Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Dal sacro al profano o viceversa.
Un fine settimana molto dibattuto quello che il Maggio Migliarinese ha proposto alla cittadinanza.
Sabato sera la comicità aspra dei Gemelli Siamesi che hanno fatto ridere e scandalizzare i convenuti e domenica sera i Solisti dell’Orchestra Arché che hanno addolcito il pubblico con i loro archi.
Non sono possibili paragoni, era solo per dire quello che si è fatto.
Quattro bei giovani colti e raffinati che si coccolavano una bella Luisa che si muoveva sia con le abili braccia sul suo violino sia con il cambiamento di posto che non sono riuscito a capirne il perché, ma credo dovuto al fatto che dovesse accompagnare o dare una piena dimostrazione della sua bravura.
Delucidateci!
Dalla musica classica a quella popolare, dalle canzoni immortali a quelle tradizionali, diverso il tono, il periodo, la difficoltà, ma sempre uguale il calore degli applausi che una cinquantina di ascoltatori, pochi ma attenti, ha dedicato loro.
Alla fine, dopo un richiestissimo bis che avremmo voluto ribissare ancora e ancora, un bel brindisi augurale e... alla prossima!
Per i seguaci del Maggio la prossima è una cena venerdì sera con contorno di musica della Martino Blues Band, Dal Blues al Rock, sempre al Teatro del Popolo di Migliarino, ore 20 e 30.
Chi legge può aderire con la posta della Voce.