Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Ed anche: i primi sono singole famiglie o cittadini, l’ultimo è l’intera frazione di Migliarino.
Da qui il bisogno di far rappresentare le necessità gestionali del bene comune, ad un gruppo di persone elette dagli aventi diritto (gli abitanti del paese) con, appunto, una amministrazione separata dei beni di uso civico.
Storia che dovrebbe essere nota data la lontana e lunga lotta affinché l’utilizzo dei 100 ettari di terreno fosse riconosciuto come uso civico e quindi proprietà comune, ma che troppi sembrano non averne mai sentito parlare, sia fra i nuovi abitanti, sia fra quelli disinteressati.
Non stiamo a rifare la storia del passaggio che fece introitare all’Asbuc una grossa cifra, quella investita adesso per la costruzione del Polo Sociosanitario che sta ultimandosi vicino alla Pubblica Assistenza, ma parliamo del risultato ben visibile sia nella grandezza che nella forma.
Grandi spazi interni, modernissima forma e materiale, rifiniture snelle, parcheggi, piazza libera e vivibile, grande terrazza aperta, palestre, auditorium e tenui colori locali e tutta una serie di tecnologie all’avanguardia nel campo della bioedilizia.
Tutto questo non è di quell’asbuc (minuscolo) che tutti fino ad ora conoscevano una volta all’anno quando si chiedevano i contributi per far questo o quello, tutto questo bene è un bene comune e non di un gruppo di amministratori che cercano e vogliono fare un interesse di un nuovo ASBUC, quasi fosse un’impresa a sè stante!
L’unica impresa, senza dubbi di smentita, è quella di essere giunti fin qui, da soli e con decine di intoppi che avrebbero scoraggiato i più incalliti imprenditori.
Ora Migliarino, lo ripeto, è proprietario di un bene che è e sarà il fiore all’occhiello del paese e del Comune, cerchiamo allora di mantenerlo fiore annaffiandolo con amore e non farlo seccare con il disinteresse.
In un precedente commento riguardante un articolo che parlava del Polo, si chiedeva come i migliarinesi potessero visitare l’edificio: semplicemente far sapere il loro interesse.
Logicamente dovranno essere seguite procedure di sicurezza e di non intralcio alle lavorazioni che ora si sono concentrate all’interno, tipo posa pavimentazione, ma una visita o sommaria od anche approfondita può essere fatta a gruppetti, dato che il comitato non abita nella nuova sede!
Un’ultima cosa riguardo la proprietà del Centro: siamo tutti proprietari e, come tutti i padroni di casa, vogliamo che tutto intorno sia bello e ordinato quindi rivolgo un appello a chi volesse partecipare alla creazione di una zona fiorita sopra la grande terrazza.
La ditta Cogetri, nella persona dell’amministratore, ha donato sette grandi conche in terracotta che andranno messe ai lati della terrazza, ora mancano le piante!
Se qualche negozio, privato, ente, circolo, volesse donare una pianta da sistemare, naturalmente evidenziandone la provenienza, farebbe una cosa gradita a Migliarino (non all’ASBUC).
Umberto Micheletti (consigliere ASBUC)