Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
l lungomonte sangiulianese, come ben sappiamo noi che lo abitiamo, è ancora sprovvisto di fognature, di impianti di smaltimento e depurazione delle acque reflue. La cosa che invece è un po’ meno nota riguarda il fatto che, pur avendo pagato per anni in bolletta il canone di depurazione a Acque spa che ha l’obbligo di accantonare un fondo per la loro costruzione, oggi i progetti continuamente presentati dalle varie istituzioni sono evaporati persino sulla carta.
Come ormai da tempo andiamo proponendo, per depurare le acque del lungomonte, si dovrebbero individuare aree idonee per impianti di fitodepurazione da integrare con un immediato recupero alla funzionalità dell’impianto di depurazione della ex cartiera di Rigoli.
Ricordiamo infatti che, in quello che fin al 2008 era un sito produttivo, dopo sei anni tra erbacce e piccioni c’è rimasto abbandonato un depuratore che, se adeguato e rimesso in attività, potrebbe essere funzionale per la collettività e soddisfare un gran numero di famiglie del lungomonte. Tutta l’opera di riconversione potrebbe pure essere a costo zero per l’amministrazione comunale nell’eventualità che si riuscisse a riaprire il cassetto dove è custodito l’ammontare versato con la bolletta dell’acqua per un servizio di cui la comunità non usufruisce.
Se ciò non fosse sufficiente, l’applicazione delle leggi vigenti (152/2006) sarà l’altra certezza che mette il comune dal riparo da costi inaspettati. Tale legge infatti, considerato lo stato di abbandono del sito da parte della proprietà, offrono la possibilità agli enti locali di attivare bonifiche compensando i costi con espropri di pari valore. Insomma, se nel prossimo futuro i cittadini ci daranno la possibilità di amministrare il territorio sangiulianese, i corsi d’acqua del lungomonte potranno essere meno inquinati e i residenti del lungomonte saranno dotati di una rete fognaria legata al progetto di riconversione di un sito abbandonato e degradato. Tutto ciò per evitare anche di veder finire i nostri euro nelle casse di aziende come Acque spa che non è possibile escludere destinino l’introito per il servizio di depurazione in assenza di progettazione e costruzione di fognature all’utile garantito per il socio privato mancando cosi anche il totale rispetto dell’esito referendario.
http://laltrasangiuliano.wordpress.com/2014/03/24/rigoli-riconvertire-il-depuratore-della-cartiera-per-la-fognatura-del-lungamente-comunicato-video/