Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Sarebbe meglio chiamarlo Fiume “Ucciso”, che sempre morto sarebbe, ma almeno si potrebbero ricercare e magari punire i responsabili!
La mia associazione ha più volte denunciato lo stato di degrado in cui versa il corso d’acqua in oggetto, ma in questi giorni la questione è assurta agli onori della cronaca per un intervento dell’ARPAT a seguito di una denuncia di cittadini del Comune di San Giuliano Terme, riguardante una morìa di pesci, acque torbide ed aumento di alghe ed “altro” in sospensione.
L’Arpat ha effettuato i suoi rilievi ed ha fornito questo comunicato, che riporto integralmente: “Il censimento di Acque spa degli scarichi urbani diretti nel fosso Ozeretto, che confluisce nel Fiume Morto evidenzia un carico di liquami piuttosto consistente, pari a 1600 AE (Abitanti Equivalenti). Al fiume Morto arrivano inoltre altri scarichi non depurati pari a 1700 AE, per un totale di 3300 abitanti equivalenti.
A questo si aggiunge lo scarico del depuratore di San Jacopo ed il suo by-pass. In pratica gli scarichi non depurati della zona di Pisa Nord sono convogliati nel fiume Morto, che di fatto da quella confluenza diventa una fogna a cielo aperto. Il fosso Ozeretto è fortemente inquinato e l’acqua del fiume Morto è in stato di considerevole degrado”.
Da tre legislature nel Comune di San Giuliano i vari Sindaci succedutisi hanno promesso interventi e soluzioni, ma tutti mentivano sapendo di mentire, ed anche Acque conclude dicendo di essere “..impegnata nell’estendere la copertura del servizio di depurazione in questa zona”, senza fare previsioni temporali, neppure di massima.
I cittadini del lungomonte sangiulianese si associano al coro di proteste e richiedono a gran voce la soluzione del problema, dal momento che l’attuale sistema di deflusso delle fogne in zone come Molina di Quosa, tanto per fare un esempio, sono da ritenersi “medioevali” od anche peggio, dal momento che in caso di forti pioggie le fosse tombate ormai ostruite fanno saltare i tombini e fuoriuscire i liquami.
Ultimo pietoso commento è rivolto al nostro Parco di San Rossore, patrimonio dell’Unesco, che questo fiume Morto inquinato percorre fino alla foce; i nostri ambientalisti hanno fatto fuoco e fiamme contro il prossimo raduno di scouts, invece di incatenarsi agli ingressi per protestare contro il fiume-fogna ed il poligono militare di tiro sul mare, a mio avviso priorità ben più importanti.
Concludo con una proposta, nello stile dei nostri interventi, mai solo critici, ma anche propositivi: che ne direste di far affluire nel fiume Morto, attraverso la chiusa in località La Figuretta, un maggior quantitativo d’acqua del Fosso del Mulino, decisamente più pulito, tanto per dare una “sciacquatina” al Fiume Morto? In piazza delle Gondole brontoleranno solo le zanzare e i tarponi