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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Valdiserchio
Segretario generale - AdB Serchio

26/6/2014 - 17:03

Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 giugno è stato pubblicato il testo del D.L. n. 91, riguardante “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale, etc.”. La bozza del testo prevedeva l’accorpamento dell’AdB del Serchio con quella dell’Arno che insieme a tutti i bacini liguri e toscani avrebbe costituito il “distretto dell’Appennino Settentrionale”, probabilmente con sede a Firenze. Attraverso l’impegno dei parlamentari lucchesi e dei consiglieri regionali e grazie alla presa di posizione di tutte le istituzioni del territorio a favore dell’autonomia dell’AdB del Serchio, dal D.L. è stata stralciata la parte riguardante il bacino del Serchio che, per ora e si spera anche in futuro, rimane autonomo.
L’Autorità di Bacino Pilota del Fiume Serchio è stata istituita nel 1990 in attuazione dell’art.30 della legge 183/1989 che stabilì che tra i bacini regionali fosse individuato un “bacino pilota”, nel quale effettuare la sperimentazione relativa alla pianificazione ambientale in materia di difesa del suolo, tutela della qualità delle acque e rischio sismico. Per le particolari condizioni di dissesto idrogeologico, di rischio idraulico e di inquinamento delle acque, per la varietà dei caratteri fisiografici, geologici, tettonici e geomorfologici, il “bacino pilota” fu individuato in quello del fiume Serchio che fu equiparato, sotto il profilo normativo e istituzionale, agli altri 6 bacini di rilievo nazionale. Il bacino del Serchio è infatti compreso tra le Alpi Apuane e l’Appennino settentrionale, in un territorio tra i più piovosi e franosi in Italia.
Nel 2006, il D.Lgs.n. 152, tuttora vigente, emanato in attuazione della Direttiva europea 2000/60CE, ha ripartito l’intero territorio nazionale in otto distretti idrografici, accorpando alle aree dei bacini di rilievo nazionale quelle dei bacini interregionali (n.13) e regionali (n.20) ad essi contigui, inserendo come nuovi il distretto della Sicilia e quello della Sardegna e conservando l’autonomia del bacino del Serchio come distretto idrografico pilota, in virtù delle caratteristiche del suo territorio.
L’ipotesi prevista di accorpare l’Autorità di bacino del Serchio a quella dell’Arno con conseguente eliminazione di autonomia del distretto del Serchio avrebbe comportato una significativa perdita di efficienza relativamente alla tutela del territorio e alla difesa del suolo, tema oggi particolarmente attuale, anche a seguito dei sempre più frequenti eventi alluvionali e franosi di particolare intensità che interessano il bacino del Serchio (basti pensare all’alluvione del 1996 che colpì la Versilia e Fornovolasco e al recente evento del Natale 2009 che colpì le Province di Lucca e di Pisa).

 
L’Autorità di bacino del fiume Serchio si configura oggi come un centro di eccellenza che ha sviluppato nel corso degli anni un notevole patrimonio di conoscenze e di innovazioni e ha dimostrato grande capacità di salvaguardia di un territorio particolarmente fragile dal punto di vista idrogeologico e sismico, diventando un importante centro di alta specializzazione per la difesa del suolo in Italia e  rappresentando una realtà vicina ai cittadini e agli amministratori, strategica non solo nei casi di emergenza per nubifragi, frane, alluvioni ma anche nel momento della pianificazione urbanistica, quale valido strumento per la tutela del territorio per i Comuni che fanno parte del bacino. Oltre che per la sperimentazione, con particolare riguardo alle metodologie per la rappresentazione dei fenomeni idrogeologici (come ad esempio quelle riguardanti la carta della franosità e la carta del rischio idraulico), l’Autorità di bacino del Serchio rappresenta un organismo, la cui presenza su un territorio tanto fragile è indispensabile anche per il servizio pubblico svolto sia ai cittadini che ai Comuni e tutti gli enti preposti alla difesa del suolo. Infatti personale tecnico (ingegneri idraulici, informatici, geologi, biologo, esperti di legislazione ambientale, etc.) e una strumentazione preposta al monitoraggio in continuo di idrometri e pluviometri su tutto il bacino, misure di portata, controllo dei livelli piezometrici della falda acquifera della piana lucchese, centraline sulla qualità delle acque del lago di Massaciuccoli etc., permettono l’elaborazione di piani conoscitivi delle situazioni in atto e in evoluzione. La rete di monitoraggio idro-pluviometrica in tempo reale è inoltre a disposizione di tutti i cittadini tramite il sito web dell’ente, i tecnici dell’Autorità di bacino forniscono gratuitamente consulenza ai professionisti e alle istituzioni nella redazione delle pratiche tramite, ad esempio, il rilascio di informazioni sulle quote dei battenti idrici e sulla presenza o meno di problemi relativi alla franosità. 

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