Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ogni anno ho scritto qualcosa, ma dopo questi anni la vicenda ha preso anche pieghe più particolari che meritano di essere raccontate da chi le vive in primo piano.
E Daniela Rombi lo fa, come mamma e come Presidente dell'associazione Il mondo che vorrei.
“Il mondo che vorrei” è un nome che parla, che punta il dito su tante questioni che riguardano i giochi di potere, i tagli sconsiderati a scapito della sicurezza e dei controlli, le nomine e le infinite paludi o le grandi nebbie che offuscano la verità, la giustizia. Come non ricordare il licenziamento di Antonini, il ferroviere che ha svolto un ruolo di consulente di parte civile nell'incidente probatorio per l'inchiesta lucchese sulla strage alla stazione di Viareggio, oppure che né la FILT/CGIL né lo Stato si sono costituite parte civile. Non meno digeribile è l’AD Moretti con le sue esternazioni e promozioni, le richieste di incontro negate dal Presidente della Repubblica, da Letta e per ora anche da Renzi, gli inviti a non partecipare ad eventi pubblici, come quello dell’8 settembre 2011, alla festa del Pd a Genova o come l’audizione al congresso della FILT/CGIL strappato dopo aver definito la presenza dei familiari delle vittime una tensione.
Cinque anni di battaglie per avere giustizia...il mondo che vorrei...sarebbe davvero un altro.
Ogni anno viene il 29 giugno e ogni anno scriverò qualcosa per ricordare ...o farò in modo che non si dimentichi.
29 Giugno A.D. 2014
penso compiaciuta a questa data perché sarà un giorno di festa che quest'anno potrò prendere a recupero visto che casca di domenica.
Domenica, dì di festa.
Mi spiego meglio, oggi a Roma si festeggiano SS Pietro e Paolo, le due figure apostoliche più vicine al Cristo, che secondo la chiesa, sacrificarono la loro vita per diffonderne la parola. Furono martiri sotto Nerone.
E questo più o meno lo si sa, ciò che invece i più non sanno, è che il 29 Giugno di ogni calendario è un giorno festivo per tutti i ferrovieri d'Italia, sancito contrattualmente a riscatto di ogni festa patronale del più remoto angolo del paese.
E mentre mi godo il pensiero di un giorno in più da passare con i miei figli, fa capolino un ricordo, una data analoga, passata ma viva...
29 Giugno 2009 sera, dalla stazione di Viareggio transita un treno merci che ha in composizione anche cisterne di GPL, una di queste deraglia, cade perforandosi e generando un incendio esplosivo di dimensioni apocalittiche, che dilania la città e le sue genti.
Una ferita al cuore di chi quella notte vide svanire, una, due, tante vite, 31 agli atti, esponenziate per le vite di chi quella notte vide svanire un pezzo della propria famiglia.
Ma intanto tutto corre, va avanti, cambiano i vertici, gli A.D. si avvicendano, trovando posti di maggior pregio, tipo Finmeccanica, quasi ad essere premiati e... la responsabilità morì fanciulla, insieme alla giustizia, probabilmente basta cambiare giacchetta per sollevarsi da colpe e responsabilità.
Corrono i treni sui binari, rette parallele alle vite di chi è rimasto a lottare per un grammo di giustizia. Sui piatti della bilancia: interessi e potere da una parte, ricerca della verità e riscatto dall'altra.
Allora mi fermo a riflettere, in un pensiero senza senso né utilità, se si tratti d'ironia della sorte, che beffarda e irriverente collega una festa ad un giorno nefasto o pura coincidenza?
O l'uno, o l'altro poco conta, sono invece sicura che non c'entri niente il caso con ciò che materialmente è successo.
Una sera a Migliarino ad una cena della Voce, ho conosciuto una mamma, una di quelle mamme che ha perso una figlia per quel treno, l'avevo vista e sentita parlare tante volte in TV, la seguivo sui giornali, nelle interviste rimanendo a bocca aperta per come questa signora sapesse e avesse imparato tante cose tecniche, proprie di un mestiere sconosciuto ai più: zampe di lepre, picchetti, scartamento e così via.
Una figura forte,
decisa,
è stato un attimo,
un abbraccio
e una stretta di mano,
tra donne,
tra mamme,
non ho avuto fiato per dirgli il mio sgomento,
le lacrime mi bloccavano la parola, una sorta di senso di colpa indiretto, mi pervadeva.
Oggi vorrei dire a lei e a tutti quelli coinvolti, di continuare la sua battaglia, che nell'intimo dell'anima potrà talvolta sembrargli una guerra contro i mulini a vento, di non darsi per vinta, per se stessa e per chi non c'è più e banalmente mi viene alla mente la frase di un'altra mamma :< non esiste separazione, finché esiste il ricordo>, è poco, è niente, sono solo chiacchiere quando si è perso un figlio...intanto dal piano di sopra una vocina chiama : ed in questo momento più che mai
ti sono nel cuore Daniela, a te e a tutti voi!