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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
1° MAGGIO
Le origini

1/5/2014 - 11:02


La ricorrenza del Primo Maggio è strettamente legata alla lotta di rivendicazione dei diritti dei lavoratori. Precedentemente al 1 Maggio 1886, quando a Chicago inizia uno sciopero generale degli operai che porterà ad ottenere una riduzione delle ore lavorative a otto negli Stati Uniti, gli episodi di sfruttamento sul lavoro sfuggono ad ogni controllo da parte delle autorità.

Il 20 Luglio 1889, durante il Congresso di Parigi, viene stabilito che ogni anno verrà organizzata una grande manifestazione per ricordare gli operai che hanno lottato a Chicago e la cui rivolta viene repressa nel sangue.

Si sceglie quindi la data simbolica del Primo Maggio, che è la stessa in cui avviene lo sciopero operaio in America. Grazie a questa lotta operaia in molti Paesi viene sancito che la giornata lavorativa è pari ad otto ore.

L’evento viene commemorato come Primo Maggio, Festa dei lavoratori o Festa del Lavoro nella maggior parte delle nazioni industrializzate. In Italia si celebra questa ricorrenza per la prima volta il 1° Maggio 1891.

Tra l’Ottocento e il Novecento la festa del Primo Maggio in Italia è accompagnata da rivendicazioni per il suffragio universale, per la partecipazione del Paese al conflitto mondiale, per l’impresa libica.

Durante il Ventennio fascista viene abolita la celebrazione della Festa dei lavoratori da parte di Benito Mussolini. La festa dei lavoratori viene spostata alla data del 21 Aprile, quando si celebra il c.d. “Natale di Roma”.

Dopo il 25 Aprile 1945, giorno della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista, si ritorna a festeggiare il 1° Maggio tra l’entusiasmo di lavoratori e partigiani uniti nella speranza della ricostruzione del Paese dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

Nel 1947 la Festa del Lavoro viene funestata dalla Strage di Portella della Ginestra, in Sicilia, quando il bandito Giuliano spara contro i lavoratori che partecipano al comizio, provocando la morte di circa undici persone ed il ferimento di una cinquantina.

Solo negli anni Settanta il Primo maggio torna ad essere celebrato in Italia dai lavoratori di ogni partito e tendenza politica insieme, per diventare un momento di festa e riflessione insieme sul tema del lavoro.

In particolare, sono le Confederazioni sindacali (Cgil,Cisl e Uil) ad organizzare in tutto il Paese cortei, manifestazioni e momenti di aggregazione. Il Concerto del primo Maggio, che si tiene in Piazza San Giovanni a Roma, attrae giovani da ogni parte d’Italia e ogni anno offre spunti di riflessione.
 
Sul palco si esibiscono cantanti italiani e stranieri che propongono temi sociali. Anche in altre città italiane  la musica funge da momento di aggregazione e festa per celebrare i lavoratori, come per esempio a Torino.

I Sindacati sono da sempre impegnati nella lotta per l’affermazione dei diritti dei lavoratori, ma ancora oggi, nonostante tutto, c’è ancora molta strada da percorrere. Il lavoro in Italia non c’è, e oltre alla disoccupazione giovanile, incombe lo spettro della precarietà.

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