Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Tutto rispettato: festa per il dì di festa, pubblico numeroso ed entusiasta, bravura sul palco, affetto in sala, divertimento goliardico, veri presentatori, vero cameramen, giusto vincitore, colore e calore, poi… tutti a letto aspettando il prossimo dì di festa che sarà oggi santificato e per tutto il mese, ed oltre, glorificato con altri momenti di spettacolo ed aggregazione.
Presentato quest’anno dalla consolidata allegra paesaggine di Luigi Peretti (fresco papillon senza trucioli) e il supervalletto casual Sandro Tabucchi, il Festival parte con la giovane e bella Greta Murru che apre la serata con “Whats up”, da manuale.
Segue un altro giovane tenebroso migliarinese, Andrea Donati, con “La canzone del sole” supportato da uno stuolo di coetanei.
Terza cantante è la straordinaria Serena Dilda con una difficile “Maledetta primavera” e quarta una nuova e giovane entry nel gruppo migliarinese di “cantanti allo sbaraglio”, Cinzia Brusa e la sua “Anche un uomo”, con un esordio da Mina nostrale presentata dal duo Pippo e Baudo come nuora del Micheletti dato che era sconosciuta ai paesani.
Allegria e bravura la presentano Michela e Giovanni con “Sei forte papà” e se la “piccola falsa” figlia le cantava sul palco, il “vero piccolo” figlio queste parole le ha urlate al "vero papà" alla fine della canzone.
Spettacolo nello spettacolo lo offe ora un camaleontico Andrea Balestri nelle vesti di un credibile Little Tony cantando “Riderà” con uno straordinario affetto di pubblico che non si aspettava una simile trasformazione.
La vera finale, che non poteva essere più appropriata e casualmente perfetta dopo il sorteggio della sequenza nelle canzoni, l’ha offerta il vero trasformer del Maggio, Valter Pardini, che si è trasformato nella sorellina di Pardo de la Barca della scorsa edizione 2013 portando Niña de la Barca a cantare e contare “44 gatti” e, conta e riconta, c’era sempre il resto di due.
Chi ha vinto?
Per un punto Fra martin perse la cappa e Andrea, quello del Balestri, anche, mentre quello del Donati si è aggiudicato il titolo di “campione”.
Andrei (non condizionale del verbo andare, ma il plurale dei due) hanno duettato con la consapevolezza che contamanonconta vincere tanto c’è sempre, come “gorgheggiava(?)” Niña , il resto di due!
Il resto alla prossima.
Greta, che ha cantato per prima, la inserisco per ultima per chiudere in bellezza, le è ampiamente dovuto.