Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Vorrei modestamente suggerire che nei programmi elettorali dei tanti partiti in lizza per le prossime elezioni comunali, dove solitamente si trovano le stesse promesse (chi infatti non ha nel proprio programma l’attenzione al territorio, la garanzia del sociale e l’ oculata destinazione delle scarse risorse dei Comuni?), fosse inserita almeno una raccomandazione.
Quella di fare periodicamente un giro in bicicletta per il proprio Comune.
Posso assicurare che il mondo visto dalla bicicletta è un mondo diverso da quello che si vede dal palazzo.
In bicicletta si va piano, si ha il tempo di riflettere con calma sul mondo e sulle cose, si è in grado di osservare il proprio territorio in tutti i suoi aspetti, si incontra e si parla con la gente in maniera diretta e non ufficiale superando la distanza dell’assemblea, ci si può rendere direttamente conto dei problemi reali dei cittadini, del luogo dove essi vivono, e in ultimo, cosa non trascurabile, si da una mano anche alla propria salute.
Per fare un piccolo esempio se il sindaco Filippeschi o l’assessore Santoni dovessero percorrere in bicicletta la via Pietrasantina (da Madonna dell’Acqua a Pisa) sarebbero subito assaliti dalla vergogna di avere, nella città turistica di Pisa, una strada in tali (pericolose) condizioni.
Ma il Filippeschi abita vicino alla Stazione in una strada asfaltata da poco e il Santoni fa probabilmente un’altra strada.
Domenica ho fatto la mia solita passeggiata nel mio comune, lungo la via del Mare, da cui ho tratto alcune considerazioni.
Al primo cassonetto della via del Mare si è fermata un’auto, è sceso un giovane e ha scaricato nel cassonetto tutto quello che aveva nel bagagliaio. Ha girato e se ne è tornato verso il paese. L’estensione della raccolta differenziata su quella strada penso sia quindi una buona idea anche se maleducati e incivili non si possono sopprimere e magari il giovane ben vestito dovrà arrivare con la sua spazzatura mista fino alla bretella che da Torre del Lago porta a Viareggio.
Ne fanno fede i contenitori nelle aree di sosta sempre traboccanti di sacchini di origine domestica.
Lungo la dirittura prima di Case di Marina alcune auto all’interno del Parco, lungo la riva del Serchio. Poche al momento, in attesa del grande assalto estivo alla sponda. Io credo che in quella zona del Parco non si possa accedere con mezzi a motore e l’unico diritto di quelle auto è legato probabilmente al semplice pagamento dell’uso di una chiave per aprire il cancello.
Ho incrociato più avanti una pattuglia di Guardie del Parco che ho visto con soddisfazione per la vigilanza, ma che si sono disinteressati della auto. Forse hanno cose più importanti su cui vigilare e la violazione del resto, se esiste, sul piano legale è piuttosto modesta. Molto più importante sul piano etico e civile, ma di questi tempi queste cose hanno poco valore.
Sul ponticello di legno ho dovuto aspettare il passaggio di un motorino, ed un altro era sulla riva dove si trovano gli ormeggi delle barche. In fondo anche un SUV ma forse i pescatori professionisti hanno una speciale autorizzazione.
Alla fine del muraglione per andare a riprendere la vecchia pista ciclabile bisogna fare circa 2-300 metri sulla battigia perché il mare si è mangiata la stradina. Non ho idea se per il periodo estivo sarà ripristinata.
Presa la ciclabile per Marina di Vecchiano appena prima della fine ho avuto una sorpresa, ho incontrato una turba di anziani ciclisti. Forse una trentina, tedeschi dall’accento, tutti con il loro elmetto in testa, alcuni con bici normali ed altri, i più anziani, addirittura con bici elettriche. Mi sono fermato per farli passare (non tutti gli italiani sono maleducati, ho anche sorriso) e li ho osservati con attenzione riflettendo.
Trenta biciclette a noleggio, trenta caschi, trenta pranzi probabilmente e anche trenta pernottamenti. Che le bici fossero loro, impossibile, per il numero. Erano bici lucchesi, probabilmente provenienti da Torre del Lago, o forse più in la.
Sono venuti sicuramente percorrendo la via del Balipedio, a vedere il Nostro Mare, il Nostro Fiume, la Nostra Bocca di Serchio, il Nostro Parco, le Nostre Bellezze……..ma i loro euri li lasceranno in un altro Comune, in un’altra Provincia.
Ma a noi cosa importa?
Cosa ce ne facciamo del noleggio delle bici dei tedeschi, di quello degli elmetti, dei pasti, dei pernottamenti ?
Noi ce ne freghiamo altamente perché aspettiamo le nostre belle automobili dell’estate, i nostri grandi parcheggi pieni di auto dati in gestione, la nostra bella confusione estiva con tanto di allerta di tutto il parco Guardie Comunali.
E’ questo che abbiamo scelto, di questo ci accontentiamo.
Io credo che la fortuna di vivere in questo luogo straordinario della Toscana ci abbia fatto assuefare al bello, non lo vediamo più, non vediamo più la bellezza dei fiori, del bosco, delle piante, non ci rendiamo conto di quanta bellezza ci circonda e non sappiamo utilizzarla, renderla utile, produttiva.
Solo in questa maniera si può spiegare la mancata valorizzazione di quello che abbiamo, la mancanza di progetti ambiziosi, di idee di sviluppo che vadano in questa direzione.
Ci siamo accontentati della cosa più facile, quella dei parcheggi, ma che rappresenta anche quella più invasiva e mortificante per il valore del nostro territorio.
I tedeschi vengono da noi ma noleggiano le bici a Torre del Lago, lì dormono e lì lasciano i loro euri.
A noi restano solo i complimenti.