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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
BIOGRAFIE
Maurizio Landini

11/3/2014 - 10:00


Maurizio Landini nasce - quarto di cinque figli - il 7 agosto del 1961 a Castelnovo ne' Monti, in Emilia-Romagna, figlio di una casalinga e di un cantoniere, ex partigiano. Cresciuto a San Polo d'Enza, da bambino tifa Milan e sogna di diventare un calciatore; abbandona la scuola dopo avere frequentato per due anni l'istituto per geometri e a quindici anni inizia a lavorare (per aumentare le entrate in famiglia) come apprendista saldatore in una cooperative di Reggio Emilia nel settore metalmeccanico, la Ceti, che produce impianti di riscaldamento ed elettrici.

Iscrittosi al Partito Comunista Italiano, tra il 1984 e il 1985 (gli anni dello scontro sulla scala mobile) viene convinto da un ex operaio di Pomigliano d'Arco, Francesco Trogu, a passare da delegato sindacale a funzionario della Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) di Reggio Emilia; in seguito, assume la carica di segretario generale.

Eletto segretario generale regionale del sindacato e segretario della sezione di Bologna, il 30 marzo del 2005 entra a far parte della segreteria nazionale della Fiom. Responsabile del settore dei veicoli a due ruote e del settore degli elettrodomestici, si occupa di trattative con aziende come Piaggio, Indesit Company e Electrolux.

Nominato responsabile dell'ufficio sindacale, Maurizio Landini segue in collaborazione con il segretario generale Gianni Rinaldini le trattative che portano al rinnovo del contratto dei metalmeccanici del 2009. È, inoltre, responsabile della delegazione della Fiom nell'ambito delle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali delle imprese artigiane e delle imprese che aderiscono alla Unionmeccanica-Confapi.

Il 1° giugno del 2010 Landini diventa segretario nazionale della Fiom, mentre l'anno successivo pubblica con Giancarlo Feliziani "Cambiare la fabbrica per cambiare il mondo - La Fiat, il sindacato, la sinistra assente", libro-intervista edito da Bompiani in cui analizza il rapporto con Sergio Marchionne e la situazione della Fiat. Sempre nel 2011 interviene pubblicamente sul caso della Thyssen Krupp (la morte di sette operai in seguito a un incidente avvenuto nello stabilimento di Torino dell'azienda), parlando di sentenza storica dopo la condanna dei vertici dell'impresa nel processo in cui la Fiom si era costituita parte civile.

Nel luglio del 2012, dopo che il Gip del Tribunale di Taranto ordina il sequestro di sei impianti dell'Ilva, azienda siderurgica con sede nella città pugliese, Maurizio Landini manifesta il proprio supporto rispetto alla decisione della magistratura, e chiede a Ilva di mettere a norma lo stabilimento investendo il denaro necessario: il suo intervento riceve l'applauso di migliaia di lavoratori presenti nella fabbrica.

Ad agosto, nel corso di uno sciopero indetto negli stabilimenti Ilva, il segretario della Fiom tiene un comizio a Taranto, che viene però interrotto da un gruppo formato da ex dirigenti del sindacato, membri di centri sociali e Cobas, i quali accusano la Fiom di manifestare insieme con la Uilm, che nei giorni precedenti si era mostrata solidale con i dirigenti dell'Ilva che erano stati arrestati. La distanza della Fiom da Uilm e Fim si acuisce nei giorni successivi, quando Landini sceglie di non aderire allo sciopero indetto dalle altre due sigle come conseguenza della decisione di revocare al presidente del Cda Ilva Bruno Ferrante il ruolo di custode degli impianti sequestrati.

Nel febbraio del 2014, con le dimissioni di Enrico Letta da Presidente del Consiglio e l'incarico di formare il nuovo governo affidato a Matteo Renzi, ci sono voci che vedrebbero Maurizio Landini tra i candidati alla guida del Ministero del Lavoro, cosa che però non avverrà.

 

 

 

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