Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Pazienza e saluti
Son qui da solo (“dassolo”, come direbbe qualche mio alunno) a vedere 50 Canale. Illusioni poche, ma c’è sempre quella speranziella del “proviamoci” che non ti abbandona mai. Arriva la mi’ moglie con la prima albicocca del nostro alberino e mi chiede di esprimere un desiderio (indovinate a cosa penso!); l’albicocca è un po’ aspra ma buona. Comunque si parte con Giovinco in panca, mentre loro sono i soliti forzuti palestrati. Noi siamo all’inizio ovviamente molto prudenti, ma anche loro non è che si scoprano poi granché. All’11° c’è una spinta netta su Napoli nella loro area, ma è una spinta molto “professionale” e infatti l’arbitro fischia (incredibilmente) il fallo al nostro attaccante. E’ tutto il Frosinone che come al solito picchia in modo a volte plateale, anche se l’arbitro almeno qualche punizione a nostro favore ogni tanto la fischia. Al 18° loro protestano per un fallo di Rozzio, ma a me è sembrata addirittura simulazione del loro wrestler Curiale. C’è un mezzo contropiede con Napoli ma non è una vera e propria occasione. Poi un tiro di Mannini, che si lamenta per un fallo di mano (non so se c’era). Arriva il collega Vaccari e dopo due minuti il Frosinone col solito Ciofani segna. Peccato, era il loro primo tiro in porta e non avevano combinato granché. Poi il Pisa è pericoloso su punizione, ma niente da fare. Orsini dice che “laggiù (in attacco) Arma è troppo solo” e in effetti sembra proprio così. Tra l’altro ogni volta che riceve palla viene brutalizzato da qualcuno dei culturisti della difesa avversaria. Come si fa a pensare di poter pareggiare? Mah. Fine primo tempo.
Faccio in tempo a vedere l’arrivo della tappa di montagna del giro d’Italia; vince un corridore sardo, Fabio Aru, e almeno questo mi rende un po’ più contento (viva la Sardegna, sempre!). Chissà dove si allena, forse sul Gennargentu o magari sul monte Arci o sulla falesia di Su Tingiosu.
Torniamo a noi e agli ultimi 45 minuti di speranza. Vedo che c’è Giovinco, è una delle ultime soluzioni che abbiamo. Ciofani fa un altro bel tiro ma Provedel in tuffo para. Esce Arma ed entra Forte. Ci procuriamo qualche mischione, ma bisogna buttarla dentro, ecco il problema. C’è una punizione dal limite per noi al 21°: la tira il rude Kosnic e mi arrabbio perché non la tira Ciccio; dico al collega Vaccari che la palla andrà in tribuna, e invece il tiraccio del serbo, previa deviazione provvidenziale, entra in porta, proprio sotto i nostri eroici tifosi. Pareggio! Rinasce la speranza! Poi la partita riprende e sembrerebbe molto più equilibrata, ma proprio all’ultimo minuto il loro fantasista Paganini inventa un tiro sensazionale e ci elimina. Peccato, a quel punto nei supplementari ci si credeva.
Ora che tutto è finito, mi corre il solito obbligo di salutare tutti. Sì, perché l’anno prossimo, dopo tre anni di disonorevole carriera, penserei di interrompere la “rubrica”, o almeno di non farne un appuntamento fisso, così magari qualche pomeriggio di domenica andrò a farmi una girata. Magari con chi vorrà troveremo il modo di raccontarci le vicende del Pisa e le nostre emozioni (e anche le nostre bischerate, beninteso). Sono stati tre anni in parte simili: prima divisione, il Battini, squadre decenti o buone, qualche illusione e poi il ritorno alla realtà. Nel nostro gruppo di gradinata c’è sempre qualcuno che dice “basta, se non si fa una vera squadra per la B non ci vengo più allo stadio”, e invece poi ci viene lo stesso, perché la passione è quella. E poi, magari, forse, chissà, a volte, è quasi meglio guardarsi la Paganese o il Pizzighettone e tenersi una squadretta senza pretese, piuttosto che finire in un mondo dove poi ci si spara o ci si spranga per il calcio. Non lo so. E così forse quest’estate ritroveremo l’ebbrezza di leggere che il Pisa è in trattative per l’acquisto del giovane e fortissimo esterno Panzerotti, titolare nelle giovanili della Sarzanese, o che ha preso in prestito per 4 mesi l’altro promettente centrocampista del ’97 Zoncanaro, capocannoniere del Seregno, oppure che Battini ha concluso la comproprietà al 35% della stella del Putzu Idu, il portiere Garau (quattro campionati da protagonista nel Capo Mannu). Insomma si troverà il modo di cedere ancora una volta alle illusioni.
Comunque sia, un saluto agli amici dello stadio, ai pochi ma eroici commentatori (un grazie particolare a Cervetto, Rossocrociato e Stefano), ai quali propongo ufficialmente di trovare l’occasione per mangiarci una pizza insieme una sera. E naturalmente ringrazio “La Voce del Serchio” (il direttore Paolo Magli e tutta la redazione), che per tre anni ha ospitato tutte queste sciocchezze; come si sa, non sono un esperto di calcio, ma ho provato a raccontare le emozioni che provano i tifosi anche quando non sono tifosi doc. Mi rendo conto che magari in un contesto come questo giornale online, rivolto a una specifica realtà locale, parlare del Pisa (o di ricordi di sport pisano) può essere apparso un po’ “eccentrico”, ma magari è servito anche ad avvicinare alla “Voce del Serchio” qualcuno che non è di queste parti e che forse ha trovato il modo di conoscere meglio le vicende di questi borghi. Beh, ciao.