Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Mi è costato un intero giorno di pensieri e ripensamenti la battitura e la pubblicazione di questo articolo, ma lo devo al professor Settis ed alla sua lectio magistralis di ieri mattina nella sala consiliare del comune di Vecchiano.
L’intervento dell’illustre professore era programmato per la celebrazione del 25 aprile, ma impegni con un’altrettanta importante manifestazione a Madrid, lo hanno portato nel nostro paese il giorno dopo, cosa di cui si è scusato ed ha cercato di rimediare.
A Settis è dispiaciuto anteporre la capitale spagnola a Vecchiano ed ai vecchianesi è piaciuto invece andarsene in giro o starsene a casa loro dato che la sala era molto, molto poco occupata.
Una vergogna che aumentava man mano che la lectio andava avanti con citazioni storiche, esempi sconosciuti di grandezza della Costituzione italiana, delle lotte perché questa fosse così com’è: la più bella, primi nel mondo per la salvaguardia delle opere artistiche, primi nel fare leggi a loro tutela ed anche qualche battuta ironicamente politica sull’ex che avrebbe bollato come peggior comunista, fosse stato suo contemporaneo, papa Gregorio XIII, quello del calendario, che scrisse nel 1574 la Costituzione Apostolica “Quae publice utilia et decora” dove si proclama sin dalle prime righe l’assoluta priorità del bene e del decoro pubblico sulle cupiditates e sui commoda (interessi, profitti) dei privati, sottoponendo a rigoroso controllo l’attività edilizia di tutti i privati, compresi gli ecclesiastici.
Si è poi soffermato su di un articolo non inserito nella Costituzione che diceva: La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino, ma non per la troppo forte incidenza, solamente perché vi è già in tutte le altre parti l’invito, la coscienza di ribellione unita a partecipazione attiva, aumentando il tono della voce e quasi urlando che: noi siamo sovrani, il popolo è sovrano e i politici sono persone incaricate a fare un lavoro e se sbagliano vanno licenziati perché l’Italia è nostra e non loro!
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”
Questo è l’articolo 9 della nostra costituzione, quello che ha fatto da perno all’intero lungo dibattito che ha fatto vedere e sentire al Professore l’interesse che i pochi presenti avevano per Lui e per il Territorio con un lunghissimo applauso che, per intensità e calore, era quello di tutta la popolazione mancante.
Grazie Professore e se, come ha raccontato, ha avuto un po’ di preoccupazione quando parlò in Piazza del Popolo a Roma per la prima volta di fronte a decine di migliaia di persone, da noi si deve essere sentito tranquillo, comodamente a casa, in salotto.
Un grazie a tutto il Consiglio comunale per i loro interventi e a coloro dei presenti che hanno acceso il dibattito in sala con precise domande e riflessioni.