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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Visita guidata con Ilario Luperini
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Molina mon amour "Scalpiccii sotto i platani"
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Assemblea soci Coop.
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Le Parole di Ieri
Da Alloppiarsi a Animine

20/4/2014 - 16:47

 
ALLOPPIARSI
Lett: ALLOPPIARE. [Acconciare bevanda con oppio, far addormentare, sopire, acquietare].
Nella forma riflessiva significava addormentarsi, assopirsi, non in maniera profonda, ma piuttosto sonnecchiare, dormicchiare, appisolarsi.
Sono andato ar cine, ma mi ci sono un po’ alloppiato” : c’ho un po’ dormito.
 
A MORTICINO (AMMORTICINO)
Lett: MORTICINO.
In italiano ha molti significati riferibili tutti alla radice latina mors. Il termine dialettale, ispirato anch’esso alla morte, indicava semplicemente un modo di rimanere a galla in acqua.
Mettersi “a morticino” indicava infatti la condizione di rimanere a pelo dell’acqua sul dorso, a braccia e gambe allargate, semisommersi con il naso e la bocca fuori per respirare.
I paesani che usavano, ed osavano, allontanarsi molto dalla riva a nuoto, utilizzavano questo sistema per riposarsi e recuperare le forze per il ritorno.
Erano molti, un tempo, i ragazzi che facevano lunghe nuotate in mare o in Serchio.
Il fiume era molto pulito ed era il posto preferito per prendere bagni e fare lunghe nuotate.
Il 19 agosto del ’52 “tre ragazzi in gamba” come diceva l’articolo sul giornale, in 4 ore e 10 minuti avevano nuotato “dal Ponte dell’Aurelia alla Foce del fiume”.
I tre, con foto sul giornale, erano Giancarlo Luperini di anni 20, Sergio Lazzeri di anni 18 e Giordano Tabucchi di anni 23, tutti residenti a Migliarino Pisano.
 
AMMOSCARSI
Lett: nc.
Nessun termine in lingua italiana si avvicina a questa espressione dialettale che non appare neppure nell’elenco delle parole gergali vecchianesi (Almadoc e Il mondo del Mamai di Piero Chicca). Possiamo considerarlo quindi come un termine originale.
Il suo significato è di accorgersi di qualcosa, scoprire una trama, un disegno.
S’è ammoscato” o“Se né ammoscato!” : si è accorto dell’inganno, dello scherzo.
 
ANGUINAIA
Lett:INGUINE. [Dal latino inguinalia, parte del corpo fra la coscia e l’addome].
Termine ancora in uso per indicare una tumefazione alla radice della coscia la cui origine è di solito un’infezione nella parte inferiore dell’arto. Questa è responsabile dell’ingrossamento delle ghiandole linfatiche situate all’inguine come reazione di difesa alla penetrazione di germi sotto la pelle, abitualmente per una qualche banale ferita.
 
ANIMINE
Lett: MIGNATTINO dalle ali bianche (varietà leucoptera). [Specie di gabbiano di piccole dimensioni, di passaggio in Italia].
La gregarietà tipica di questi uccelli li spinge a stare sempre in gruppo con la conseguenza di essere facile preda dei cacciatori. Un tempo erano numerose e negli anni ’60 venivano cacciate anche sulla spiaggia a Marina di Vecchiano, a quel tempo ancora con il doppio nome di Lido di Migliarino (esisteva un piccolo cartello indicatore, proprio all’inizio della piazza, indicante la località in seguito amministrativamente defunta).
I primi uccelli uccisi venivano posti bene in vista sul battito (parte della sponda battuta dalle onde) e la loro spiccata gregarietà spingeva gli altri a girare attorno incuranti dei botti delle fucilate, fino all’abbattimento completo di tutto il branco. I cacciatori portavano con sé delle cassette per riporre gli uccelli e fucili di scorta per far freddare l’arma che stavano usando, tanta era l’intensità e la rapidità di tiro.
Era una caccia veramente sciocca e crudele che non faceva certamente onore a chi la praticava.
Cacciate e vendute, a Torre del Lago venivano chiamate “paolinacci” con riferimento al paolino, il soldo guadagnato con la loro vendita.
[Paolino: scudo d’oro fatto coniare dal papa Paolo III° a partire dal 1535, con la figura di S.Paolo incisa sul rovescio]
Le piccole ali bianche che fanno pensare alle anime dei defunti ed il loro grido lamentoso, secondo Umberto, potrebbero essere l’origine del loro nome dialettale.

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