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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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di Valdo Mori
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12 13 14 LUGLIO E ANCORA 19,20,21 MUSICA DAL VIVO
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Le Parole di Ieri
Da Abbricino ad Acquetta

16/3/2014 - 16:35


ABBRICINO
Lett: nc.
Abbricino o forse a bricino poiché non esiste un corrispondente in italiano da cui il vocabolo si può far derivare, indicava il consumare una cosa in piccole porzioni.
Veniva comunemente riferito al cibo:
mi raccomando bimbo fe’ a bricino” dicevano le mamme quando la cosa da mangiare era buona ma in piccola quantità. Si poteva utilizzare però in qualunque altra occasione in cui il materiale a disposizione fosse appena sufficiente per l’uso che se ne doveva fare, si trattasse della farina per un dolce, della calce per un muretto, dei pallini di piombo per una carabina.
Forse è ipotizzabile una derivazione dall’italiano briciolo [frammento, minuzzolo], da cui potrebbe derivare  anche il dialettale briciolino, usato molto ancora oggi nel parlare comune: “me ne dai un briciolino?” .
 
ABBRIVIO
Lett: ABBRIVO. [Cammino senza forza motrice per effetto della velocità].
Il significato dialettale è simile all’italiano in cui “pigliare l’abbrivo” significa testualmente:
[prendere la rincorsa in modo da cominciare il percorso con una certa velocità iniziale].
In dialetto è stata solamente aggiunta una i diventando abbrivio.
[Abbrivo da abbrivare nel senso di staccarsi dalla riva: quell’impeto che comincia a prendere la  nave spinta dalla vela, dalla foga o da altra forza movente].
[Pigliare o prendere l’abbrivo = Incominciare a muoversi con qualche velocità e dicesi per similitudine anche di veicoli. Figurato: cominciare a parlare con impeto: ma ne’ due ultimi significati dicesi più comunemente pigliare l’aire].
 
A CARIBICCI
Lett: nc.
Prendere sulle spalle, mettere a cavallo, a cavalluccio.
Indica un modo di essere trasportato sulle spalle senza una netta distinzione tra essere veramente sopra le spalle [a cavallo: sulle spalle di un altro con le gambe una di qua ed una di là, ripiegate sul petto] oppure semplicemente portato dietro, con le gambe flesse strette attorno alla vita, reggendosi con le braccia al collo.
La prima modalità è il modo tipico di trasportare i bambini, detto anche a cavalluccio; il secondo più adatto a portare gli adulti, per il maggiore peso ed ingombro.
Vieni ‘o mmé, ti porto a caribicci!”, si dice ancora oggi.
 
ACCAPRETTARE
Lett: ACCAPRETTARE. [Legare per le zampe, come si fa di un capretto].
In dialetto aveva assunto invece il significato di posizionare il corpo con il busto piegato in avanti con le gambe tese, a buo punzoni, con un evidente significato sessuale.
 
ACCHITO  (accento sulla i)
Let: ACCHITO. [Posizione della palla o del pallino dopo l’acchitarsi del giocatore].
Fai l’acchito, tira l’acchito” era l’inizio della partita di biliardo in cui il giocatore sorteggiato eseguiva il primo tiro. Di primo acchito aveva il significato invece di : immediatamente, subito, alla prima mossa o prima occasione, l’immediato inizio dell’azione.
 
ACCIGNALATO
Lett: nc.
Peloso e ispido come un cinghiale.
Usato anche per indicare una persona coraggiosa, temeraria, forte, possente, avente cioè le caratteristiche tipiche del cinghiale (porcus singularis).
Questo animale era chiamato arcaicamente anche cinghiaro o cignale, da cui il nome.
 
ACCOLLO
Lett: ACCOLLO. [Peso che fa sul collo della bestia la parte di carico sul davanti del carro].
Usato anche come verbo, accollare, indicava un cattivo bilanciamento di un carico su un mezzo di trasporto che poteva comportare anche il suo rovesciamento.
Accollo veniva chiamato anche uno strumento artigianale formato da una grossa pietra fornita di un gancio metallico che veniva appesa al giovetto in modo da riequilibrare un carico sbilanciato
all’indietro. Serviva per avere “una giusta incollatura” delle vacche durante il lavoro, sia di aratura che di erpiatura dei campi.
Accollo infine si utilizzava anche per indicare quella condizione di instabilità, di scarso equilibrio che aveva colui che aveva bevuto un po’ troppo: “Ha un po’ d’accollo!”.
 
ACQUETTA
Lett: VARECHINA. [O varichina, l’attuale candeggina, è una soluzione di ipoclorito di sodio utilizzata per lavare oggetti domestici e sbiancare tessuti].
Ne esisteva anche una forma colorata e profumata, che veniva utilizzata per lavare i pavimenti senza che nell’ambiente rimanesse un cattivo odore. Veniva venduta a domicilio dall’acquettaio (colui che vendeva l’acquetta), trasportata mediante un carrettino attaccato alla bicicletta o addirittura su delle semplici cassette collocate davanti e dietro, sui portapacchi.
Spesso l’acquettaio vendeva anche altri prodotti per la pulizia della casa e della biancheria come la lisciva o liscivia (acqua con potassa caustica e soda) che veniva anche prodotta in modo naturale dalle massaie facendo passare dell’acqua bollente sulla cenere del camino. L’acquettaio vendeva anche il turchinetto, una polverina di colore blu, a scaglie, che veniva chiusa in un pezzetto di stoffa e messa nel bucato con il compito di sbiancare le lenzuola e dare loro una sfumatura azzurrina, segno di pulito.
Il turchinetto (alquanto turchino) deriva etimologicamente da turchino, di colore blu come il cielo sereno, chiamato così perché simile al colore di un marmo proveniente dalla Mauritania, paese turco.

Foto: Centro di Palazzino!

 

 

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