Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ieri la Camera ha definitivamente approvato il decreto Irpef, quello degli 80 euro, e sono in arrivo provvedimenti molto importanti su riforma della pubblica amministrazione, lotta a evasione fiscale e giustizia. Il Governo si sta muovendo con dinamismo per dare risposte concrete agli obiettivi annunciati. Il consenso verso l'azione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi è forte. Del resto i risultati delle elezioni europee hanno detto chiaramente che all'attività di questo Governo sono legate le speranze per il futuro del Paese e la stessa esigenza di attuare una stabilizzazione nel sistema politico italiano. Il PD guidato da Renzi segretario è oggi il punto di riferimento principale di queste aspettative.
Io, che non ho sostenuto la candidatura di Renzi al congresso, credo che sia giusto e necessario fare tutto il possibile perché la sfida per il cambiamento proposta da Renzi vada avanti e consenta all'Italia di uscire dalla profonda crisi che l'attanaglia. I fatti della politica gli stanno dando ragione. Il passaggio elettorale ha aperto una stagione nuova. In primo luogo sul piano della mobilità degli orientamenti elettorali. Indubbiamente si sono rivolte verso di noi grandi aspettative, trainate da Renzi, anche al di là dei tradizionali campi di consenso.
Ciò ci carica di enormi responsabilità e pone il problema del partito, ossia quello di lavorare per avere in campo, a partire dal territorio, una struttura presente e organizzata, capace di essere collegata con la società, con gruppi dirigenti espressione di una pluralità di sensibilità politiche, culturali e sociali.
Su questo piano c'è molto da fare. Il congresso è ormai alle spalle e il punto sta nell'opera di ricostruzione che bisogna portare avanti e che deve avere, come hanno segnalato i risultati delle elezioni comunali, un segno evidente di rinnovamento.
L'impresa di ridare fiato al partito non è semplice. La spinta antipolitica e antipartitica resta molto forte, anche perché è stata cavalcata da tutte le parti e ha prodotto effetti difficili da recuperare. L'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti non ha portato ad un recupero di credibilità del sistema politico, ma semmai ha dato ossigeno alla campagna del "tutti uguali" senza distinzioni. L'idea che la democrazia possa fare a meno dei partiti si è fatta strada. Per questo il compito del PD oggi è ancora più impegnativo di ieri. Ma bisogna provarci.
Per quanto riguarda il mio modo di vedere le cose, se adesso il PD si trova su un'onda positiva, di consenso e di attese, grazie all'iniziativa di Renzi, deve anche porsi il problema di rivitalizzare il sistema democratico fondato sulla rappresentanza. Altrimenti non c'è spazio nemmeno per il rilancio del PD come partito organizzato. Al massimo si diventa un comitato elettorale permanente al servizio delle candidature personali. E' a partire da questa preoccupazione che ritengo, non da ora, che sulla riforma del sistema elettorale sia necessario affermare come priorità le garanzie per la rappresentanza e il superamento delle liste bloccate. I partiti non ritrovano credibilità se non danno agli elettori una facoltà di scelta sui candidati. Al tempo stesso, ovviamente, è necessario che sappiano riattivare canali di partecipazione e di produzione di cultura politica. Un confronto su questi problemi è auspicabile al più presto sul piano nazionale.
Sulle vicende locali, del nostro territorio e della Toscana, i temi principali di queste settimane sono stati le elezioni amministrative e la vicenda degli aeroporti. I risultati delle elezioni comunali in provincia di Pisa hanno confermato il ruolo preminente del PD e del centrosinistra nel governo locale. In proposito vanno sottolineate in modo assai positivo le affermazioni di una serie di nuovi Sindaci, alcuni molto giovani. Un buon segno.
Una valutazione positiva, invece, non possiamo certamente farla per la decisione della Regione Toscana di privatizzare l'aeroporto di Pisa. La Giunta regionale ha ceduto gran parte delle proprie azioni al privato facendo saltare il Patto che aveva con i soci pubblici e che garantiva il controllo della Sat. Ciò è avvenuto con un atto unilaterale, senza una preventiva discussione con gli altri Enti pubblici. Di questo ho scritto abbondantemente sul mio sito e devo dire che ai quesiti che ho posto ben poche e insufficienti sono state le risposte della Regione.
Adesso che la Sat è in mano ai privati e si andrà verso una società unica con Firenze vedremo se le pretese dei fiorentini, di avere un aeroporto competitivo con Pisa, troveranno uno sbocco concreto. In tale quadro è augurabile che gli Enti pisani cerchino comunque una strada di confronto e di collaborazione con la nuova proprietà. Tuttavia questa vicenda indica un problema serio e rilevante per il futuro della Toscana occidentale: con il processo di superamento delle Province e di costituzione della città metropolitana a Firenze, senza che sia stata avviata una riflessione sulle aree vaste, si possono attivare fenomeni di forte finalizzazione delle risorse pubbliche sull'area centrale della Toscana.
E' un rischio reale. I primi segnali ci sono. Forse una riflessione è utile, a cominciare da chi ha ruoli e funzioni negli Enti Locali.
E pure nel partito.