Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ci sono canzoni che resistono al tempo per la loro musica, penso alle straordinarie colonne sonore di Piovani o Morricone, altre per i testi straordinari, vere proprie poesie che trovano posto sui libri di scuola (De Andrè, Guccini e altri per il nostro paese), altre infine per la particolare interpretazione del cantante che riesce a trasmettere all’ascoltatore emozioni che altri non avevano suscitato.
Mina e Vasco Rossi possono essere indicati ad esempio per questo ultimo caso. Mina ha modellato con la sua straordinaria capacità interpretativa molti pezzi classici, Beatles compresi che ebbero modo di complimentarsi, mentre Vasco Rossi ha la capacità di trasformare in qualcosa d’altro, dorato sempre e comunque, ogni canzone non scritta da lui che decide di interpretare.
Ci sono poi canzoni, canzonette se si vuole, che uniscono più di una di queste caratteristiche.
Il venait d’avoir 18 ans, conosciuta in Italia come 18 anni, ne può essere un esempio.
Per la musica, per il testo, per l’interpretazione di Dalida.
Scritta da Pascal Sevran, Serge Lebrail e Pascal Auriat ed è ispirata al romanzo di Colette Le Blé en herbe (romanzo citato nel suo adattamento cinematografico nella versione francese del brano).
Il brano fu un successo mondiale (fu primo in ben nove paesi) nel 1974) e vinse il premio dell’Académie du Disque français nel 1975. Numerosi sono stati gli adattamenti in altre lingue: oltre che in italiano, è stato inciso da Dalida anche in inglese (He must have been eighteen), tedesco (Er war gerade 18 Jahr) e giapponese (Jūhassai no kare).
La canzone racconta la notte d’amore tra una donna di 36 anni ed un diciottenne. La tematica principale non è, tuttavia – come si potrebbe inizialmente pensare –, lo scalpore che potrebbe suscitare la relazione tra una donna ed un uomo molto più giovane (anche in considerazione dell’epoca in cui il brano è uscito), quanto piuttosto la malinconia per il tempo che passa (si parla di “autunni”, anziché delle canoniche “primavere”): il testo mette infatti a confronto lo stato d’animo differente di due persone appartenenti a generazioni diverse (il diciottenne viene descritto come uno che vive con spavalderia la propria età). Per una volta, è stato comunque bello per questa donna comportarsi e truccarsi come una ragazzina di 18 anni; soltanto alla fine di quella notte, lei si rende conto della realtà, ovvero di non aver più quell’età da tempo...