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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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sotto sotto

30/4/2014 - 7:35



Chiudiamo il mese con chi ne sta aprendo un altro.
Dal cielo degli uccelli passiamo al suolo, anzi, andiamo sottoterra.
Nessun fiore della flora italiana è bello quanto le orchidee e nessun fiore, come le orchidee, deve il suo nome e la sua fama alla parte nascosta, alla radice.


Il nome Orchis deriva dal greco όρχις che significa testicolo.

Fu Plinio il vecchio ad attribuirle questo nome dopo aver notato che molte specie avevano per radici due tuberi somiglianti appunto ai testicoli. Questo ha creato dei problemi alla pianta perché ci fu una caccia, secondo la teoria dei segni di Paracelso per cui alcune specie erano divinamente segnate per indicare all'uomo le proprietà medicinali, ai tuberi che venivano ricercati ed essiccati per le supposte potenti capacità afrodisiache.
Dopo Plinio che aveva dato il nome alla famiglia, e dopo 17 secoli, apparve sulla scena della “naturalis historia” Linneo che cominciò a catalogare ogni specie di ogni famiglia della Natura.
Accettò orchis e ad un genere di questa diede uno strano antico nome come strana era stata quella data all’originale: Serapias.
La serapias è un comune genere di orchidee mediterranee che fa confondere gli studiosi per la  capacità di incrociarsi delle sue specie dando continuamente segnali di nuove dove non vi sono altro che leggere differenze.
Il fiore non ha odore  e la sua impollinazione sarebbe difficoltosa per la mancanza di insetti pronubi che passando da uno all’altro la favoriscono, ma la Natura ha dato alle serapia una forma che non hanno le altre sorelle: un suo tepalo superiore è a forma di cappuccio e attira gli insetti per la protezione che offre e per il calore che è all’interno…e così è fatta!


Dimenticavo il nome.
Serapias deriva dal dio greco-egiziano Serapis o Serapide per i romani, che a sua volta derivò dall’unione di Osiride e Apis, due dei maggiori dei dell’oriente.
Dei, mito, natura, bellezza… fanno  cambiare il senso di…due palle!

Fonte: monti di Vecchiano
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