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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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Astrifiammante

17/7/2014 - 22:19


Die Zauberflöte: i lettori ferrati in doic-landese avranno capito, agli altri dirò che ieri sera a Filettole c’era davvero del magico nel suono dello strumento che una bella ragazza suonava accompagnata e accompagnando due giovani con chitarra e clarinetto.
Tiziana Gallo, Luca Guidi e Igor Bazzichi (flauto, chitarra e clarinetto) hanno trasportato ieri sera a Filettole, per l’Estate vecchianese, una ventata di buona musica latino-americana, popolare-classica, conosciuta-un po’ meno, ma decisamente sopra le righe.
Il flauto di Tiziana  gorgheggiava, gorgogliava, incantava e stupiva un bel numero di attenti cittadini che hanno gradito il trio e chiesto un bis con un intenso scroscio di applausi.
Il riferimento a Mozart,  che ascolta da lassù qualsiasi buona musica, è per la sua storica  Singspiel  “Die Zauberflöte” (Il flauto magico) non solo per agganciarla al suono di quello di Tiziana, ma anche ai personaggi della storia musicata: una donna, Pamina, e due uomini, Tamino e Papageno, che incontrano nel loro viaggio tre dame, tre gnomi, tre templi e tre prove da superare.
Tutto chiaro se non fosse per quel titolo strampalato, Astrifiammante, che con il  tre sembrerebbe non ci azzeccasse…ma… non è così.
Astrifiammante   è la Regina della notte che appare all’inizio dell’opera, e infatti all’inizio della serata vi erano, prima che il pubblico arrivasse,  altre regine della notte che avevano preso posto sopra i tre musicisti e non davanti e che si inebriavano delle note del flauto di Pamina-Tiziana  disegnando uno spartito d’amore nella luce di un riflettore, un fiammante astro, decisamente mortale e non fiabesco, ma così a la vita.

 

Non importa dire che i ringraziamenti per la bella serata sono rivolti a tutti e tre i musicisti per la loro bravura e simpatia; l'articolo mi sembrava più riuscito imperniandolo sulla figura femminile, solo per questo... e un pizzico di galanteria.

Fonte: vedi anche flash "flauto-falene"
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