Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Un giorno di maggio che dirvi io so,
un amico in padule a girar si recò
e vide una papera in cielo volar
...e lì si fermò.
La macchina prese e una foto sparò
ma la papera in acqua per finta cascò
e furba malaccio prese a nuotar
...e si allontanò.
Lo sai che le papere a volte sono scaltre
e tu sei un paparazzo
che cosa ci vuoi far…!
La papera in acqua fece ciaccià,
ferita per finta per andare più in là
e la cova lei permise salvar
...da buona mammà.
Il tizio alla papera disse: che fò
ed alla sua casa deluso tornò
mentre lei felice riprese a volar
...con uno sfottò.
Lo sai che le papere son dure da chiapparsi
e tu paparo pazzo
che cosa ci vuoi far…?
Sulle note, e liberamente tratto, di Papaveri e papere, (Nino Rastelli - Mario Panzeri - Vittorio Mascheroni) Festival di Sanremo 1952, canta Nilla Pizzi.
A Niña de La Barca: Niña, vogliamo duettare insieme il prossimo “Festival della canzone di Migliarino”?
Io faccio la papera, El Pato Loco, e te il paparo, o viceversa, tanto si ride lo stesso!
Ma lo sapete che il nome del fotografo d’assalto moderno potrebbe, dico potrebbe, derivare da quello del nostro amato famoso compaesano Paparo?
Una bella soddisfazione aver ragione noi invece di Fellini!
D’altronde “La dolce vita” di Bocca di Serchio è antecedente a quella di Fontana di Trevi!
Ah ah!