libera di esprimersi anche solo tra sé e sé.
la conosco, la ammiro, la osservo e amo la sua arte, la sua passione.
anche a leggerla il volo è assicurato.